19 Aprile, 2024
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Alessandro Bettarelli, fra bilancio e prospettive di mandato

Il sindaco di Canale Monterano, alla vigilia della tornata elettorale, analizza il passato e ipotizza il futuro del paese.
Lei alle comunali correrà con il rinnovato gruppo di “Progetto Locale”. Sarete soli, nessun’altra lista è candidata. Perché?
«Ci sono persone che hanno preso i moduli per la presentazione delle firme, iniziato la campagna elettorale e… poi forse si sono resi conto che i cittadini non li seguivano. O ci sono stati litigi interni. Problemi loro, ma il dispiacere è grande, perché per l’ennesima volta per colpa di questi signori Canale non fa una bella figura».
Ora serve il 40% + 1 degli aventi diritto al voto. O sarà commissariamento.
«Sì, ma siamo fiduciosi, crediamo di aver lavorato bene e di avere un’ottima lista per farlo ancora. La legge è chiara: se non si raggiunge il quorum, l’elezione è nulla e, pertanto, il Prefetto provvede a nominare un Commissario per la provvisoria amministrazione dell’Ente, con nuove elezioni nel primo turno ordinario utile. Quindi nove mesi di atti indifferibili e obbligatori (ossia il fermo della macchina amministrativa dedicata a cittadini e realtà locali) per poi tornare al punto di partenza. Nove mesi senza amministratori che quotidianamente lavorano per la comunità e durante i quali sicuramente perderemo la nostra acqua e tante altre occasioni. E c’è qualcuno che incita al non-voto…».
Ma senza una minoranza consiliare non c’è il rischio di cantarsela e suonarsela?
«L’opposizione a una futura amministrazione non credo scompaia, perché non siederà in Consiglio. Il sistema prevede già le contromisure al non avere una minoranza consiliare. L’inserimento dei cittadini nelle commissioni, verifiche periodiche di mandato, video streaming dei consigli comunali, assemblee tematiche pubbliche, sono tutte iniziative che metteremo in campo per avere un’interlocuzione con i cittadini costante. In più siamo stati noi a varare, due anni fa, il regolamento per l’accesso civico generalizzato e ciò a testimoniare come non abbiamo mai avuto paura del confronto e del controllo dei cittadini sull’azione amministrativa».
Cinque anni, cose buone e cose meno buone…
«Premessa: la situazione finanziaria dell’ente era talmente messa male che una delle prime decisioni prese ha riguardato il fatto di andare in pre-dissesto, o fare un percorso politico di risanamento. Abbiamo intrapreso quest’ultima strada e oggi abbiamo un bilancio che libera avanzi consistenti e un debito che si è ridotto del 25%. Per i “lasciti” la situazione era migliore: zero opere finanziate, ma almeno non c’erano i debiti da sanare. La lista delle cose fatte è troppo lunga per riproporla qui, però 15 chilometri di strade asfaltate o riasfaltate, il passaggio al led e l’implementazione della Pubblica, gli standard delle nostre scuole, i due nuovi parcheggi e la notorietà di Monterano e della Riserva, i lavori sugli impianti sportivi, l’ampliamento del cimitero comunale (che abbiamo trovato esaurito), la certificazione ambientale “Spighe Verdi”, l’ampliamento dell’isola ecologica, il “+20%” sulla raccolta differenziata, tasse comunali diminuite, la nascita della sala lettura e dell’area playground, la certificazione antincendio per il teatro comunale, la cittadella delle associazioni, sono solo alcuni esempi di quanto fatto. Ma ancora molto c’è da fare, sull’edilizia e l’urbanistica per esempio. Il lavoro fatto con l’analisi territoriale deve spingere avanti gli atti pianificatori sulla Riserva e sul paese. Vanno fatte nuove assunzioni, Monterano deve iniziare a creare posti di lavoro, dobbiamo migliorare la viabilità comunale… da fare insomma ce n’è tanto, ma un’amministrazione lavora per lasciare un Comune migliore di quello che ha ereditato, non per fare i miracoli. Crediamo di averlo fatto, aiutati dal mondo associazionistico e del volontariato canalese, senza il quale poco avremmo potuto realizzare. Eravamo quasi tutti alla prima esperienza amministrativa e, con l’esperienza maturata, siamo sicuri di poter far meglio nei prossimi cinque anni. La parola sta ora, come sempre, ai cittadini».
A cura della redazione de L’agone

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