17 Maggio, 2024
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Discoteche, il sindacato locali ricorre al Tar contro ordinanza e stop al ballo

“Non ci stiamo a fare il capro espiatorio”. Il Silb, l’associazione delle imprese dell’ìntrattenimento da ballo e spettacolo, va allo scontro con il Governo e fa ricorso al Tar del Lazio contro il decreto che vieta di ballare e, di fatto, chiude le discoteche. Il presidente Silb, Maurizio Pasca, ancor prima che si riunisse il direttivo, aveva anticipato la decisione di rivolgersi al Tribunale amministrativo per chiedere l’immediata riapertura dei locali: “Hanno colpito noi, quando la movida è ovunque. Si guardi che succede negli stabilimenti balneari e sulle spiagge – dice Pasca – è evidente che il problema non sono i locali da ballo”.

Domani mattina il Silb ha in programma un incontro con il ministro dello Sviluppo economico, Patuanelli. “Chiederemo al ministro dove pensa che si riunirà adesso chi andava in discoteca – dice a Repubblica Pasca – da sempre la nostra associazione si batte contro l’abusivismo e con questa norma invece lo si incentiva”.

“Avevamo detto subito che far rispettare le norme del distanziamento sarebbe stato complicato – continua Pasca – e proprio per questo il 10 per cento dei nostri associati ha deciso di non riaprire. Ora un nuovo duro colpo alla nostra sopravvivenza. Domani parleremo di rimborsi, ma intanto presentiamo il ricorso al Tar”. Pasca anticipa anche la strategia del Silb: “Stiamo raccogliendo un’ampia documentazione e prove che i contagi non avvengono in discoteca, ma su bus, spiagge e piazze. Il ricorso si baserà soprattutto sulla discriminazione fatta nei nostri confronti.

I tempi, tuttavia, sono stretti: per quanto le decisioni del Tar sono sempre rapide e una sospensione dell’ordinanza del ministro della Salute Speranza per la chiusura delle discoteche potrebbe arrivare in pochi giorni, la stagione estiva è agli sgoccioli. La mossa del Silb punta comunque ad attirare lì’attenzione sul settore, che secondo Pasca “è al collasso e viene da sempre additato come principale responsabile di ogni problema”. “Siamo inermi, non possiamo effettuare controlli, il Governo non ci dà gli strumenti ma poi ci accusa di ogni nefandezza venga commessa nei nostri locali”.

(La Repubblica)

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