25 Aprile, 2024
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I riflessi della crisi energetica su Canale Monterano

C’è un’unica parola d’ordine… “preoccupazione!”

Nel tam-tam mediatico dei rincari energetici che rasentano il dramma, dell’inflazione alle stelle e dopo il recente provvedimento della Bce di aumento dei tassi dello 0.75%, ho fatto un giro del territorio dove vivo per vedere come e quanto sta impattando la crisi nella piccola realtà comunale di Canale e dei paesi limitrofi; ho incontrato e parlato con ristoratori, esercenti commerciali, artigiani e piccoli imprenditori, che rappresentano la forza trainante dell’economia locale. Tanti punti di vista diversi, ma un unico denominatore che può essere efficacemente sintetizzato dal sostantivo “preoccupazione”. Ognuno con la lettura che ne dà dal punto di vista dell’attività che conduce, riferisce di bollette già triplicate rispetto ai mesi scorsi; oneri di pagamento a cui, per esempio bar e ristoranti, al momento riusciranno probabilmente a far fonte reduci da una stagione estiva soddisfacente sotto il profilo della produttività.

Tutti guardano però all’autunno e alla stagione invernale angosciati dalla prospettiva di un minor volume d’affari su cui andranno a pesare il rincaro energetico e delle materie prime, conseguenza del conflitto ma anche manovre speculative, incombendo sulle loro attività come una spada di Damocle.

Finora le realtà commerciali locali sono riuscite a mantenere i prezzi al consumo invariati, proprio grazie al rapporto numerico di esercizio, coscienti però di dover verosimilmente rivedere i listini, consapevoli che questo porterà a una riduzione del lavoro e a un inevitabile riduzione del personale, per esempio. Alcuni piccoli imprenditori locali, di fronte ai raddoppi delle bollette energetiche e dei costi di acquisto, riferiscono che l’unico antidoto al naufragio è quello di lavorare di più, ma questo è possibile prevalentemente nelle attività a conduzione familiare, dove è possibile fare appello a una dilatazione degli orari di impiego che non risponde a un impegno contrattuale ma di coscienza. Senza interventi governativi efficaci in materia di gestione della crisi, quindi, anche Canale potrebbe avere la sua percentuale di licenziati purtroppo, facendo precipitare famiglie su un baratro sempre più prossimo. Ho parlato con uomini e donne dagli occhi preoccupati e stanchi, ma dalla forte determinazione a mantenere in vita le attività create con sacrifici e investimenti. La lungimiranza come strumento di contrasto: un piccolo imprenditore locale è riuscito ad abbattere i costi energetici d’esercizio grazie alla completa autonomizzazione energetica, investendo su un impianto fotovoltaico di ultima generazione. Un incontro, quest’ultimo, che oltre ad alleviare lo sconforto può tracciare delle prospettive di risoluzione per contrastare sul territorio questa nuova pandemia economica.
Ludovica Di Pietrantonio

 

 

 

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