25 Aprile, 2024
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Progettazione, esecuzione, esercizio, manutenzione, sicurezza

Il lungo titolo serve a dare l’esatta catena di fasi che comprende il processo produttivo di qualunque manufatto dell’uomo dal settore civile, all’energetico, all’alimentare. al domestico, o artistico. Per completezza, va inclusa anche una fase di verifica/corrispondenza di retro informazione, corrispondente al termine inglese di feedback, ossia una serie importanti di informazioni quali difetti/miglioramenti vengono reindirizzati alla progettazione e/o alla fabbricazione per correggere difetti o anomalie riscontrate nel corso dell’esercizio. Si evince facilmente come tutte le fasi sopra elencate non possono, né tantomeno, essere disgiunte tra di loro e necessitano anche di una cultura di base della popolazione. Perché una cultura di base? La risposta implica una serie di considerazioni che vanno da  piccole a grandi scelte e vediamone alcune.

La casa luogo che dovrebbe proteggerci da ogni insidia o evenienza: ebbene in primo luogo abbiamo una insorgenza di case costruite in luoghi poco sicuri e in barba a qualunque criterio di modernità e possibilità di un vivere civile, ricordiamo la famosa canzone di Celentano “Il ragazzo di via Gluck”, quartieri che si potevano considerare emergenziali nell’immediato dopo guerra, ma si continua ancora oggi per rispondere solo a esigenze di una economia malsana. L’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale) denuncia come il consumo di suolo non sia in sintonia con una necessità derivante l’aumento demografico: alla nascita di 420 mila bambini il suolo consumato avanza di circa 57 km2 al ritmo di 2 metri quadrati al secondo. I condoni per l’edilizia arrivano con una puntualità costante e raramente si procede all’abbattimento grazie a mancanza di fondi e procedure estremamente complesse e lunghissime. Veniamo puniti dalla Comunità Europea per consumo di suolo, ma a parte i soldi, la natura presenta il suo conto con vittime e disastri. L’Agenzia europea per l’ambiente (EEA) calcola l’impatto di eventi climatologici, idrologici e meteorologici sul continente e sui singoli paese e estrapolando i dati per il nostro paese si rileva come i disastri climatici abbaino provocato nel corso degli ultimi quaranta anni circa 20.000 morti e danni per circa 90 miliardi di euro. Nel solo 2021, sempre in Italia, ogni due giorni un evento climatico.

Sempre in casa, fonte ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica), negli ultimi anni i dati confermano un forte incremento di incidenti domestici: ogni anno più di 3 milioni. La maggioranza viene attribuita all’elettricità: nelle nostre case non vengono rispettate le più elementari norme di sicurezza vedi prese di terra, utilizzo indiscriminato di prese multiple, ciabatte, connessioni non protette; e in questo troppo spesso anche interi condomini non ottemperanti alle normative in essere sia per leggerezza e sia per questioni economiche. Chiudendo questo paragrafo ecco come le responsabilità di ciascuno di noi sono da riconsiderare in termini di conoscenza e di rispetto.

Il luogo di lavoro. L’uomo trascorre una parte consistente della sua vita nei posti di lavoro e sui mezzi per raggiungere la propria meta. Anche in questo caso, valgono le considerazioni di cui sopra, ma con notevoli aggravanti derivanti da pericoli insiti nella manipolazione dei componenti della produzione, pesi, agenti chimici e fisici, stanchezza, abitudine a possibili pericoli, etc. L’INAIL (Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) dichiara che nel solo I° trimestre 2023 i morti sul lavoro sono state 196, sette in più rispetto alle 189 registrate nel primo trimestre 2022, 11 in più rispetto al 2021, 30 in più rispetto al 2020. Diminuiti i casi mortali in itinere, da 51 a 48, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro passano da 138 a 148. In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 18.164 (+25,1%). Disaggregando questi dati per macro categorie si ha:

