25 Aprile, 2024
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Bracciano, il sindaco racconta il 2 giugno

Riceviamo e pubblichiamo: Era il 2 giugno del 1946, quando l’Italia, appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale, iniziava a scrivere una nuova pagina della sua storia, con una consultazione popolare per la prima volta a suffragio universale, che sancì la nascita della Repubblica.

Crocicchi 2 giugno

Il 2 giugno è una giornata che porta con sé un immenso significato simbolico, dato dalla valorizzazione della democrazia, della libertà, della pace e della solidarietà che un tempo segnarono un nuovo inizio e che oggi sentiamo vicino più che mai.

Crocicchi 2 giugno

Ora come allora, questi valori, sanciti come principi fondamentali nella nostra costituzione, devono essere un faro per tutti noi.
Lo devono essere nella crisi internazionale rappresentata da un conflitto che sta producendo morte e devastazione nel cuore dell’Europa, per farci individuare il sentiero del dialogo e della mediazione attraverso il quale poter giungere presto ad una pacificazione che non sia costruita ai danni degli aggrediti.
Lo devono essere per affrontare al meglio le conseguenze dei recenti disastrosi eventi dell’Emilia Romagna, per prestare soccorso e garantire vicinanza alla popolazione in difficoltà.

Crocicchi 2 giugno
Lo devono essere, ovunque, nelle sfide di tutti i giorni, nell’attenzione che va dedicata da tutti noi alle fasce più fragili della popolazione, ai più poveri, alle situazioni di marginalità.
Ciò che festeggiamo oggi ci unisce tutti ed è un monito all’ascolto, alla disponibilità, un riferimento sicuro per mantenere una visione condivisa.

Crocicchi 2 giugno

Come ci ha ricordato in questi giorni il presidente Mattarella, i valori ai quali dobbiamo fare appello per superare le sfide e le crisi odierne, sono iscritti tra i primi articoli della nostra Costituzione, che nel riconoscere e garantire i diritti inviolabili della persona, richiama il dovere di solidarietà politica, economica, sociale. Un dovere che, non a caso, trova le proprie radici nel riscatto dalle dittature e dai conflitti dal quale derivò dapprima la scelta della Repubblica e poi la Carta costituzionale, pilastro fondamentale della nostra comunità. Un dovere che, ancora oggi, è da mettere in atto, in Italia, in Europa e nel mondo.

Viva la Repubblica, Viva l’Italia

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