14 Dicembre, 2025
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Gratteri: “Ritardi su Recovery Fund? Agevolano la mafia”

“I ritardi sul Recovery Fund rischiano di agevolare le mafie”. Il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri, in una intervista esclusiva a LaChirico.it, lancia l’allarme, mentre il Governo italiano sembra prigioniero di una trattativa europea dall’esito non scontato. β€œBisogna fare in fretta – dice Gratteri –. Come insegna la storia, le mafie hanno sempre cercato di sfruttare epidemie e calamitΓ  naturali. Se i fondi europei tardano ad arrivare, si rischia di agevolare chi ha soldi da investire sul territorio e non lo fa certo per generositΓ . Nel contempo, bisogna tenere gli occhi aperti per evitare che i fondi vadano a finire nelle mani sbagliate”.

E sull’impennata dei reati di usura registrata negli ultimi mesi soprattutto nel Mezzogiorno, Gratteri dice: β€˜L’aumento Γ¨ un segnale da non sottovalutare. Significa che c’è gente che non riesce piΓΉ ad andare avanti e altra gente che sta cercando di lucrare su queste sofferenze. A finire nella rete degli strozzini spesso sono anche imprenditori e commercianti”. A proposito del maxi processo alla β€˜ndrangheta con oltre 450 persone a giudizio, Annalisa Chirico gli chiede se voglia emulare Giovanni Falcone. “C’è molta enfasi, io direi che Γ¨ una delle tante inchieste che portiamo avanti, frutto del lavoro di squadra. Non Γ¨ l’indagine di Gratteri ma Γ¨ un’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. Mi auguro di farne ancora tante e non cerco affatto di emulare Giovanni Falcone. Falcone era un gigante” mentre sul caso del commissario per la sanitΓ  calabrese β€œNon entro nel merito, sulla sanitΓ  calabrese ci sono indagini in corso”.

Su Saviano che ha assolto Maradona per i suoi rapporti con il clan Giuliano, Gratteri dice “Confesso che non seguo il calcio. Posso solo dire che i personaggi pubblici devono stare piΓΉ attenti degli altri alle persone che frequentano perchΓ© sono sempre sotto i riflettori. Maradona veniva da una terra lontana, forse Γ¨ stato anche mal consigliato”.

Infine sul correntismo che secondo la Chirico lo terrebbe “confinato” a Catanzaro, Gratteri smentisce: “Sono a Catanzaro per mia scelta, non lo ritengo un confinamento. Qui sto bene e faccio la vita che mi sono scelto, non ho rimpianti. Le correnti, animate in origine da buone intenzioni, hanno subito nel tempo una degenerazione che certo non aiuta i cittadini ad avere fiducia nella giustizia”.

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