  • settori industria e servizi denunciati, incidenti registrati 107.833 -32,9% con un +2,4%
  • settore Agricoltura 6.006 e un +12,1%. Si è rilevato un decremento degli infortuni in alcuni settori produttivi quali la Sanità e l’assistenza sociale (-76,9%), che comprende l’attività degli organismi preposti alla sanità – Asl – e gli amministratori regionali, provinciali e comunali -68,6%, e il Trasporto e magazzinaggio -58,6%
  • settore Costruzioni +6,2% e il comparto manifatturiero +6,0% mostrano invece degli incrementi
  • per classi di età emergono diminuzioni in tutte le fasce, tranne tra gli under 20 +28,4% e, in minor misura, tra gli over 74 anni +4,3%.

Da tener presente che i dati del primo trimestre sono provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di punte occasionali e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno e avere cifre certe comprensivo è necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2023, con il completamento dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

Fonte Open data: dati rilevati al 31 marzo di ciascun anno Elaborazioni: Inail – Direzione centrale pianificazione e comunicazione

Dall’analisi per classi di età emergono diminuzioni in tutte le fasce, tranne tra gli under 20 (+28,4%) e, in minor misura, tra gli over 74 anni (+4,3%).

 

  1. Chi volesse approfondire l’argomento può entrare nel sito www. bollettino-trimestrale-marzo-2023.pdf (inail.it)

E’ evidente come tali numeri siano numeri da guerra, con una media di circa 3 morti al giorno!!!!

 

 

 

Catena di controllo. A secondo delle attività considerate sono numerosi gli Enti preposti al controllo o più correttamente si deve parlare di Organi Vigilanti:

  • Istituto nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro (INAIL)
  • Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) in stretto rapporto con INAIL e INPS
  • ASL
  • Vigili del Fuoco, che tra l’altro hanno l’onere di assistere le imprese realizzando appositi nuclei specialistici presso le Direzioni Regionali dei VVFF al fine di favorirne il miglioramento dei livelli di sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro.
  • La Conferenza Stato-Regioni del luglio 2022 ha sancito un Accordo sulleIndicazioni operative sull’attività di controllo e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro allo scopo di:
    • dare indicazioni operative su tutte le attività di vigilanza e sicurezza del lavoro
    • attività interpretativa dell’INL
    • attività di formazione del Ministero della Salute

Come si vede, il panorama delle competenze è estremamente complesso e con molte sovrapposizioni, a volte una non facile visione comune, volendo essere più precisi, in questa breve e sicuramente non esaustiva delle problematiche, qui di seguito altre informazioni di base:

  • esistono norme italiane (UNI), europee (EN) queste solo in parte in accordo con le italiane o in corso di accettazione, la cui conoscenza non fa parte dei piani di studio sia universitari, sia di scuole professionali
  • esistono organi di diffusione dei controlli distruttivi e non (si intende controllo distruttivo il controllo che prevede la distruzione in parte dei campioni in esame, quindi analisi a campione, per non distruttivo viceversa, applicabili anche al 100%), in Italia abbiamo l’Associazione Italiana Prove non Distruttive e Monitoraggio (aipnd.it) che svolge compiti di diffusione, preparazione a corsi specifici di preparazione alla certificazione, organizza giornate specifiche o convegni a carattere nazionale e internazionale.
  • esistono organi di certificazione del personale addetto ai controlli in linea con le normative italiane, europee, internazionali
  • gli enti di certificazione sono tutti accreditati da ACCREDIA
  • in molti casi gli enti di certificazione hanno dei board specifici, ad esempio: il settore aeronautico, ferroviario.

 

Cosa è indispensabile per incrementare al massimo la sicurezza?

In alcuni settori dove il fattore sicurezza è fondamentale (trasporti, salute, energia, alimentare), o in altri laddove la rottura di un singolo componente o la sua non conformità inficia il successo del tutto l’intero processo prevede la garanzia della qualità: tale marchio si può ottenere solo potendo garantire l’intero flusso operativo e con la possibilità di reperire sempre tutte le informazioni relative al processo e alla vita dei singoli componenti. Questa filosofia derivante dagli ambienti aeronautici, aerospaziali, nucleari è stata successivamente anche dall’agroalimentare e a quello medico e in alcuni casi viene chiamata “Blockchain” (catena di blocchi), dapprima utilizzata solo in campo finanziario, poi anche in una serie di produzioni agroalimentari (vino, olio); si tratta di un registro informatico che consente contenente tutti i dati e parametri del processo in modo univoco.

