7 Maggio, 2024
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Spiragli sulla Brexit, accordo di principio sul recesso

L’annuncio del vicepresidente della Commissione. Londra ritira le tre clausole che minacciavano 

Si apre uno spiraglio nei negoziati per un accordo di libero scambio post Brexit fra Ue e Regno Unito: è stata infatti raggiunta un’intesa di principio su tutte le questioni relative all’attuazione dell’accordo di recesso che entrerà in vigore il primo gennaio, con il definitivo addio di Londra all’Unione. Lo ha annunciato su Twitter il vice presidente della Commissione europea Maros Sefcovic, spiegando che “questo garantirà che sia pienamente operativo a partire dal 1 gennaio, incluso il protocollo sull’Irlanda/Irlanda del Nord”, che protegge l’Accordo del Venerdì Santo. Londra ha confermato e ha fatto sapere che a questo punto “ritirerà le clausole 44, 45 e 47 del disegno di legge sul Mercato interno”, contestate dell’Ue, “e non introdurrà disposizioni simili nel disegno di legge sulla tassazione”.

I negoziati proseguono per preparare un incontro per preparare il prossimo incontro tra la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen e il premier britannico, Boris Johnson che dovrebbe precedere il Consiglio europeo di giovedì.

Bruxelles pronta a negoziare per tutto il tempo necessario

Un portavoce della Commissione europea ha riferito ai giornalisti a Bruxelles che l’Ue è pronta a negoziare “per tutto il tempo necessario” con il governo di Londra sulle relazioni commerciali post-Brexit: l’assicurazione sembra smentire le parole di Michel Barnier, il capo negoziatore della Brexit per l’Ue, che lunedì aveva detto ai deputati che i negoziati non andranno oltre mercoledì.

Lo stesso Barnier ha riferito sullo stato delle trattative al Consiglio Affari generali. “C’e’ piena unita’”, ha twittato il capo negoziatore europeo, che poi ha assicurato: “Non sacrificheremo mai il nostro futuro per il presente. L’accesso al nostro mercato è soggetto a condizioni”. Barnier ha poi reso noto che sta “lavorando a stretto contatto” con il capo negoziatore per il Regno Unito, David Frost,

(Agi)

 

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