23 Aprile, 2024
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Non è un Paese per ciclisti: un  morto ogni due giorni sulle strade

Il report dell’Associazione sostenitori e amici polizia stradale (Asaps) registra 31 ciclisti morti dall’inizio dell’anno.

 

A febbraio il record con 17 ciclisti vittime di incidenti stradali in 28 giorni

Strage di ciclisti sulle strade italiane. Secondo l’ultimo report dell’Associazione sostenitori e amici polizia stradale, dall’inizio dell’anno ne sono morti 31, uno ogni due giorni.

Dopo i 14 decessi di gennaio, febbraio ha fatto registrare un bilancio ancora più pesante, con 17 vittime in ventotto giorni (15 uomini e 2 donne, 13 italiani e 4 stranieri), in deciso aumento rispetto alle 15 del febbraio 2019 e alle 10 del febbraio 2018 (non sono ancora disponibili i dati ufficiali Aci-Istat relativi all’anno scorso).

“L’emergenza Coronavirus e l’introduzione delle limitazioni alla mobilità – sottolineano i responsabili dello speciale “Osservatorio ciclisti” dell’associazione – non hanno avuto particolare effetti sui ciclisti, e anche questa utenza debole come i pedoni patisce i gravissimi comportamenti come quello della pirateria stradale”. Quattro in febbraio gli episodi con fuga degli autori del sinistro e vittime lasciate sull’asfalto: in pratica, il responsabile di sinistri mortali con il coinvolgimento di ciclisti fugge in almeno un caso su 4. Gli episodi di pirateria sono avvenuti a Vittoria (Ragusa), Aprilia (Latina), Taviano (Lecce) e Sernaglia della Battaglia (Treviso).

Sempre a febbraio, i  ciclisti ricoverati in “codice rosso” in prognosi riservata presso gli ospedali di zona – in un periodo con le terapie intensive già sotto pressione per il Covid – sono stati 29, in aumento rispetto ai 22 del mese precedente. Nessuno dei conducenti al momento del sinistro è risultato alterato alla guida, ma spesso solo i successivi accertamenti medico-legali presso le strutture sanitarie possono dare ulteriori conferme.

Degli incidenti più gravi, 3 si sono registrati in Emilia Romagna (8 da inizio anno), regione in cui la bici ha il più ampio utilizzo tra la popolazione negli spostamenti quotidiani, 3 in Veneto e 3 in Sicilia; 2 in Puglia, 2 in Lombardia, 1 in Toscana, Piemonte, Lazio e Abruzzo. Due sinistri mortali hanno coinvolto bici da corsa. I veicoli investitori si distinguono in 11 auto, 5 autocarr1 ed un motociclo.

Sui 17 ciclisti morti a febbraio gli ultra60enni sono stati 5, a conferma che le persone più anziane sono quelle più a rischio anche sulle due ruote, come per i pedoni. Due i minorenni deceduti, il più piccolo aveva solo 14 anni.

“Il nuovo Osservatorio Ciclisti – afferma Giordano Biserni, presidente Asaps – è una cartina di tornasole che fornisce immediatamente l’andamento dei decessi sul territorio nazionale: questi nuovi tristi dati, con 17 ciclisti morti a febbraio, ci preoccupano, perché avvenuti in un momento di mobilità ridotta.Un decesso ogni due giorni nei mesi più freddi ci porta a pensare a cosa potrà accadere in quelli più caldi. Proprio con le temperature più miti si sono contati 6 ciclisti morti, in tre giorni, tra il 23 e il 25 febbraio”.

“Non ci stancheremo mai – prosgue Biserni – di dire che la pirateria non è stata sconfitta negli ultimi anni, anzi è tornata in modo preponderante, con 6 casi su 31 mortali da inizio anno. Troppe fughe perché il veicolo è scoperto da assicurazione, oppure perché chi lo conduce è senza patente, ha la patente revocata o sospesa o ancora perché in stato di ebbrezza o distratto dall’uso del cellulare”.

(Agi)

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