20 Aprile, 2024
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Alla “Corrado Melone” il saluto delle “terze”

Da una idea delle professoresse Chelini e Canestrari, nella nostra scuola è nata la consuetudine della cerimonia del saluto finale delle ragazze e dei ragazzi delle classi terze di secondaria di primo grado i quali spiccano il volo per sfrecciare nel mondo delle scuole superiori.
Anche quest’anno, come lo scorso, la cerimonia si è tenuta sugli spalti del campo da calcio di Ladispoli, gentilmente messo a disposizione dal Sindaco Grando e dall’assessore Bitti e ci piace riportare qualche stralcio dei discorsi di commiato dei giovani che lasciano la “Corrado Melone” per portare questo nome in alto con le loro capacità.
Durante l’evento non sono mancati momenti di autentica commozione, di gioia per i risultati conseguiti, di nostalgia per il tempo passato in fretta, tra lacrime, sorrisi, abbracci e senso di gratitudine per le significative esperienze condivise.
Di seguito un testo che è composto dai passi salienti tratti dai dieci discorsi delle dieci classi terminali.

Tutte le cose hanno un inizio e una fine e niente può sfuggire all’inarrestabile potere del tempo, qualcosa che nessuno può controllare, bloccare o riavvolgere. Anche se c’è tanta strada davanti a noi, siamo certi che questi tre anni indimenticabili rimarranno per sempre nella nostra memoria. Ogni volta che iniziano le lezioni, non vediamo l’ora che arrivi l’estate, ed ora che è arrivata, e con essa anche la fine di questo ciclo di studi, ci accorgiamo che il tempo trascorre troppo velocemente.


Siamo però giunti alla fine del nostro percorso. Sono trascorsi tre anni da quel primo giorno di scuola in cui con il cuore in gola è iniziato il nostro “viaggio” alla Melone. Ci aspettavamo di incontrare delle difficoltà: tante materie, alcune nuove, la richiesta di maggiore autonomia e senso di responsabilità nello studio, ma eravamo anche motivati ed emozionati perché sapevamo che avremmo conosciuto nuovi insegnanti e compagni e forse avremmo vissuto tante esperienze che avrebbero accompagnato questi anni di scuola: il primo amore, nuovi amici con cui creare dei rapporti importanti negli anni a seguire, professori capaci di tirare fuori il meglio da noi e di farci esprimere al meglio le nostre potenzialità.


Nei primi mesi di scuola eravamo impegnati a prendere le misure con questo nuovo mondo e con i cambiamenti che produceva dentro di noi, quando improvvisamente il mondo fuori si è rivoluzionato. È arrivata la pandemia con il lockdown e la nostra “prima media” in un attimo, da spensierata e felice, si è trasformata in un incubo fatto di paura ed incertezza, con uno schermo come unico contatto con l’esterno, senza sapere se e come saremmo rientrati nella nostra classe. In quei mesi i nostri insegnanti ci guardavano rassicurandoci, parlando con coraggio e con fiducia, mentre anche loro sperimentavano come pionieri un nuovo modo di insegnare. Eravamo tutti “studenti”, con il bisogno di stringerci e di fare squadra e con la speranza di poterci riappropriare al più presto della vita di prima. Invece la vita di prima non è arrivata, ma insieme ne abbiamo costruita una nuova, fatta di mascherine, distanziamento, sanificazione e tante altre regole necessarie a garantire la salute di tutti; ma non per questo è stata una vita meno avventurosa e gioiosa. Sono stati tre anni di altalene emotive, non solo perché stavamo diventando adolescenti, ma perché cercavamo un nuovo equilibrio… e ancora lo stiamo scoprendo. Ciò che non è cambiato è che lo stiamo facendo insieme.


Il Covid ha cambiato le nostre vite, ma noi siamo stati forti grazie anche alla didattica a distanza e proprio in questo periodo abbiamo legato tenendoci compagnia nei momenti di noia e stringendo legami ancora più forti.
Pensavamo che questi tre anni sarebbero stati infiniti, invece siamo arrivati alla fine del nostro percorso e di tutti i momenti felici passati assieme. Ci siamo divertiti, abbiamo fatto nuove amicizie e abbiamo instaurato legami, sarà difficile dimenticare questi anni ricchi di emozioni ed esperienze nuove.
Siamo felici di aver avuto persone come i nostri docenti a guidarci durante un periodo delicato come quello dell’inizio dell’adolescenza, perché hanno saputo alternare il momento dello svago e dello scherzo con quello della serietà, fornendoci un’istruzione e una solida formazione, necessarie per riuscire ad andare avanti in ogni circostanza. Quindi possiamo odiarli o amarli, non è rilevante, ma di certo non possiamo dire di non essere loro grati dell’impegno che hanno messo nel volerci istruire e formare come individui indipendenti e in grado di affrontare ogni problema senza farci mettere “i piedi in testa”.
Nonostante il Covid e le restrizioni, abbiamo trascorso tre anni meravigliosi in questa scuola. Tre anni in cui abbiamo acquisito numerose conoscenze e siamo cresciuti sia fisicamente che mentalmente.


Grazie ai nostri insegnanti, abbiamo capito come rapportarci correttamente al di fuori dell’ambiente scolastico, comprendendo così che la scuola non insegna solo nozioni, ma anche a capire i valori della vita. Grazie a loro abbiamo appreso l’importanza della cultura che ci aprirà le porte al futuro.
La scuola ti prepara alla vita, anzi “la scuola è vita”. La scuola è studio, ma è anche socialità e lo studio è anche un modo per mettersi in gioco e per migliorarsi ed è proprio questo ci ha permesso di sfruttare al massimo le nostre capacità dando il meglio di noi stessi. I nostri insegnanti, in questi anni, sono stati come un faro che ci ha mostrato la strada attraverso il sorriso, trasmettendoci ogni giorno il buon umore e aiutandoci a superare le difficoltà. In questi anni (nonostante le difficoltà della pandemia) ci hanno coinvolti in tantissime attività. “Coinvolgimento” è stata la parola chiave di questi anni alla Melone che ci ha riconosciuto un ruolo di rilievo, anche nelle decisioni che riguardano la scuola, dandoci la possibilità di votare i rappresentanti degli studenti in Consiglio di Istituto, unica scuola media in Italia. Oggi affrontiamo il distacco da questo “porto” sicuro e lo facciamo con nostalgia, ma anche con fiducia e sicurezza perché in questi tre anni la Melone ci ha accompagnato verso il futuro, aiutandoci a maturare e a sviluppare la nostra autonomia e responsabilità.
Adesso ognuno di noi andrà avanti per il percorso che ha deciso di seguire e suppongo che alcuni di noi non si sentiranno neanche più, il che è brutto da ammettere, ma è la verità: ci siamo supportati per tre anni, adesso ci divideremo e ci mancheremo a vicenda. A volte ci piace immaginare che, nonostante la scuola terminerà dopo gli esami, noi ci rivedremo ancora ripensando e rivivendo a pieno tutti i bei momenti.
Insomma, far parte della Corrado Melone è come far parte di una grande famiglia. Per noi è stato così. Siamo onorati di aver frequentato questa scuola, per questo porteremo per sempre nei nostri cuori questi tre anni meravigliosi.
Infine, se qualcuno ci dovesse chiedere un consiglio sulla scelta della scuola, diremmo sicuramente che la Corrado Melone è un ambiente in cui ci si sente sempre a proprio agio e pienamente se stessi, la “Melone” siamo noi.

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