20 Aprile, 2024
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Pnrr…di doman non c’è certezza

Gli accadimenti di questi giorni ci lasciano attoniti e ci rendono più fragili e insicuri.
Covid, guerra, terremoto si sommano alle precarietà già presenti in Italia, pur tuttavia siamo obbligati, perché la vita ce lo chiede, a occuparci del nostro quotidiano.
Noi conviviamo con le difficoltà economiche e sociali che attanagliano una larga fascia di cittadini; quindi, è giusto continuare a ragionare sul PNRR, perché da esso ci aspettiamo molto, per risollevarci dallo status quo.

Seguo sempre gli “annunci” della presidente Meloni e spero sempre in qualcosa di meglio. Così ho voluto seguire il Consiglio dei ministri del 2 febbraio, ma il risultato è stato deludente: ne riporto una parte.
– Su proposta del ministro Roberto Calderoli è stato approvato il disegno di legge per l’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell’art.16/Cost. Il testo prevede condizioni particolari di autonomia e modalità delle intese fra lo Stato e una Regione. Dopo una serie di passaggi intermedi per l’approvazione definitiva è richiesta la maggioranza assoluta (la metà+1) dei componenti di ciascuna Camera.
– Altro punto approvato riguarda alcune nomine di dirigenti in posizione di comando nei ministeri: uno in Agricoltura, tre in Ambiente e Sicurezza Energetica.
– Infine, l’autorizzazione all’emissione di carte-valori postali commemorative e celebrative per l’anno 2023.

Come si evince l’urgenza sta nell’autonomia e simili, non sul lavoro, la povertà dilagante, la tensione sociale, la criminalità. Non mi paiono provvedimenti che interessino molto ai cittadini, al momento!

Una nota positiva è che sia stata già inviata alla Commissione UE la richiesta di pagamento della terza rata di 21 mld, per il raggiungimento dei 55 traguardi-obiettivi per il secondo semestre 2022. Ora si aspetta l’approvazione della Commissione UE.

Riguardo gli sviluppi del PNRR c’è da segnalare il problema dei ritardi per la presentazione dei progetti e quello dell’ulteriore adeguamento delle norme UE, che sono vincolanti.

La situazione attuale è la seguente:
– I bandi sulle quote rosa sono scarsi. Molte imprese non partecipano ai bandi pubblici.
– Sui 69.712 progetti legati al PNRR e registrati sulla piattaforma ReGis quasi un terzo sono di Lombardia e Piemonte, più di 20.000.
– Il governo, per evitare che le opere si blocchino ai TAR regionali, ha deciso di centralizzare il tutto al TAR Lazio.
– La piattaforma del Turismo, gestita da INVITALIA, per la riqualificazione delle strutture ricettive, sarà funzionante dal primo marzo 2023.
– Le opere urgenti infrastrutturali sono 247 e valgono 200 miliardi; più della metà sono finanziate con fondi PNRR, Fondi Comunitari e Investimenti privati.
– 45.500 km di condotte per l’acqua potabile, entro il 31.12.2024, saranno dotati di nuovi sistemi di controllo per la localizzazione e la riduzione delle perdite.
– Sono 29.000 le assunzioni previste dal 2021 nella PA; al momento ne sono state fatte 15.815 di queste 8.171 sono assegnate alla Corte di Cassazione e alla Corte d’Appello.

Ribadisco, quanto già detto in articoli precedenti, che il ruolo dei Comuni è necessario e determinante, per la rigenerazione urbana e le periferie, il verde pubblico, i musei e i teatri, la forestazione, le scuole con le mense e le palestre, la mobilità in genere, ciclabili, autobus e servizi digitali; e sono chiamati a impegnarsi di più e meglio per coglierne i benefici di un’occasione irripetibile.
Per questo l’ANCI ha un confronto stretto col governo, a favore di tutti i Comuni anche quelli piccolissimi, e ha messo a disposizione una mail dedicata pnrr.ritardi@anci.it a cui ci si può rivolgere per ritardi, anomalie, criticità nell’approvazione di progetti rientranti nel PNRR.

Questo e tanto altro ci aspettiamo dall’ammontare dei fondi stanziati; e se le opere saranno eseguite, a regola d’arte e col controllo stretto e cogente dell’Anticorruzione, potremo davvero avere territori più vivibili e un futuro migliore.

Al momento siamo scettici, visto il procedere del governo con le sue “priorità”, ma saremmo lieti di essere smentiti, per il bene comune; ne trarrebbe beneficio l’Italia tutta e i cittadini ne sarebbero orgogliosi!

Franco Marzo

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