26 Aprile, 2024
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Imperativo: “Memoria!”

Il Presidente della Comunità Ebraica al liceo “Vian” di Bracciano

Ospite d’eccezione al liceo Ignazio Vian di Bracciano. Grazie alla sinergia della rappresentanza studentesca con una dirigenza sempre attenta e autorevole, il Presidente della Comunità Ebraica, o meglio, la prima Presidente donna della Comunità Ebraica, Ruth Dureghello, ha onorato l’istituto in occasione della giornata dedicata alla Memoria della persecuzione degli Ebrei. Alla presenza di un’aula magna gremita e ammutolita, a rendere omaggio all’ospite di riguardo, c’era la Dirigente prof.ssa Lucia Lolli, il sindaco Marco Crocicchi, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri, capitano Simone Anelli e una numerosa rappresentanza docente.

Presente in aula anche il presidente de L’Agone, Giovanni Furgiuele. A introdurre la Dureghello è stata proprio la professoressa Lolli, che ringraziandola per l’attenzione rivolta all’istituto, ha sottolineato quanto la Shoah non sia unicamente un problema degli ebrei, ma la vergognosa dimostrazione di quanto in basso possa spingersi l’essere umano. Era commossa la Dirigente nell’attestare che la sua missione d’insegnante è protesa non soltanto alla conservazione della memoria, ma soprattutto dello sdegno e della disapprovazione per ogni forma di discriminazione. Altrettanto rigore è stato espresso dal primo cittadino che ha evidenziato come, al pari dell’ignominia dello sterminio del popolo ebraico per mano nazista, possa esserci qualcosa di altrettanto turpe come l’indifferenza. Apprezzando le introduzioni ha preso quindi la parola la Presidente, tracciando un interessante excursus storico di chi ha vissuto questo dramma, in un connubio di esperienza e testimonianza; ha raccontato dei suoi familiari, scampati al campo di sterminio grazie a un intelligente e coraggioso stratagemma, ma ha anche condiviso il racconto di numerose storie di persone molto meno fortunate. Solleticando anche la commozione del composto rigore del capitano Anelli ha portato alla luce una pagina poco conosciuta della Storia, che riguarda la cattura e lo sterminio di 2500 carabinieri, uccisi per mano nazista, in ragione della loro fedele obbedienza.

“Prima di annientare l’uomo, si decise di annientare la cultura di un intero popolo”, ha assunto con voce rotta dalla commozione la Dureghello, ricordando come la comunità ebraica abbia continuato a credere nel nostro Paese pagando un prezzo elevatissimo in termini di vite umane. Con una pacata dignitosa fermezza, la Presidente si è chiesta come si fa a vendere un altro uomo, come succedeva spesso in quei giorni di delazione caratterizzati da meschini ed egoistici tentativi di sopravvivenza. Graffiano le parole della Dureghello, divenendo scosse sismiche nelle emozioni dei ragazzi presenti, così fortunatamente lontani dalle devastazioni dell’anima vissute dai loro coetanei ebrei di quei giorni maledetti. Ecco l’importanza della memoria testimoniata dalla Presidente: ciò che è stato, impossibile da cancellare e da perdonare, non è detto che non possa accadere ancora se lo lasciamo banalizzare dall’oblio. Un eccidio che non ha fatto superstiti poiché, anche chi è scampato alla morte di quei campi infernali, è morto ogni giorno della sua sopravvivenza roso dal senso di colpa per essersi salvato a scapito di chi aveva visto morire senza dignità.

“Io sono qui per stimolarvi affinchè la vostra attenzione non sia superficiale; si può stare dalla parte giusta della Storia ma questo dipende da voi”. Investiti da un così oneroso compito di conservazione della dignità negata a migliaia di ebrei, dopo il congedo dell’ospite d’onore, l’aula magna si è svuotata in un composto silenzio, metafora di stati d’animo evidentemente scossi dai tratti gentili e decisi di quella donna garbata. Ho pensato a quanto mai appropriate fossero le parole di Primo Levi. “Tutti coloro che dimenticano il loro passato, sono condannati a riviverlo”: una profezia scongiurabile solo se sapremo diventare generosi custodi e sapienti dispensatori di memoria.
Ludovica Di Pietrantonio
Redattrice L’agone

 

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