25 Aprile, 2024
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Coronavirus, il bollettino in Italia: salgono ancora i contagi (8804) per 162 mila tamponi.

I morti sono 83 in 24 ore

La Lombardia oltre 2000 contagi. Impennata in Piemonte, che  diventa la terza regione per numero di infetti (1033). Con 203 positivi l’Abruzzo registra il record dall’inizio dell’emergenza

La curva epidemica non si ferma più, puntando ora a quota diecimila. Oggi i nuovi contagi sono 8.804comtro i 7.332 di ieri ma a far tremare i polsi è l’impennata delle vittime, 83 in un solo giorno. Salgono anche i ricoveri, 326 quelli nei reparti ordinari e 47 in terapia intensiva. E di fronte a questi numeri poco conta che i tamponi siano saliti da 152 a 162 mila.
Boom di casi in Piemonte, dove si valica il muro dei mille con 1.033 casi contro i 499 di ieri.
Allarme rosso in Lombardia, con 2.067 casi contro i 1.844 di ieri. Per la prima volta sfonda quota mille la Campania, con 1.127 casi contro gli 818 di ieri. Nel Lazio si passa da 543 a 594 nuovi positivi.

Ancora una giornata nera per i numeri del Covid in Veneto, con 600 nuovi positivi, anche se on leggero calo rispetto a ieri, quando erano 657). Pesante il bilancio delle vittime, 11 in più.

Nelle ultime 24ore sono 140 i postivi al coronavirus rilevati nelle Marche dopo i 166 riscontrati ieri, numeri simili a quelli registrati tra fine marzo e inizio aprile.

Con 203 nuovi casi di coronavirus emersi nelle ultime ore, l’Abruzzo registra il record dall’inizio dell’emergenza. Il dato, infatti, supera quello del 29 marzo, quando i positivi furono 160. Ieri erano 126. Ad aggravare il bilancio anche due decessi.

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Massimo assoluto di casi positivi di coronavirus accertati anche in Umbria in un solo giorno, 263, l’87% in più del dato di ieri, quando erano 141.
Salgono da 9 a 48 in Basilicata i nuovi casi di coronavirus su 986 tamponi analizzati: per una piccola regione un balzo in avanti preoccupante.

A fare il bilancio dell’ultima settimana è la Fondazione Gimbe. I casi di Covid in Italia sono raddoppiati rispetto a quella precedente, con un forte aumento anche dei ricoveri e dei pazienti in terapia intensiva, a fronte di un incremento lieve dei tamponi. Dal 7 al 13 ottobre sono state rilevate 35.204 infezioni contro 17.252, 5076 ricoverati con sintomi rispetto a 3625 e 514 ricoveri in terapia intensiva contro 319.

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«L’Italia ha numeri molto diversi rispetto a quelli di altri Paesi europei» ma «non può pensare di essere fuori da questa dinamica di crescita dei contagi del tutto ormai evidente e innegabile». Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza, durante la visita presso il sito produttivo di Jannsen a Latina, la divisione farmaceutica di Johnson&Johnson.

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«Ieri – ha detto Speranza – la Gran Bretagna è stata intorno ai 20.000 casi di coronavirus, la Francia ha superato i 25.000, l’Olanda paese con un terzo dei nostri abitanti ha 7.400 casi, anche in Germania ci sono numeri che non abbiamo visto neanche a marzo. Il virus in Europa si sta diffondendo in modo molto veloce». Tuttavia, ha proseguito, «in questo contesto abbiamo un piccolo vantaggio sugli altri paesi: i nostri numeri sono ancora inferiori e questo ci può consentire di mettere in campo azioni che ci consentano di non disperdere il vantaggio».

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In Piemonte vengono svolti meno tamponi del necessario a causa di «un problema di forniture». o ha rivelato il virologo Giovanni Di Perri, direttore della struttura malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia a Torino e componente della task force regionale anti Coronavirus, nel corso di un’intervista resa a Radio Veronica One. «Dai nuovi centri di Novara e di La Loggia – ha spiegato – ci si aspettano almeno mille test al giorno. Ma in questo momento non riescono a effettuarli. Sembra la ditta fornitrice sia un po’ in ritardo nella consegna di materiali e, in particolare, di un oggetto tecnico che serve per l’operazione». «Mi auguro – ha aggiunto Di Perri – che in pochi giorni la cosa possa essere superata perché oggi come oggi il Piemonte deve raddoppiare il numero dei tamponi. Ieri ne ha fatti seimila: devono essere dodicimila».

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Per l’Oms è sempre più allarme Europa. L’evoluzione della situazione coronavirus in Europa è «molto preoccupante», ha detto il direttore dell’ufficio regionale, Hans Kluge, nel corso di un briefing sul Covid-19. «Il numero di casi di coronavirus al giorno è in aumento, così come i ricoveri in ospedale. Il Covid – ha concluso- è adesso la quinta causa di morte ed è stata raggiunta la soglia di 1.000 morti al giorno».

(La Stampa)

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