23 Aprile, 2024
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Covid mondo. Merkel: verso vaccini entro Natale. Sciare? No in Francia, sì in Svizzera

La cancelliera tedesca: li daremo a medici e personale sanitario. Negli Stati Uniti quasi 2.400 vittime in un giorno. Il contagio nel mondo

“Può darsi che i vaccini arrivino prima di Natale, e abbiamo deciso che saranno a disposizione del personale medico e sanitario”. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel parlando al Bundestag. Il vaccino, ha detto, “rappresenta la luce alla fine del tunnel”, anche se nei mesi invernali non tutti potranno essere vaccinati e molti dovranno ancora tenere duro senza. Merkel ha parlato anche della stagione sciistica: per le festività, ha detto, bisognerebbe tenere chiusi gli impianti per lo sci, ma sarà necessario coordinarsi con i Paesi confinanti e in particolare con l’Austria (contraria alla chiusura).

In Germania il numero di casi confermati è salito di 22.268 unità, per un totale di 983.588 dall’inizio della pandemia. Secondo i dati del Robert Koch Institute i nuovi decessi sono stati 389, portando il numero totale delle vittime a 15.160.

La Francia migliora, ma in chiesa resta il limite di 30

In Francia il secondo lockdown ha fatto scendere il tasso di riproduzione del contagio R0 a 0,65, “uno dei livelli più bassi in Europa” ha detto il premier Jean Castex, fornendo i dettagli della fase di alleggerimento delle misure a partire da sabato. Castex ha ringraziato i francesi per gli sforzi durante il lockdown, che “consentono oggi di raccogliere i primi frutti”. I casi giornalieri sono scesi a circa 15.000, contro i 40.000 dell’inizio della seconda ondata.

Nessun allentamento, però, per quanto riguarda l’accesso ai luoghi di culto. In Francia (come in Olanda) le Messe vengono celebrate con un massimo di trenta fedeli, indipendentemente dalle dimensioni della chiesa. “Con rammarico” i vescovi francesi oggi hanno preso atto che per questa domenica viene mantenuta la soglia delle 30 persone e hanno definito la misura “irrealistica e inapplicabile”.

In Svizzera si scia (in Francia no)

Castex ha precisato che in Francia gli impianti di risalita resteranno chiusi durante le festività natalizie. “Tutti potranno recarsi nei comprensori sciistici – ha detto – per godersi l’aria pura delle nostre belle montagne” ma “gli impianti di risalita e i servizi saranno chiusi al pubblico”.

Oltreconfine, in Svizzera, le cose vanno diversamente. Secondo quando dichiarato dal consigliere federale Alain Berset, gli impianti di risalita elvetici potranno rimanere aperti, o aprire con condizioni stringenti. “La stagione invernale è già cominciata in taluni comprensori sciistici svizzeri – ha detto -. E c’è bisogno nonsolo di buoni piani di protezione ma anche di una loro stringente attuazione”, ha precisato Berset. Tali piani dovranno essere adattati d’intesa con i vari cantoni.

Berset ha ricordato che in alcuni Paesi confinanti è stata decisa la chiusura. “Per questo l’apertura degli impianti elvetici è una grossa sfida”, senza dimenticare il timore di possibili arrivi dall’estero e di eventuali assembramenti. Il consigliere federale ha precisato di essere in stretto contatto con i colleghi di Francia, Austria, Italia e Germania.

Il contagio nel mondo

In tutto il mondo sono 60.392.439 i casi di coronavirus accertati dall’inizio della pandemia, con 1.421.308 decessi e 38.704.717 guariti. Lo rileva l’osservatorio della Johns Hopkins University. Il Paese più colpito rimangono gli Stati Uniti, con 12.772.653 casi accertati, 262.222 decessi e 4.835.956 guariti.

Nella giornata di mercoledì, alla vigilia della festa del Ringraziamento, gli Stati Uniti hanno registrato più di 2.400 morti per coronavirus, secondo i dati della Johns Hopkins University. Si tratta del numero più alto di decessi degli ultimi sei mesi. Il Paese, contemporaneamente, ha registrato quasi 200.000 nuovi casi.

In India le autorità sanitarie hanno registrato 44.489 nuovi casi. Per il 19esimo giorno consecutivo, il numero di nuovi contagi è inferiore a 50mila. Il totale dall’inizio della pandemia ha raggiunto i 9,27 milioni, il più alto al mondo dopo gli Stati Uniti. Nelle ultime 24 ore sono stai registrati anche 524 nuovi decessi, per un totale di 135.223.

Insieme a Stati Uniti e India, è il Brasile lo Stato più colpito dall’epidemia, in numeri assoluti. Nell’ultimo giorno ha registrato altre 620 vittime e 45.499 contagiati. Il totale delle vittime sale a 170.799 mentre i contagiati dall’inizio della pandemia diventano 6.166.898. Nell’ultima settimana la media dei casi al giorno è stata di 31.356, la più alta da settembre. Nel Paese, che ha 210 milioni di abitanti, sono guariti 5.512.847 pazienti ovvero l’89,3% del totale infetto. Altri 482.990 pazienti sono sotto controllo medico negli ospedali o a casa.

La Corea del Sud ha registrato nelle ultime 24 ore 583 nuovi casi. È la prima volta che viene superata la soglia dei 500 contagi dal 6 marzo, nonostante le misure più rigide di distanziamento. I vertici militari hanno vietato le licenze dopo che è stata scoperta una serie di focolai in strutture delle forze armate, tra cui 60 contagi tra le reclute in una base a Yeoncheon.

(Avvenire)

 

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