28 Aprile, 2024
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Morire per una foto, si appende per uno scatto e la trave cede

La tragedia a Tirrenia. La vittima è una donna di Settimo Torinese di 43 anni in vacanza in Toscana

Quelle statue e quelle strutture in cemento che richiamano i fasti dell’antica Roma devono essere stati un richiamo troppo forte e così una coppia di turisti a passeggio nella piazza principale di Tirrenia, sul litorale pisano, è entrata in quel giardino privato, di pertinenza dello stabilimento balneare Imperiale, e lei si è aggrappata con le braccia a una trave. La struttura però ha ceduto di schianto colpendola alla testa e al collo. La donna, 43 anni, è morta quasi subito, prima ancora che arrivasse l’ambulanza. Ora saranno gli accertamenti disposti dal pm di Pisa Giovanni Porpora, che coordina le indagini dei carabinieri, a stabilire se sia stata una terribile fatalità o se la tragedia si poteva evitare.

La vittima è Eleonora Parisi, originaria di Settimo Torinese (Torino),

che si trovava a a Tirrenia insieme al compagno, residente a Firenze. Appena la donna si è appesa con le braccia alla trave per farsi scattare la foto dal compagno, la struttura ha ceduto di schianto investendola mortalmente. E’ stato il fidanzato a dare l’allarme ma i soccorsi, giunti rapidamente sul posto, sono risultati vani: Il medico del 118 non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Secondo una prima ricostruzione dei carabinieri la coppia non era cliente del bagno e stava passeggiando sulla piazza quando stamani, intorno alle 11.30, avrebbe deciso di farsi una foto ricordo in quel giardino pertinenziale dello stabilimento balneare dove spiccano statue che richiamano i tempi della Roma imperiale. L’area, ora posta sotto sequestro dalla magistratura, è di proprietà privata ma facilmente accessibile dall’esterno attraversando una recinzione costituita da piante e siepi.

La coppia avrebbe deciso di oltrepassarla proprio per scattare qualche foto ricordo.

Ma quando la 43enne si è aggrappata con le braccia alla trave, questa è crollata e l’ha travolta. In alcune parti del giardino dove si è consumata la tragedia erano stati affissi cartelli sui quali era scritto con evidenza che era vietato l’accesso. I carabinieri hanno immediatamente provveduto a sigillare la zona anche per tenere lontano i curiosi prima di procedere al sequestro dell’area lasciando invece proseguire l’attività di bar e ristorante e stabilimento balneare della struttura. Saranno gli accertamenti successivi a stabilire se vi siano responsabilità da individuare a carico dei proprietari o dei gestori. Ma si tratta di valutazioni successive da fare anche in seguito all’esito dell’autopsia, già disposta dalla procura. Sgomento tra i clienti dello stabilimento balneare per l’accaduto mentre sarà decisiva anche la testimonianza del fidanzato della vittima.

(La Stampa)

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