Riceviamo e pubblichiamo – βAdesso Γ¨ prioritario catturare gli evasi” denuncia Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE: βma la grave vicenda porta alla luce le prioritΓ della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria del Beccariaβ.
βDa molto, troppo tempo arrivano segnali preoccupanti dallβuniverso penitenziario minorileβ, denuncia. βBeccaria, Casal del Marmo a Roma, Nisida, Bologna, Airolaβ¦ abbiamo registrato e registriamo, infatti, con preoccupante frequenza e cadenza, il ripetersi di gravi eventi critici negli istituti penitenziari per minori dβItalia. Γ da sottolineare, infatti, che nellβultimo periodo diversi detenuti delle carceri minorili provocano con strafottenza modi inurbani e arroganza i poliziotti penitenziari, creando sempre situazioni di grande tensione. Ma nessun provvedimento Γ¨ stato assunto, nonostante le reiterate sollecitazione del SAPPE. Ed Γ¨ per questo che ci stupiamo di chi βsi meravigliaβ se chiediamo una revisione della legge che consente la detenzione di ristretti adulti fino ai 25 anni di etΓ nelle strutture per minoriβ.
βI vari Governi che si sono alternati negli anniβ, denuncia il leader nazionale del SAPPE, βanzichΓ© adottare provvedimenti che garantiscono ordine e sicurezza nelle carceri hanno dato corso ad una riforma penitenziaria che ha minato proprio la natura stessa di pena e carcere, affidando il carcere ai detenuti e depotenziando anche il ruolo della Polizia Penitenziaria. E questo Γ¨ grave e inaccettabileβ. Capece ricorda che βcome primo Sindacato della Polizia Penitenziaria abbiamo in piΓΉ occasioni chiesto ai vertici del Dipartimento della Giustizia Minorile e di ComunitΓ che le politiche di gestione e di trattamento siano adeguate al cambiamento della popolazione detenuta minorile, che Γ¨ sempre maggiormente caratterizzata da profili criminali di rilievo giΓ dai 15/16 anni di etΓ e contestualmente da adulti fino a 25 anni che continuano ad essere ristretti. La realtΓ detentiva minorile italiana, come denuncia sistematicamente il SAPPE, Γ¨ piΓΉ complessa e problematica di quello che si immagina: per questo si dovrebbe ricondurre la Giustizia minorile e di ComunitΓ nellβambito del Dipartimento dellβAmministrazione Penitenziaria piuttosto che mantenerla come Dipartimento a sΓ©. Questa clamorosa evasione conferma, purtroppo, che avevamo ed abbiamo ragioneβ.


