Il gip: “Dopo l’alt gridΓ²: spara alla guardia”
Γ successo tutto in quarantadue secondi. Tra le 4.25 e le 4.26 , prima dellβalba di domenica scorsa. Dal video appena diffuso dalla Procura di Napoli, adesso sulla vicenda diΒ Luigi Caiafa, il diciassettenne ucciso da un βfalcoβ della polizia mentre il ragazzo partecipava a unaΒ rapinaΒ con il complice diciottenneΒ Ciro De Tommaso, qualche ombra si dirada definitivamente e qualche domanda Γ¨ affidata al lavoro degli inquirenti. Intanto, Γ¨ stato convalidato l’arresto ed emessa ordinanza di custodia in carcere per il maggiorenne De Tommaso.
Secondo la ricostruzione riportata dal giudice nell’ordinanza, quando uno degli agenti in borghese intimΓ² l’alt con la paletta d’ordinanza, qualificandosi come poliziotto, il conducente del motorino in sella al quale viaggiavano i due rapinatori urlΓ² “spara alla guardia, sparalo, sparalo” al complice. A quel punto, l’agente sparΓ², “facendo rovinare al suolo il motoveicolo”. Caiafa morΓ¬ praticamente sul colpo, mentre De Tommaso fu bloccato.
Durante lβudienza di convalida dell’arresto, il diciottenne ha reso dichiarazioni spontanee dinanzi alla gip, e ai due pm. E sceglie, assistito dallβavvocato Nello Sgambato, questa linea difensiva: βHo fatto la rapina, ma non ho puntato la pistola contro gli agenti. E non ho sentito che intimavano lβalt. Non ho visto la paletta della poliziaβ. Ma nell’ordinanza appena emessa dalla giudice per le indagini preliminari Gabriella BonavolontΓ non vi Γ¨ invece alcun dubbio sulla correttezza dell’operato della polizia. “Gli agenti sopraggiunti a bordo di una Fiat Cinquecento scendevano dalla stessa – Γ¨ scritto nell’ordinanza – uno di loro intimava l’alt, seguito da un altro: mentre i rapinatori continuavano a indirizzare la pistola nei confronti della polizia e si allontanavano. La ricostruzione fin qui operata Γ¨ pacifica ed Γ¨ visibile chiaramente anche dalla visione del video allegato”.
Quarantadue secondi, una scena parziale che non inquadra lβuccisione , una sequenza che si scorre grazie a una telecamera di videosorveglianza di un centro auto.
Γ il filmato che lβufficio guidato dal procuratore Gianni Melillo diffonde con questo intento: βSi invita chiunque sia in grado di rendere informazioni utili a contattare il piΓΉ vicino ufficio di poliziaβ .
Un vicoletto a ridosso della fine di via Duomo, verso il porto. Buio, ore 4.25, ecco lβazione fulminea dei giovanissimi banditi. In due su un ciclomotore Piaggio bianco si accostano alla Mercedes parcheggiata nella notte e infilano la testa dentro. Il minore, Luigi, guida lo scooter – che risulterΓ frutto di una rapina avvenuta un mese prima – e il complice De Tommaso (figlio del pluripregiudicato Genny βa carogna) impugna lβarma nella destra, e la punta sui tre giovani fermi nellβabitacolo della vettura di lusso: costringendoli a consegnare denaro e iPhone.
Ecco, subito dopo, lβauto civetta della polizia che sopraggiunge, scendono i tre agenti, che vanno in direzione diverse per non ritrovarsi sulla stessa linea di tiro degli aggressori. Uno di loro si inginocchia verso il marciapiede puntando lβarma, ma non Γ¨ quello che reagisce: la telecamera non puΓ² inquadrare il collega poco distante che ha sparato e ucciso, fuori campo, e neanche il terzo.
Non essendoci lβaudio, non si puΓ² avere il riscontro che la polizia abbia intimato lβalt, ma le dichiarazioni dei poliziotti lo confermano e toccherΓ alla magistratura verificarlo,
anche se Nello Sgambato, lβavvocato di De Tommaso, conferma giΓ prima dellβudienza che i tre giovani, vittime del raid, ascoltati dai pm e dalla squadra Mobile , ricordano gli spari appena dopo la rapina subΓ¬ta, ma βnon risulterebbeβ che abbiano ricordato la polizia che intimava lβalt e si faceva riconoscere. Particolari su cui pesa anche lβestrema velocitΓ della sequenza. E quel gesto istintivo di protezione di tutti gli attori in campo: una tensione testimoniata dal gesto del poliziotto che, nel video, si abbassa e cerca riparo quasi inginocchiandosi mentre sta intervenendo, a confermare una situazione di estremo pericolo.
Solo dopo, purtroppo, la pistola impugnata dal rapinatore diciottenne si rivelerΓ una replica priva del tappo rosso. Troppo tardi, una scoperta che non cambierΓ nulla nella notte delle rapine, della lotta drammatica tra guardie e ladri.
(La Repubblica)


