15 Luglio, 2025
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Emissioni: la Commissione propone taglio del 90% entro il 2040, ma con maggiore flessibilità

L’obiettivo è garantire che la transizione verso la neutralità climatica vada di pari passo con un’economia forte e stabile, un’industria competitiva e posti di lavoro adeguati alle esigenze future in UE

La Commissione europea ha confermato oggi, 2 luglio 2025, il suo obiettivo di ridurre del 90%, rispetto ai livelli del 1990, le emissioni nette di gas effetto serra entro il 2040 introducendo però maggiore flessibilità su come gli obiettivi possono essere raggiunti, consapevole dei crescenti dubbi sulle attuali politiche ambientali ma anche dell’evidente cambiamento climatico in atto.

La proposta andrà ad emendare la legge dell’UE sul clima, entrata in vigore nel luglio 2021, e sancisce l’impegno dell’UE a conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e l’obiettivo intermedio di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, come richiesto dagli orientamenti politici della Commissione per il periodo 2024-2029.

L’obiettivo del 90% di riduzione delle emissioni era già stato presentato a febbraio 2024 nella valutazione d’impatto pubblicata dalla Commissione europea sui possibili percorsi per raggiungere l’obiettivo concordato di rendere l’Unione europea climaticamente neutra entro il 2050. Oggi la Commissione europea lo ha inserito in una proposta di legge che andrà ora discussa con il Parlamento e il Consiglio.

L’obiettivo è contribuire al conseguimento degli obiettivi in modo efficiente sotto il profilo dei costi e socialmente equo, tenendo conto dell’attuale panorama economico, geopolitico e della sicurezza, e offrendo a investitori e imprese la prevedibilità e la stabilità di cui hanno bisogno nella transizione dell’UE verso l’energia pulita.

“Poiché i cittadini europei sentono sempre più l’impatto dei cambiamenti climatici, si aspettano che l’Europa agisca – ha dichiarato la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. – L’industria e gli investitori guardano a noi per impostare una direzione prevedibile di viaggio. Oggi dimostriamo di sostenere fermamente il nostro impegno a decarbonizzare l’economia europea entro il 2050. L’obiettivo è chiaro, il viaggio è pragmatico e realistico.”

La proposta nel dettaglio

La proposta della Commissione si basa sulla valutazione d’impatto e sul parere del gruppo intergovernativo di esperti e del comitato consultivo scientifico europeo sui cambiamenti climatici. Segue inoltre un lungo periodo di impegni e consultazioni con gli Stati membri, il Parlamento europeo, i portatori di interessi, la società civile e i cittadini, avviato con la raccomandazione della Commissione sull’obiettivo nel febbraio 2024.

Sulla base di tali consultazioni, la proposta definisce un modo diverso di conseguire l’obiettivo del 2040 rispetto al passato.

Un elemento centrale sono le flessibilità che la Commissione prenderà in considerazione nella progettazione dei futuri strumenti legislativi per conseguire questo obiettivo climatico per il 2040.

Tra queste figurano un ruolo limitato per i crediti internazionali di alta qualità a partire dal 2036, l’uso di assorbimenti permanenti nazionali nel sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU ETS) e una maggiore flessibilità in tutti i settori. Concretamente, ciò potrebbe dare a uno Stato membro la possibilità di compensare un settore in difficoltà con uno in cui sono stati raggiounti risultati sopra gli obiettivi.

La proposta della Commissione sottolinea l’importanza di accelerare e rafforzare le giuste condizioni abilitanti per sostenere questo obiettivo del 90%. Tra queste figurano un’industria europea competitiva, una transizione equa che non lasci indietro nessuno e condizioni di parità con i nostri partner internazionali.

Inoltre, la proposta definisce un quadro chiaro per la nostra legislazione post-2030 in materia di clima ed energia.  Si terrà conto delle specificità nazionali. L’efficacia in termini di costi, la semplicità e l’efficienza saranno principi guida, oltre a garantire la neutralità tecnologica e una transizione equa e giusta per tutti.

Il ruolo del patto per l’industria pulita

La Commissione ha pubblicato oggi anche una comunicazione sulle prime proposte relative al patto per l’industria pulita, la cui attuazione è fondamentale per conseguire l’obiettivo climatico per il 2040.

La comunicazione fornisce una panoramica della prima ondata di azioni realizzate, dei progressi compiuti e delle misure ancora da adottare.

I principali progressi includono:

  • Adozione del nuovo quadro per gli aiuti di Stato a sostegno degli investimenti in energia pulita.
  • Semplificazione del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), che ora esenta il 90% degli importatori, con un riesame previsto entro fine anno.
  • Pubblicazione di raccomandazioni fiscali (ammortamenti accelerati, crediti d’imposta) per favorire gli investimenti in tecnologie pulite.
  • Nuove linee guida sulle energie rinnovabili per ridurre i costi e ampliarne l’uso.
  • Avvio di iniziative come:
    • Misure per rendere l’energia più accessibile;
    • Progetto pilota della Banca per la decarbonizzazione industriale;
    • Piano per l’industria chimica;
    • Dialoghi settoriali con le parti interessate.

A fine mese arriveranno anche proposte sul futuro bilancio dell’UE per sostenere la transizione verde.

Il sostegno dei cittadini

Proprio questa settimana, l’ultimo Eurobarometro ha mostrato un forte sostegno dei cittadini all’azione dell’UE per il clima, fornendo un’ulteriore motivazione per mantenere la rotta dell’agenda dell’UE per la transizione pulita (leggi anche “I cittadini europei considerano la lotta al cambiamento climatico una priorità“).

Prossimi passi

La proposta della Commissione sarà ora presentata al Parlamento europeo e al Consiglio per la discussione e l’adozione secondo la procedura legislativa ordinaria.

Un futuro obiettivo climatico concordato dell’UE servirà anche da parametro di riferimento per il quadro strategico dell’UE post-2030 che sarà sviluppato successivamente.

Tratto dalla rivista Ruminantia

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