20 Giugno, 2025
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I cinque referendum del 2025 cosa trattano e perché votare Sì

Quattro sono stati promossi dalla Cgil e da altre associazioni della società civile, il quinto è stato proposto da +Europa con il sostegno di Possibile, PSI, Radicali Italiani e Rifondazione Comunista. Le proposte di referendum, il cui limite è di 500.000 adesioni, hanno superato il milione di firme.

Sono referendum abrogativi, cioè chiedono di cancellare alcune norme per ripristinare le regole precedenti e sono i seguenti:

  • Stop ai licenziamenti illegittimi e contratto a tutele crescenti.  

Nelle imprese con più di 15 dipendenti, dal 7 marzo 2015 i lavoratori incappati in un licenziamento illegittimo non possono più rientrare nel loro posto di lavoro, anche nel caso in cui il giudice dichiari ingiusta e infondata l’interruzione del rapporto. L’obiettivo è ripristinare il reintegro come previsto in precedenza dall’art.18 dello Statuto dei lavoratori.

  • Più tutele per i lavoratori delle piccole imprese. 

Il licenziato nelle imprese con meno di 16 dipendenti può ottenere al massimo 6 mensilità di risarcimento, anche qualora un giudice reputi illegittima la cessazione del rapporto. Si vuole aumentare l’indennizzo sulla base della capacità economica dell’azienda, dei carichi di famiglia e dell’età del lavoratore.

  • Riduzione del lavoro precario e contratti a termine. 

I contratti a tempo determinato in Italia sono 2.300.000, senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo. Si vorrebbe reintrodurre il motivo per cui si ricorre a tale forma di contratto. 

I rapporti a termine durano fino a 12 mesi.

  • Più sicurezza sul lavoro e responsabilità solidale negli appalti. 

Sono 1000 morti all’anno e circa 500.000 infortuni che ci obbligano a rivedere tutte le norme attuali ed estendere la responsabilità al committente, all’appaltatore e al subappaltatore. 

  • Più integrazione con la cittadinanza attiva. 

Si vuole portare da 10 a 5 anni il periodo di residenza legale per gli stranieri extracomunitari maggiorenni per chiedere la cittadinanza italiana. Requisito che una volta ottenuto sarebbe trasmesso ai figli e alle figlie minorenni. In Italia sono circa 2.500.000  di origine straniera che nascono, crescono, abitano, studiano, lavorano e pagano le tasse. La proposta è modificare l’art.9 della legge 91 del 1992. Il quesito non modifica gli altri requisiti per ottenere la cittadinanza italiana: conoscere l’italiano, avere un reddito stabile e non avere commesso reati.

Si voterà domenica 8 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15. Ogni elettore riceverà cinque schede, una per ogni quesito. Si potrà votare SI per abrogare la norma o votare NO per mantenerla. Perché il referendum sia valido, è necessario il voto di almeno il 50% più uno degli aventi diritto.

Il non andare a votare comporta il mantenimento dell’attuale sistema e quindi la bocciatura del referendum.

L’agone ricorda che siamo chiamati a esercitare il nostro diritto/dovere ai sensi del 2° comma dell’art.48 della Costituzione definendolo, personale, eguale, libero, segreto e qualificandone l’esercizio come “dovere civico”.

Siamo in un momento storico particolare per molti aspetti. La sfiducia ci ha rubato la speranza, la visione di un possibile futuro, partendo dal Covid/19, poi le guerre, il lavoro che manca o poco remunerato, non sufficiente per i bisogni primari della famiglia, il carovita, la sanità pubblica allo sbando, la politica sempre più sorda e incapace di intercettare i veri bisogni della gente. 

Sono tante le comprensibili lamentele. Per questo è obbligatorio esprimere il proprio dissenso con l’unica arma che abbiano, il voto. Se anche questo diritto/dovere lo abbandoniamo, facciamo solo l’ennesimo torto a noi stessi, ai nostri figli e ai nipoti che verranno. 

Il non voto non aiuta, anzi rende colpevoli di questa società sempre più malata e violenta.

Rispettiamo la Costituzione e quanti, in diversi modi, hanno dato la vita per consentirci di godere 80 anni di libertà e di pace. Nasca in noi il desiderio di una nuova “resistenza”.

L’agone ricorda che il tuo SI è determinante per il quorum e ti invita a non sciupare l’occasione. 

Associazione Culturale no profit L’agone Nuovo

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