 

 

 

 

Conclusioni

Ci sono voluti molti anni affinchè nel mondo delle costruzioni da quelle artigianali a quelle industriali, non fosse più applicata a titolo di garanzia della qualità la formula “a regola d’arte”, dizione dal significato oscuro, a precise indicazioni sulle normative da applicare.

La cultura della sicurezza implica che ciascun cittadino o lavoratore abbia bene impresso nel suo comportamento che il rispetto delle regole sia costante, che vigili sempre affinché le norme non siano disattese.

L’istituzione dei condoni, nel nostro paese è periodica e puntuale per fare cassa, induce il singolo all’impunità e a non rispettare nessuna regola, quindi basta condoni e similari.

Leggi e normative devono essere scritte in modo facilmente comprensibili e applicabili.

Basta l’utilizzo del termine incidente: la semantica indica con incidente l’accadere di un evento non prevedibile e comunque a carattere di eccezionalità. Si deve parlare di omicidio nel lavoro o, di omicidio stradale. Non è incidente vedere morire uno studente che nel corso di stage studio/lavoro viene impiegato in mansioni operative che non gli competono o che non è formato per determinate operazioni.  Non si deve parlare di incidente come nel caso di una giovane donna stritolata da un macchinario a cui erano state tolte delle sicurezze per velocizzare il processo produttivo, è omicidio.

Sulle strade fioriscono telecamere, non sono sufficienti serve sorveglianza. Le telecamere, premesso che poi occorre qualcuno che visioni le immagini, non possono controllare se il guidatore sia in stato di ebbrezza o non abbia i requisiti psico-fisici idonei, quindi sorveglianza umana.

Giustizia rapida, non vendetta, per l’accertamento delle responsabilità e pene sicure. Troppo spesso si assiste a verdetti incoerenti con la gravità del caso.

I ponti o le funivie non cadono per eventi eccezionali, ma per il mancato rispetto di normative o falsificazioni di documenti. Vediamo che strutture costruite da pochi anni crollano a seguito di non grosse sollecitazioni.

Abbiamo un territorio fragile sia per eventi idrogeologici, sismici o altro; le analisi condotte da geologi ha permesso di avere una mappatura completa e precisa, ma nessun governo o autorità ne ha tratto le dovute conseguenze. La bellissima isola di Ischia in pochi anni ha visto vittime e danni ingenti, si possono definire ancora incidenti, o vogliamo vedere e chiamare queste cose con il proprio nome ossia abusivismo, non rispetto delle più elementari regole? Eppure abbiamo un ottimo ente quale INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) che fornisce carte sempre aggiornate indicante pericoli imminenti o del prossimo futuro, ma come con Cassandra tali suggerimenti e analisi vengono riesumati solo a disastri avvenuti.

Non dimentichiamoci che i cambiamenti climatici, ampiamente previsti dagli scienziati negli anni ’90, danno luogo a fenomeni sempre più intensi e catastrofici; l’innalzamento della temperatura del Mediterraneo sta cambiando flora e fauna sottomarina, questo anche per il raddoppio del canale di Suez e parallelamente il traffico di grandi navi. Dovremo aspettarci grandi esodi di popolazioni africane visto che la desertificazione avanza di qualche kilometri/anno, ma pure popoli che vivono su piccole isole saranno costrette a trovare nuovi insediamenti causa l’innalzamento dei mari; sono già previste modificazioni delle coste italiane per gli stessi motivi. Tutto ciò non è catastrofismo, è prendere in seria considerazione quanto sta accadendo in gran parte solo per scopi di economia consumistica.

Claudio Cappabianca

 

 

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