5 Dicembre, 2025
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Il centenario della nascita di Andrea Camilleri ha lasciato una traccia e il territorio ringrazia

Il 6 settembre del 2025 Andrea Camilleri avrebbe compiuto cento anni, lo stesso giorno, ma del 1950, nella finzione letteraria, nasceva il commissario Montalbano. Perfino nel ricordare il centenario della sua nascita, non riesco a separare lo scrittore di Porto Empedocle dalla sua creatura più famosa. Ho avuto la fortuna d’incontrare Andrea Camilleri un paio di volte e sono stati due momenti legati tra loro. La prima volta fu alla Festa nazionale de L’Unità di Bologna del 1998: il segretario del PDS Massimo D’Alema, lo presentò con Manuel Vazquez Montalban, lo scrittore catalano da cui Camilleri trasse ispirazione per il nome del suo commissario, la seconda fu all’Auditorium Parco della Musica nel 2018, in quella occasione lo scrittore rivelò che il commissario Montalbano non lo avrebbe mai fatto morire perché due suoi colleghi scrittori di gialli, il francese Jean-Claude Izzo e Manuel Vazquez Montalban, che volevano liberarsi di Fabio Montale e Pepe Carvalho, i loro poliziotti-detective, morirono prima della morte dei loro personaggi. In accordo con la casa editrice Sellerio, “Riccardino”, l’ultimo romanzo di Camilleri, fu pubblicato postumo. In quell’ultimo capitolo, Montalbano non muore, ma sceglie di sparire, di cancellarsi, in polemica con il suo autore e con la versione televisiva del personaggio, che nella mente dello scrittore aveva finito per sovrapporsi all’originale. Diverso da Luca Zingaretti, Montalbano è sempre stato descritto dall’autore come testimonia la statua di bronzo a Porto Empedocle, somigliante all’attore e regista Pietro Germi.

Andrea Camilleri non è stato soltanto quel narratore di belle e intriganti storie, non sempre con Montalbano, che ci hanno fatto sognare e pensare, ma anche un maestro che ci ha insegnato la necessità di descrivere i luoghi dove gli avvenimenti, veri o inventati, visibili o segreti, tragici o comici, avrebbero riempito le pagine ancora bianche di un inedito romanzo. Ci ha fatto capire, attraverso le sue opere, che tutto ciò che accade intorno all’autore, non può essere slegato dalle case, dai vicoli, dalle piazze, dagli specchi d’acqua o dai monti, che sono una parte importante della nostra quotidianità. Ci ha comunicato che non si può prescindere dalle usanze, dai costumi, da qualche piatto tipico locale, perfino dalle colorite espressioni dialettali che sceglie di utilizzare. Questo vale tanto per chi legge quanto per chi scrive. Il nostro territorio, grazie alle bellezze naturali e alla sua storia, è fortunato ad avere tanti narratori, attenti osservatori e raccoglitori di episodi. I luoghi che fanno da sfondo alle storie sono i veri protagonisti delle vicende locali, sempre in bilico tra realtà e fantasia, come il grande maestro siciliano ci ha insegnato.   

Così, nel ricordare il centenario della nascita di Andrea Camilleri, ci rendiamo conto che una piccola parte della nostra vita l’abbiamo condivisa con lui. Ci ha lasciato una traccia e ne siamo grati.

Lorenzo Avincola

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