8 Maggio, 2024
spot_imgspot_img

Michelle Obama regina della prima serata della convention: “Abbiamo un presidente sbagliato”. Sanders duro: “Incapace, ci porta verso l’autoritarismo”

E’ iniziata la convention democratica, la prima senza pubblico per il Covid. E l’effetto si vede e si sente. Sentito e toccante il discorso dell’ex first lady: “Trump è il presidente sbagliato per questo Paese. Quello che succede in questo Paese non è giusto”. Ampio spazio al tema dell’ingiustizia razziale, intervenuto anche il fratello di Georg Floyd: un minuto di silenzio contro “odio e ingiustizia”

NESSUNA folla, niente palloncini e striscioni, niente applausi scroscianti. La convention ai tempi del covid risulta un po’ sottotono, non c’è niente da fare. Gli organizzatori hanno cercato di compensare come potevano, dando ritmo agli interventi, alle clip, ai video, ma il risultato è nel complesso un po’ freddo. Non certo per colpa degli oratori, ma per il format.

Lo stesso Bernie Sanders, arringatore di folle di altissimo livello, senza il suo pubblico perde di brio e a tratti sembra impacciato. Diverso, nel tono e nella riuscita, l’intervento dell’ex first lady Michelle Obama. Toccante, molto intenso ma anche politicamente e umanamente feroce contro Donald Trump.

Trump – ha detto l’ex first lady – è “il presidente sbagliato per il nostro Paese” è “chiaramente in una situazione più grande di lui”. Denuncia la mancanza di empatia del presidente, mette a confronto i risultati di suo marito (di cui Biden era vice) con quelli attuali della Casa Bianca, dice che bisogna “volare alto”.

 

“Conosco Joe Biden, è un uomo profondamente perbene” che “sa ascoltare”, che “dirà la verita” e che “crede nella scienza”. “Joe è stato un magnifico vicepresidente” e come presidente “farà piani intelligenti, gestirà buoni team e governerà come qualcuno che ha vissuto una vita che tutti noi possiamo riconoscere”, ha proseguito. Dovete votare, continua l’ex first lady, per Joe Biden con una maggiornanza che non lasci margini e dubbi, una maggiornaza che parli chiaro.

E conclude: “Sta a noi aggiungere le nostre voci e i nostri voti al corso della Storia, facendo risuonare l’echo delle parole di eroi come John Lewis che diceva ‘Quando vedete qualcosa che non è non giusto, dovete dire qualcosa, fare qualcosa’. Ecco la giusta forma dell’empatia. Non solo sentire, ma fare. Non solo per noi o per i nostri figli, ma per tutti”.

Anche Bernie Sanders attacca duro contro Trump, “un incapace che porta il paese verso l’autoritarismo”.

Otto minuti di discorso per convincere l’ala sinistra del partito a non disertare le urne, anche se Biden non entusiasma. “Non è normale, non va trattato come normale un presidente che attacca il servizio postale per il voto, che dice che le elezioni andrebbero rinviate, che addirittura arriva a dire che potrebbe non lasciare la Casa Bianca se perdesse le elezioni”. Dice: “Votate Joe Biden, Trump è una minaccia per la democrazia”.

 

Insulti a Biden e attacchi al voto per posta: per Trump doppio comizio nel midwest

Durante le poco più di due ore di diretta, sono stati toccati molti dei punti della campagna anti Trump. Su tutti: la gestione della pandemia, le difficoltà economiche del Paese e il tema delle ingiustizie razziali, con largo spazio agli attivisti di Black Lives Matter. Anche il fratello di George Floyd è intervenuto e ha chiesto di rispettare un momento di silenzio in memoria delle vittime della polizia violenta.

La serata, condotta dall’attrice Eva Longoria, si è aperta con la spiegazione del tema: We the People. «Siamo l’America unita dagli stessi valori che si ritrova per affrontare insieme l’elezione più importante della nostra vita. Un’epoca segnata dai morti causati dal virus. E dalla conseguente crisi economica. Ma qui anche per reagire a quel che è successo nei quattro anni precedenti. Perché l’America è meglio di questo».

L’intervento più duro è certo quello di Kristin Urquizia, figlia di Mark Anthony, un sostenitore di Trump morto in Arizona dopo essersi ammalato di Covid. Quel virus che il suo presidente comparava ad una “normale influenza”. Contratto in un karaoke, dove era voluto andare a tutti i costi. «Mio padre si fidava di Trump e sul letto di morte se n’è pentito. Trump lo ha tradito. Ed è per questo che io oggi voto Joe Biden» dice Kristin.

(La Repubblica)

Ultimi articoli