Riceviamo e pubblichiamo – CβΓ¨ un nostro cammino possibile, lo indica la democrazia: organizzare lβopposizione, nei quartieri e nel Paese. Molti non ci hanno votato, non per il programma, ma accusandoci di non essere credibili perchΓ© troppe volte incoerenti. Il recupero di credibilitΓ ora passa anche per la coerenza dei nostri comportamenti.
Il limite di questi anni a mio giudizio Γ¨ evidente. Il Partito Democratico ha scelto di governare facendo compromessi enormi, per troppo tempo senza passare per la vittoria e un chiaro mandato elettorale. Non Γ¨ unβaccusa, ma un dato storico.
Sicuramente Γ¨ servito al Paese, molte cose buone sono state realizzate e forse andava anche rivendicato di piΓΉ.Β CβΓ¨ un ruolo svolto a difesa della democrazia che rimane un patrimonio. Al tempo stesso, non siamo riusciti a impedire un impoverimento di massa di milioni di persone. Il nostro sradicamento sociale nasce da qui: negli ultimi 14 anni abbiamo governato per 10 anni, legittimamente in una Repubblica parlamentare, ma avendo perso le elezioni abbiamo partecipato a 6 governi. Ebbene, in questo stesso lasso di tempo, nel Paese si Γ¨ prodotto il piΓΉ grande incremento delle disuguaglianze dal dopoguerra. Ripeto: non Γ¨ stata una storia di errori.
Io manifestai molti dubbi nellβagosto 2019 e, successivamente, segnalai nel 2021 la necessitΓ di affiancare a un fortissimo e autorevole Presidente del Consiglio una maggioranza politica. Una maggioranza che partendo dallβalleanza a sostegno del nostro Governo, Conte2, poteva ulteriormente aprirsi ad altre forze sul modello europeo di Ursula Von der Leyen.
Bisognava accompagnare lβazione di Governo per rendere piΓΉ forte lβindirizzo politico e il Governo stesso. Si Γ¨ preferita unβaltra strada e si Γ¨ ceduto allβennesima iniziativa di rimozione di una parte della nostra storia. Una storia di governo, segnata come sempre da luci e ombre, ma come formula politica sicuramente in grado di fermare la vittoria delle destre. Comunque,Β malgrado la nostra debolezza numerica in Parlamento, sono state fatte, anche grazie a noi tante scelte utili a salvare lβItalia su fronti importantissimi.
Dobbiamo batterci con durezza e con passione per far vivere e affermare lβimpianto del nostro programma, le nostre idee e rilanciare politiche popolari e gli impegni che ci siamo presi: sul lavoro di qualitΓ , sui salari, sulla scuola e la sanitΓ pubblica, sul digitale, sullβenergia, sulla paritΓ di genere, sul cambiamento climatico. Favorire la crescita delle nostre imprese accompagnandole nella transizione green e digitale e sostenendone gli investimenti in ricerca e innovazione, rendere facile la loro vita e quella di tutti i cittadini, semplificando, combattendo la cattiva burocrazia. E insieme vigilare con intransigenza sui diritti che la destra minaccia di abbattere. Questi capitoli devono diventare βlβagenda del Pdβ, da far vivere nelle strade, nelle piazze, e da promuovere con tutta la nostra forza in Parlamento, perchΓ© solo contenuti, uniti a coerenza e visione, creano le condizioni per ricostruire un nostro radicamento sociale.
Non possiamo lavorare da soli, ma dobbiamo farlo rendendo protagonisti e βdecisoreβ un popolo diffuso e spesso organizzato nella societΓ responsabile, nei comitati, associazioni, nella cultura, nel terzo settore spesso con tanti amministratori. Questo popolo aveva risposto allβappello di βPiazza Grandeβ, Γ¨ stato il protagonista delle vittorie alle ammnistrative e alle europee, ma poi io stesso non sono riuscito a farlo contare abbastanza nelle dinamiche interne.
Per questo il processo politico, popolare, sociale e culturale, fatto tra e con le persone, in piazze grandi dei nostri Comuni βΓ¨β, secondo me, il processo costituente di cui abbiamo bisogno. Ma dobbiamo muoverci. Non possiamo fare errori.
Nicola Zingaretti


