23 Aprile, 2024
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Ravenna: operatrice di una comunità violentata da un minorenne

Condotta con la forza in una stanza, la donna si è poi presentata sotto choc al pronto soccorso. Il giovane arrestato dai carabinieri

Ravenna, 20 novembre 2020 – È stata costretta con la forza a rimanere di notte nella stanza di lui. E una volta lì dentro, è stata violentata. Il contesto di quanto riferito dalla protagonista di questa vicenda, è una delle tante comunità del territorio provinciale ravennate che ospitano minori segnati da problematiche personali e con la giustizia oppure più semplicemente non accompagnati. Tanto che la donna che ha fatto denuncia, è una educatrice del centro in questione. E il giovane indicato – un minorenne di origine straniera -, è già stato fermato dai carabinieri e ora si trova nel carcere minorile bolognese del Pratello in attesa di convalida: il ragazzo deve rispondere di violenza sessuale aggravata.

Sulla vicenda, sono in corso ulteriori accertamenti dell’Arma disposti dalla procura per i Minorenni di Bologna competente alla luce dell’età dell’accusato. In ogni caso, al momento sembra che nella mani degli inquirenti vi siano diversi elementi a sostegno dell’accusa, compresi i risultati della visita medica oltre naturalmente alla piena attendibilità delle parole dell’educatrice. Lo stesso minore davanti agli investigatori a caldo non avrebbe negato il rapporto sessuale, tuttavia ricollegandolo a un rapporto consenziente. Divergente e inconciliabile il racconto dell’educatrice: del resto ieri mattina si è presentata, ancora comprensibilmente segnata, in pronto soccorso dove per lei è stato aperto l’apposito protocollo previsto nei casi di contestate violenze sessuali.

Secondo quanto finora emerso, la donna si è potuta allontanare per farsi visitare solo quando il minore, praticamente in coincidenza con la fine del turno di lavoro dell’operatrice, ha riaperto la porta della sua stanza e si è allontanato quel tanto da consentire dunque alla donna di potersi a sua volta divincolare per lanciare l’allarme. Il ragazzo, segnato da varie problematiche personali e familiari, si trovava in comunità in applicazione a una specifica misura restrittiva per via di pregresse grane con la giustizia. Presto verrà ascoltato dai magistrati bolognesi i quali dovranno decidere la misura restrittiva da applicare ora in attesa dello sviluppo dell’indagine e alla luce dei comportamenti ricondotti al giovane anche nel recente passato. E’ dunque altamente probabile che alla fine debba rimanere al Pratello.

(Il Resto del Carlino)

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