29 Marzo, 2024
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Covid: Roma, per frenare contagi stop alla vendita di alcolici nei minimarket dopo le 18

L’ordinanza della sindaca Raggi mira in particolar modo a evitare il rischio di assembramenti arginando anche il fenomeno della concorrenza sleale

Stop alla vendita e all’asporto di bevande alcoliche e superalcoliche dopo le ore 18 nei minimarket, distributori automatici ed esercizi di vicinato, ad eccezione delle enoteche e delle attività al dettaglio con codice Ateco 47.25. Lo prevede l’ordinanza della sindaca di Roma, Virginia Raggi, firmata oggi per rendere più stringenti le prescrizioni per la prevenzione del contagio introdotte dal Dpcm emanato lo scorso 2 marzo.

Considerato l’andamento dei contagi, spiega il Campidoglio, si rendono necessarie ulteriori misure per contenere assembramenti soprattutto nelle zone della movida. Il provvedimento verrà applicato sull’intero territorio comunale, dalle ore 18 alle 7 del giorno successivo, fino al 6 aprile.

Ogni inosservanza verrà sanzionata con il pagamento di una sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro.

“Non possiamo abbassare la guardia – dichiara Virginia Raggi – di fronte a una situazione epidemiologica che non fa ben sperare. Abbiamo il dovere di mettere in atto ogni misura che prevenga l’aumento dei contagi per la tutela di tutti i cittadini. Abbiamo deciso di vietare la vendita e l’asporto di alcolici e superalcolici nei minimarket, nelle ore serali, per evitare il rischio di assembramenti e garantire maggiore sicurezza nelle nostre strade. Dobbiamo anche evitare che i minimarket continuino a esercitare una concorrenza sleale nei confronti degli esercizi autorizzati alla vendita”.

Per salvaguardare la salute della cittadinanza e per consentire agli operatori il massimo della tutela durante gli spostamenti quotidiani, è stata inoltre prorogata fino al 6 aprile 2021 la disciplina sugli orari di apertura delle attività commerciali, artigianali e produttive. Rimane quindi inalterata l’articolazione in fasce stabilita insieme alle categorie interessate.

(La Repubblica)

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