18 Aprile, 2024
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La corsa digitale alle città del futuro. “Date a noi sindaci i fondi europei”

Il forum online dei nostri giornali con l’ad di Leonardo e i primi cittadini di Milano, Bologna e Firenze

Un fermo immagine del forum online con i sindaci e i direttori di QN – il Resto del Carlino, La Nazione Il Giorno

La corsa alla digitalizzazione per semplificare la vita dei cittadini. La richiesta di Milano, Firenze e Bologna al governo di poter utilizzare almeno una parte dei soldi del Recovery Fund. I progetti per rilanciare le città in tempi di emergenza Covid e di crisi economica. Questi i temi affrontati ieri pomeriggio durante il forum online “Smart City. Come saranno le città del futuro”, coordinato dai direttori Michele Brambilla (Qn e il Resto del Carlino), Agnese Pini (La Nazione) e Sandro Neri (Il Giorno) e a cui hanno partecipato i sindaci Giuseppe Sala (Milano), Dario Nardella (Firenze), Virginio Merola (Bologna) e l’amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo.

Il primo a essere interpellato è proprio Profumo, che spiega: “Leonardo, conosciuta come azienda del settore aerospazio, difesa e sicurezza, nel tempo ha sviluppato capacità utili per migliorare i processi decisionali e quindi la qualità della vita dei cittadini”. I tre primi cittadini stanno lavorando proprio sulla digitalizzazione dei servizi.

Sala spiega che la smart city Milano sta provando a “coniugare la facilità per il cittadino di fruire di servizi senza che si debba muovere in continuazione (per tutte le pratiche burocratiche) con la nostra idea di voler vivere la città in 15 minuti. Una città con quartieri in cui in 15 minuti si possa accedere ai servizi fondamentali per la vita: scuola, sport, punti di contatto con il Comune e sanità”. Nardella, subito dopo, fa notare che “sul rapporto tra innovazione tecnologica e privacy io credo che sia necessario ancora fare dei passi avanti dal punto di vista legislativo. A Firenze abbiamo 1.250 telecamere di videosorveglianza, abbiamo investito molto sulla rete anche con un software che consente il riconoscimento facciale, ma non possiamo utilizzarlo per motivi di privacy, per questo ci stiamo attrezzando per fare un regolamento che possa rispettare i diritti del cittadino, ma che consenta anche alle autorità di poter garantire la sicurezza”.

Merola, poi, sottolinea che quello della digitalizzazione dei servizi “è un percorso su cui Bologna si è da tempo incamminata, coinvolgendo i cittadini grazie alle tecnologie digitali”. Si passa al tema della ripartizione dei soldi del Recovery Fund e il sindaco di Bologna è netto: “La visione del futuro è data dall’Unione Europea che ha detto che bisogna lavorare per uno sviluppo sostenibile, quindi c’è da stare al passo con l’Europa. Senza le città semplicemente manca il motore per l’attuazione del Recovery Plan”. E ancora: “Il tema di come fare le cose sta venendo al pettine. Non riusciamo a convincere il governo che serve una struttura fissa di confronto con i sindaci”.

Anche Sala parte in pressing sull’esecutivo: “Il governo deve instradare bene il Recovery Plan. Su questo punto servono progetti cantierabili in fretta: progetti che i sindaci hanno già nel cassetto. Bisogna dare fiducia alle grandi città”. Nardella è sulla stessa linea: “Il Recovery Fund? Rischiamo il fallimento senza il coinvolgimento degli enti locali: questo è l’ultimo treno che possiamo prendere. Il piano nazionale prevede 46 miliardi di euro in innovazione digitale e cultura: il 70% dei sindaci europei non è stato coinvolto nelle decisioni. Il nuovo Governo deve attivare una cabina di regia permanente che coinvolga anche i sindaci delle città per capire quali progetti finanziare e come”.

 

(Quotidiano.net)

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