Anguillara Sabazia
Angelo Pizzigallo
Il 2 giugno 1946, gli italiani scelsero di lasciarsi alle spalle la monarchia per costruire una Repubblica fondata sulla partecipazione e sui diritti. Questa ricorrenza ci ricorda che la Repubblica è una conquista collettiva, nata dal coraggio di donne e uomini che hanno scelto la democrazia per un futuro migliore. Ad Anguillara Sabazia celebreremo, come ogni anno, quella scelta, sapendo che libertà e diritti si difendono ogni giorno con l’impegno civile, la partecipazione e il rispetto reciproco. È guardando alla nostra storia che possiamo costruire un domani più giusto e solidale per tutti. Celebriamo questa giornata con orgoglio e senso di responsabilità, perché quei valori vivono solo se, ogni giorno, ci impegniamo a difenderli e a trasmetterli alle nuove generazioni.
Bracciano
Marco Crocicchi
Per l’amministrazione comunale il 2 giugno è un momento per riflettere sui valori costituzionali della democrazia, della libertà, dei diritti e della partecipazione e in cui la Repubblica torna a essere parola viva, non retorica, ma impegno quotidiano per costruire una società più giusta e solidale.In occasione della festa della Repubblica il Comune di Bracciano ha organizzato una cerimonia nella mattinata in piazza IV Novembre, oltre al conferimento simbolico, nell’aula consiliare, della cittadinanza onoraria ai bambini nati in Italia da genitori stranieri frequentanti le scuole del territorio, come gesto di inclusione e di valorizzazione del principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione. Questa iniziativa è parte di un percorso che collega memoria, diritti e partecipazione.
Trevignano
Claudia Maciucchi
Il Referendum del 2 giugno ebbe percentuali di partecipazione al voto oggi inimmaginabili. Allora c’era la necessità e la volontà di ricostruire il Paese dopo la dittatura. Nel corso degli anni, la partecipazione è andata man mano scemando soprattutto tra i giovani, forse per la situazione economica dell’Italia, peggiore di molte altre economie. Questa situazione ha naturalmente generato un alto livello di insoddisfazione tra la popolazione, che ha portato ad una disaffezione verso la politica, e quindi verso la partecipazione al voto. In questo particolare momento storico occorre curare in particolare l’ambito sociale, quel settore dove è posta la maggiore attenzione per venire incontro alle famiglie, ai giovani, alle categorie più deboli e soprattutto a coloro che sono senza lavoro. Dobbiamo rimanere accanto alla popolazione.
Manziana
Alessio Telloni
Ci sono sfide a livello nazionale che, inevitabilmente, si ripercuotono sui cittadini. Le disuguaglianze e l’individualismo rischiano di erodere i valori fondanti della nostra Repubblica. Serve un costante impegno per preservarli per promuovere i diritti, l’inclusione, il lavoro che deve tornare a garantire dignità e ha bisogno di un patto sociale, fatto di salari dignitosi, stabilità e formazione. L’impegno delle istituzioni locali è cruciale, ma è necessario che lo Stato torni protagonista attuando politiche nazionali robuste. Per garantire il diritto e l’equità di accesso alle cure, la dignità degli operatori sanitari serve un piano che realizzi investimenti, valorizzi il personale, crei strutture più efficienti. Ma nonostante tutto, tali difficoltà non possono essere il fallimento della Repubblica. La fiducia nelle istituzioni non è del tutto perduta”.
Canale Monterano
Alessandro Bettarelli
A 79 anni da quei giorni non è facile esprimere in poche righe la prospettiva, da sindaco di un piccolo comune, sul come vanno le cose. Dai pensieri emergono più facilmente i tanti problemi, le cose aberranti che imbruttiscono la nostra Repubblica fondata sul voto di quel Referendum e sulla nostra meravigliosa Carta Costituzionale. Solo nell’emergere di una nuova generazione di giovani, che studino, lavorino, facciano politica, s’impegnino davvero, alberga la speranza di un vero cambiamento, in Italia, in Europa e nel mondo. Una nuova generazione che comprenda il compito che spetta a ciascuno di noi nella difesa del bene comune e agisca pragmaticamente per ottenerlo.
Municipio Roma XV
Daniele Torquati
Come si rigenera la nostra Repubblica? Si inizia dalle piccole cose, come rispondere alle richieste dei cittadini che arrivano per mail. Cerchiamo di farlo nel più breve tempo possibile e, soprattutto, affrontando e spiegando ogni situazione, anche quelle che non sono di nostra stretta competenza o quelle che sono di difficile risoluzione per cui si cerca di spiegarne il processo in questo periodo storico dove sembra che contino solo i risultati finali e non i percorsi. Questo lavoro, se fatto in modo costante, ha la capacità di ristabilire quel sentimento di fiducia tra amministrazione e cittadinanza, di rispetto del lavoro, che si è perso nei decenni, specialmente nelle grandi città, dove gli uffici pubblici sembrano buchi neri che inghiottono ogni richiesta di informazione.
Cerveteri
Elena Gubetti
Oggi, il “corpo” della Repubblica mostra segni di affaticamento: diseguaglianze crescenti, sfiducia verso le Istituzioni, un sistema pubblico che spesso fatica ad arrivare dove ce n’è più bisogno. È su questo che dobbiamo lavorare: per ricostruire un rapporto autentico tra Stato e cittadini. Il lavoro resta il pilastro fondativo della nostra Repubblica, che resta solida grazie alla Costituzione. Eppure, oggi il lavoro troppo spesso è precario, sottopagato o addirittura assente. La sanità pubblica sta abbandonando i territori, e questo è un fatto gravissimo. Oggi, troppi cittadini devono spostarsi chilometri per una visita, o aspettare mesi. La Repubblica dovrebbe garantire equità e prossimità. Noi sindaci abbiamo la responsabilità di essere presenti, visibili, affidabili. Dobbiamo ascoltare, mediare, agire. L’Italia deve ripartire proprio dai Comuni, dalle persone.