19 Maggio, 2024
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Piacere vs. felicità, navigare la dipendenza dei piaceri per raggiungere un equilibrio esistenziale

Nella frenesia quotidiana, siamo bombardati da una miriade di prodotti e servizi che promettono gratificazione immediata.
“Compra ora, sentiti bene subito!”
sembra essere il motto di questa era.
Ma ti sei mai fermato a riflettere su quanto questi momenti di piacere effimero si accumulano a formare una vera felicità?
I piaceri, per quanto elettrizzanti, sono spesso fugaci. Il gelato che mangi per consolarti, l’acquisto impulsivo fatto sotto l’effetto di una pubblicità accattivante, o quelle ore trascorse sui social media in una navigazione senza meta, possono attivare i centri del piacere nel nostro cervello, come è stato dimostrato ampiamente dagli studi delle neuroscienze che hanno esplorato la dopamina, un neurotrasmettitore legato alla gratificazione immediata (Schultz, 2016).
 E la felicità?
È qualcosa di più profondo, più duraturo.
Non è l’apice di un momento, ma un plateau di equilibrio e contentezza che si costruisce e si mantiene nel tempo. La vera felicità, secondo il psicologo Martin Seligman, si nutre di impegno e proposito, di relazioni significative e di obiettivi che ci spingono a crescere oltre la superficie dei piaceri momentanei (Seligman, 2011).
 La società moderna, tuttavia, sembra aver dimenticato questo equilibrio.
Siamo spinti a desiderare ciò che è immediato e facile, trascurando spesso le attività che richiedono più impegno ma che sono infinitamente più gratificanti.
Allenare il corpo, coltivare un hobby, costruire una relazione: queste sono solo alcune delle vie che portano a una felicità più autentica e complessa.
Come possiamo allora navigare questo mare di distrazioni e ritrovare il corso verso una vita veramente felice?
Comincia con il porsi delle domande semplici ma potenti:
questo piacere è momentaneo o costruisce qualcosa che dura?
Sta nutrendo la mia identità o sta solo placando una voglia superficiale?
 La ricerca della felicità non è un viaggio solitario.
Condividilo con gli altri, parla delle tue scoperte e ascolta. Troverai che molti sono sulla tua stessa barca, cercando di distinguere il fugace scintillio dei piaceri dalla luce più calda e costante della felicità.
Sfida te stesso a cercare oltre ciò che è facile.
Trova piacere nelle cose che richiedono impegno.
E forse, in quel processo, scoprirai che la felicità non è solo un luogo da raggiungere, ma soprattutto un portamento, un modo di vivere nel viaggio chiamato vita.
Stefano Albano
Psicologo, psicoterapeuta, psicologo dello sport
Phone: 380.53.17.855

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