Si riceve e si pubblica.
È di oggi la notizia della richiesta, da parte di uno studente maturando, di decurtare il proprio voto dell’esame di maturità a 60 centesimi, la soglia minima per superarlo.
Pietro Marconcini, 19 anni, diplomato al Liceo Scientifico Plinio Seniore di Roma, si è rivolto direttamente al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Con la sua lettera, si scaglia contro il sistema scolastico e il clima di competizione che genera la valutazione dell’esame di maturità.
Pietro scrive: “Per tutte le lacrime versate, per tutte le crisi nervose avute, per tutte le prese in giro, le critiche subite a causa di un sistema scolastico alienante e cieco, per tutti i sorrisi che ci sono stati sottratti, Ministro, io le chiedo di ridurre il mio voto attribuito al termine dell’esame di stato a 60/100.”
Una vera denuncia contro il sistema scolastico e la valutazione numerica.
La lettera si collega a diversi episodi recenti. Alcuni studenti, nei giorni scorsi, hanno rifiutato di sostenere il colloquio dell’Esame di Stato. Lo hanno fatto in segno di dissenso, ritenendo il sistema opprimente.
Questa lettera si pone in totale contraddizione a quelle che sono le ultime dichiarazioni del Ministro. Valditara ha annunciato di voler bocciare chi boicotta la prova orale dell’esame di maturità rifiutandosi di sostenere la prova.
“Nella lettera di Pietro emergono perfettamente i motivi dei boicottaggi, che però il ministro sembra non voler neanche provare a prendere in considerazione” commenta Bianca Piergentili, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi del Lazio “questo governo sceglie anche stavolta la linea della repressione del dissenso, questa non è la scuola che vogliamo. Non ci fermiamo qua.”


