25 Aprile, 2024
spot_imgspot_img

Una pandemia di illegalità, dal mare al lago

Analisi della sicurezza nei comuni di Ladispoli e Cerveteri

 Dal dizionario della lingua italiana, sicuro è ciò che è garantito contro eventuali pericoli.

Se dovessimo utilizzare questo termine mettendolo in relazione con i territori del nostro litorale più prossimo, probabilmente non lo faremmo a ragion veduta.

Ladispoli, cittadina litorale a forte crescita demografica, negli anni si è estesa e sviluppata in maniera molto significativa; basti pensare che, dati Istat alla mano, nel 1921 contava 1.002 abitanti, raddoppiati a 2.220 nel 1951 nel 1971 già passati a 7.250, divenuti 19.300 nel 1990 con un significativo incremento nel 2000 quando diventano quasi 30.000 per raggiungere i 37.200 del 2011 e raggiungere la soglia dei 43.000 residenti odierni che in estate, come è intuibile, pressoché triplicano.

Una sintetica analisi del territorio, il cui bacino connettivo più prossimo è configurabile dal limitrofo comune di Cerveteri (comprendente anche Cerenova, che attualmente conta 37.200 abitanti) consente di rilevare una configurazione socio-culturale molto eterogenea, con una considerevole accezione di etnie diverse tra loro per etica, morale, usi, costumi, religione e approcci interpersonali.

All’esplosione demografica non è però conseguita un’adeguata articolazione della gestione della sicurezza pubblica, lasciando immutato o quasi il numero esiguo dei tutori dell’ordine preposti sul territorio.

Ciò ha comportato, col tempo, il radicamento di una pletora di individui, italiani e stranieri, intolleranti alla legalità, che in queste aree hanno trovato humus favorevole alle proprie condotte nebulose, alimentando la convinzione che da quelle parti è possibile beneficiare di una sorta di garanzia di impunibilità, netto incentivo a trasferircisi.

Gli effetti pratici sono assumibili dalla cronaca, che spesso assurge agli echi nazionali: spaccio di droga diffuso, sovrabbondanza di condotte antisociali, fenomeni incontrollabili di devianza minorile, accessi alla violenza come regolatori di rapporti interpersonali, alto tasso di disoccupazione o impieghi occasionali e irregolari, disgregazioni familiari tumultuose e traumatiche, tragico abbandono scolastico e analfabetismo funzionale.

Da poco meno di un anno, oltre alla stazione dei Carabinieri, vi è anche un commissariato di Polizia, un incremento di forze per il contrasto al male e all’ingiustizia onde cercare di diffondere rassicurazione ai cittadini onesti, arginare il malcostume e la malvagità, imporre regole di convivenza civile.

Ma è opinione diffusa tra i residenti per bene che c’è ancora tanto da fare per ripulire il degrado e lasciar prevalere una cultura di rettitudine e rispetto delle leggi, delle idee e delle libertà.

Massimiliano Morelli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ultimi articoli