29 Aprile, 2024
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Le volgarità di Gasparri in tempi di Covid: “Il governo è la peggiore disgrazia per l’Italia”

Il Senatore di Forza Italia auspica la caduta dell’esecutivo, ma ritiene che “ciò non accadrà dopo la votazione sul Mes”

Ancora una volta frasi volgari da ex missino ed ex simpatizzante del fascismo, che invece di guardarsi allo specchio sputa sentenze dimenticando che tanti esponenti della destra hanno passato tutta l’estate a farsi selfie senza mascherina, a invocare il libera tutti, a contestare le restrizioni e a proteggere le discoteche e la movida dei ricchi.

Gasparri esordisce così: “Questo governo è la disgrazia peggiore per un Paese in emergenza, ma invito a guardare i numeri e temo che non sarà mercoledì il giorno del giudizio”.

Alla vigilia della votazione in Parlamento sul Mes e del rincorrersi delle previsioni sulla tenuta del governo, il senatore di Forza Italia, pur ripetendo più volte di “auspicare la caduta al più presto dell’attuale governo”, ritiene che questo non accadrà la prossima settimana, “senza dover far ricorso a soccorritori palesi od occulti”.

“Questo governo -premette e sottolinea con vigore l’esponente azzurro- è la disgrazia peggiore per un Paese in emergenza, formato da persone incommentabili, ma temo che non sarà mercoledì il giorno del giudizio. Invito a guardare i numeri nella loro cruda realtà, perché leggo di tutto e di più alla vigilia di questo voto sul rischio di crollo del governo, che peraltro lo meriterebbe, e su soccorritori palesi od occulti”.

“Ripeto, guadiamo i numeri alla vigilia di questo voto e guardiamoli per il Senato, dove le situazioni sono sempre più complesse. L’esperienza ci dice che fisiologicamente non saranno presenti tutti i 320 senatori: ad esempio in occasione del voto sull’ultimo scostamento (dove il quorum obbligatorio era di 161 che mercoledì non servirà visto in questo caso basterà un voto in più) i votanti sono stati 287 e in occasione delle comunicazioni del ministro della Salute, Speranza, di mercoledì scorso, sono stati 265. Ammettiamo che mercoledì prossimo i presenti e i votanti siano 300, non per defezioni volute e programmate ma sulla base di una previsione realistica fondata sulle esperienze passate. Conte per prevalere avrebbe quindi bisogno di 151 voti”

“Il Gruppo di Renzi -prosegue Gasparri, calcolatrice alla mano- conta 18 senatori; il Gruppo delle Autonomie 9, ma arriverà ad 8, vista la prevedibile assenza del Presidente Napolitano per comprensibili ragioni. Dei 30 componenti del Gruppo Misto, almeno 26 sono orientati a votare per Conte e purtroppo anche alcuni che da tempo non sono più nel nostro Gruppo, vale a dire Quagliariello, Romani e Berruti, che a volte ci criticano da posizioni sovraniste e a volte da altre posizioni. Già così siamo a 52 voti”.

“Aggiungendo i 35 del Pd siamo a 87 e per arrivare a 151 servirebbero 64 senatori dei Cinquestelle. Il Gruppo è composto da 92, quindi il governo avrebbe la maggioranza anche se i dissidenti fossero 28, ma mi sembra che in 14 abbiano firmato la lettera contro il Mes e un conto è firmare una lettera un conto è votare contro il governo se dovessero aprirsi scenari apocalittici, con un taglio di seggi e di percentuali. E poco cambierebbe anche se i votanti dovessero essere 310 e la maggioranza richiesta di 156, per i Cinquestelle l’effetto poltrona vale più dell’effetto Casaleggio, Casaleggio è un costo, la poltrona un incasso”.

“Insomma, tutto questo patema giornalistico -ribadisce Gasparri- non ha fondamento sui numeri e purtroppo temo che mercoledì prossimo per il governo non sarà il giorno del giudizio, che sarebbe salvifico e necessario per il Paese”.

Perciò, ove ci fossero nel centrodestra eventuali colleghi soccorritori non animati da contenuti ma da possibili e rispettabili preoccupazioni personali, credo che possano decorosamente votare contro il governo, perchè il loro eventuale soccorso non servirebbe a niente”.

“Quindi -conclude Gasparri- noi continueremo la nostra battaglia alternativa nel merito della vicenda, con l’auspicio che la cosa più bella sarebbe veder smentite queste previsioni, ripeto, basate sui numeri, proseguendo il nostro impegno e la nostra presenza per la fine più rapida possibile di un governo che non merita e non ha bisogno di soccorsi”.

(Globalist)

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