19 Aprile, 2024
spot_imgspot_img

Crisi di governo, terminato il colloquio tra Conte e Mattarella.

Renzi: “Imbarca persone per restare premier”.

E domani al Colle i leader dell’opposizione.
Al Quirinale incontro ‘interlocutorio’ durato 50 minuti.

Il presidente del Consiglio ha due settimane per rinforzare l’alleanza lavorando alla nascita di un gruppo centrista a Palazzo Madama. In mattinata il vertice con gli alleati: “Allargare la maggioranza”. Zingaretti: “Evitato salto nel buio”. In serata, ok da Camera e Senato a scostamento di bilancio 

Cinquanta minuti di colloquio. È durato quasi un’ora l’incontro tra il premier Giuseppe Conte, arrivato al Colle alle 18.30, e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Un dialogo “interlocutorio” in cui il presidente del Consiglio ha comunicato al capo dello Stato la volontà di rafforzare la maggioranza con la costituzione di un nuovo gruppo centrista al Senato. Il premier ora avrà una manciata di giorni per mettere in piedi l’operazione. Domani pomeriggio, invece, al Quirinale saranno ricevuti i leader di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ieri sera il Senato ha votato la fiducia a Conte con 156 voti, una maggioranza stretta (si parla infatti di “governo di minoranza” che ha avuto illustri precedenti nella storia della Repubblica) che permette di andare avanti ma impone passi successivi. Ed è una strada tutta in salita. In tarda mattinata, poi, il presidente del Consiglio ha convocato un vertice di maggioranza, terminato poco dopo le 16. L’obiettivo, dopo tre ore di videoconferenza: andare avanti con il percorso di rafforzamento della maggioranza e di scrittura del nuovo patto di legislatura.

Intanto, torna a farsi sentire il leader di Iv, Matteo Renzi, all’indomani del voto di fiducia a Conte a Palazzo Madama. “Il Governo Conte – perdendo Teresa, Elena e Ivan – ha perso anche la maggioranza assoluta al Senato. Chi conosce la politica sa cosa questo significa nell’attività parlamentare e nella credibilità istituzionale. Dopo il Conte 1, dopo il Conte Bis ora siamo al Conte dimezzato”, commenta sulla sua Enews.

Al contrario, il segretario del Pd Nicola Zingaretti sottolinea su Twitter che con il voto di ieri “è stato evitato un salto nel buio. Ora dobbiamo ritornare a occuparci dei problemi degli italiani. Affrontare le emergenze, gestire il piano vaccinale, portare avanti il #RecoveryPlan e l’agenda delle cose da fare. Gli italiani non devono essere lasciati soli”. E in serata al Tg3 aggiunge: “Bisogna dare alla maggioranza identità politica per essere più forte in Parlamento”. Nel dibattito interviene anche il segretario della Cgil Maurizio Landini: “Costruttori vanno cercati nel Paese, Conte ci convochi sul Recovery fund”. Il dirigente dem Goffredo Bettini avverte: “Bisogna allargare la maggioranza o elezioni, il Pd non le teme”. E sottolinea che “la rottura con Renzi è stata troppo profonda”.

Dall’Ue arriva un sospiro di sollievo dopo il voto di fiducia: “C’è una crisi mondiale, serve stabilità”, dice Ursula von der Leyen, ma il centrodestra serra le fila affermando che il premier non ha una maggioranza solida e si dice pronto a rivolgersi al Quirinale per chiedere elezioni. Nella coalizione cresce l’apprensione sulla tenuta del gruppo azzurro. Al Senato è in programma il voto sullo scostamento di bilancio, il centrodestra dopo un vertice ha deciso che, compatto, lo voterà e anche Italia viva in questo caso non dovrebbe far mancare il suo sostegno, come promesso da Matteo Renzi.

(La Repubblica)

Ultimi articoli