Il Ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha annunciato la nuova riforma scolastica che entrerà in vigore a partire da questo anno scolastico.
Una delle questioni più discusse è stata chiaramente quella riguardo all’utilizzo di cellulari all’interno delle aule scolastiche. Attraverso la circolare ministeriale n. 3392 del 16 giugno 2025 è stato decretato che l’impiego di smartphone è severamente vietato nelle scuole di secondo grado. Il divieto è stato esteso non solo durante gli intervalli ma anche per fini didattici poiché si ritiene che il cellulare possa essere causa di distrazione per gli studenti. L’obiettivo è quello di rafforzare l’attenzione nelle classi. L’opinione pubblica è divisa in due schieramenti: c’è chi sostiene che questo provvedimento sia un ritorno a un approccio tradizionalista e c’è chi interpreta questa legge come un rimedio alla dipendenza da dispositivi digitali.
E’ stato ritoccato anche il sistema dell’Esame di maturità. Infatti la nuova riforma prevede che l’esame finale non abbia più il nome ufficiale di “Esame di Stato” bensì si tornerà a chiamarlo “esame di maturità”. Inoltre la commissione d’esame è stata ridotta a due docenti interni e due esterni con il fine di rendere più veloci le varie procedure. Questa commissione potrà avere anche la facoltà di aggiungere un massimo di tre punti per gli studenti che hanno ottenuto un punteggio minimo di 97. La nuova norma introduce anche la bocciatura automatica per coloro che si rifiutano di svolgere il colloquio: il decreto sostiene che l’esame si considera valido a patto che tutte le prove vengano sostenute. Infine per gli studenti che intendono cambiare indirizzo durante il biennio, sono previsti solo dei colloqui che si svolgeranno in un’unica sessione facilitando il passaggio da un percorso formativo all’altro.
Con questa nuova riforma acquisisce più importanza il voto di condotta. Quest’ultimo assume un valore formativo e non solo disciplinare. Per l’attribuzione del voto di condotta, si terranno in considerazione soprattutto i comportamenti tenuti a danno o di altri studenti o dei docenti e verificatesi in tutto l’anno scolastico.
Infine la norma rivoluziona anche la funzione delle sanzione per gli studenti. Non saranno più usati strumenti punitivi ma allo studente verrà data un’occasione di crescita personale attraverso lo svolgimento di attività civilmente utili presso associazioni scelte dalle scuole.
Riccardo Mancini


