26 Aprile, 2024
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Intossicati nel silos: è morto anche Francesco,

Aveva cercato di salvare il fratello

Salgono a due le vittime dell’incidente sul lavoro avvenuto l’altra mattina nell’azienda di famiglia di Cavallermaggiore. Una tragedia che si è consumata in pochi istanti giovedì mattina

In un generoso e disperato tentativo di salvare il fratello, avvelenato dai gas di fermentazione del mais appena stoccato nel silos dell’azienda agricola di famiglia, era rimasto anche lui intossicato. Da tre giorni, Francesco Gennero, 25 anni, lottava sospeso tra la vita e la morte in un letto di Rianimazione dell’ospedale di Savigliano.

Francesco non ce l’ha fatta: è la seconda vittima, con il fratello Davide, 22 anni, di una mattinata di lavoro virata in tragedia in una cascina di Cavallermaggiore. 

Dopo tre giorni di coma irreversibile, a causa delle esalazioni del gas del triturato di mais, si attende solo il parere legale della commissione medica per la dichiarazione di morte. Nonostante i tentativi dei sanitari, il giovane non ha mai dato segni di ripresa.

Un dramma che si è consumato in pochi istanti, giovedì scorso. Poco dopo l’alba, Davide si trovava all’interno del silos dell’azienda agricola di famiglia, nelle campagne di Madonna del Pilone. Stava spianando l’insilato del granturco tagliato il giorno precedente e stoccato nella grande struttura alle spalle della cascina. Lavorava a 35 metri di altezza, quasi alla sommità. Ancora poco tempo e il silos sarebbe stato colmo e pronto a svolgere la sua funzione di magazzino per il cibo da utilizzare nei prossimi mesi per gli animali allevati nell’azienda.

Cosa sia accaduto esattamente in quei momenti, potrà dirlo solo l’indagine dello Spresal.

 Sul caso la Procura di Cuneo ha aperto un’inchiesta e posto l’area sotto sequestro. Si dovrà accertare se i sistemi di sicurezza e di ventilazione presenti all’interno della struttura fossero funzionanti, o se c’è stato qualche guasto. 

I lavori di stoccaggio e areazione del mais e dei mangimi all’interno del silos sono un’operazione comune nelle aziende agricole. Anche Davide e Francesco erano a conoscenza delle procedure e dei rischi, ed avevano compiuto quelle operazioni altre volte. Il gesto di Francesco, sceso per alcuni metri nel grande cilindro colmo di mais, è stato dettato dalla volontà di salvare il fratello in difficoltà, un atto di coraggio che ora ha pagato con la vita.

(La Stampa)

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