14 Dicembre, 2025
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Dopo la fuga dei sette dal “Beccaria” (ma due sono stati ripresi)

Riceviamo e pubblichiamo – β€œAdesso Γ¨ prioritario catturare gli evasi” denuncia Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: β€œma la grave vicenda porta alla luce le prioritΓ  della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria del Beccaria”.

β€œDa molto, troppo tempo arrivano segnali preoccupanti dall’universo penitenziario minorile”, denuncia. β€œBeccaria, Casal del Marmo a Roma, Nisida, Bologna, Airola… abbiamo registrato e registriamo, infatti, con preoccupante frequenza e cadenza, il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minori d’Italia. È da sottolineare, infatti, che nell’ultimo periodo diversi detenuti delle carceri minorili provocano con strafottenza modi inurbani e arroganza i poliziotti penitenziari, creando sempre situazioni di grande tensione. Ma nessun provvedimento Γ¨ stato assunto, nonostante le reiterate sollecitazione del SAPPE. Ed Γ¨ per questo che ci stupiamo di chi β€œsi meraviglia” se chiediamo una revisione della legge che consente la detenzione di ristretti adulti fino ai 25 anni di etΓ  nelle strutture per minori”.

β€œI vari Governi che si sono alternati negli anni”, denuncia il leader nazionale del SAPPE, β€œanzichΓ© adottare provvedimenti che garantiscono ordine e sicurezza nelle carceri hanno dato corso ad una riforma penitenziaria che ha minato proprio la natura stessa di pena e carcere, affidando il carcere ai detenuti e depotenziando anche il ruolo della Polizia Penitenziaria. E questo Γ¨ grave e inaccettabile”. Capece ricorda che β€œcome primo Sindacato della Polizia Penitenziaria abbiamo in piΓΉ occasioni chiesto ai vertici del Dipartimento della Giustizia Minorile e di ComunitΓ  che le politiche di gestione e di trattamento siano adeguate al cambiamento della popolazione detenuta minorile, che Γ¨ sempre maggiormente caratterizzata da profili criminali di rilievo giΓ  dai 15/16 anni di etΓ  e contestualmente da adulti fino a 25 anni che continuano ad essere ristretti. La realtΓ  detentiva minorile italiana, come denuncia sistematicamente il SAPPE, Γ¨ piΓΉ complessa e problematica di quello che si immagina: per questo si dovrebbe ricondurre la Giustizia minorile e di ComunitΓ  nell’ambito del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria piuttosto che mantenerla come Dipartimento a sΓ©. Questa clamorosa evasione conferma, purtroppo, che avevamo ed abbiamo ragione”.

 

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