20 Aprile, 2024
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La tristezza del bonus nonni, ennesima (dannosa) mancia elettorale grillina

Che tristezza il bonus ai nonni. Una scelta tanto demagogica quanto puerile che conferma, per l’ennesima volta, il livello di incapacità degli occupanti di Palazzo Chigi e della pletora di consulenti nominati da Giuseppe Conte.

La distanza del Palazzo dalla realtà è siderale. Ed è preoccupante l’assoluta ignoranza del nostro Paese da parte di chi ci dovrebbe governare. I nonni da sempre fanno i nonni e, quando occorre, guardano i nipotini. Il problema è per le famiglie che non hanno i nonni a portata di mano. E sono molte. Visto che ancora oggi il Sud d’Italia è martoriato da quanti sono costretti a lasciare i luoghi d’origine in cerca di un impiego. Sono migliaia in Lombardia, Veneto, Piemonte. I nonni sono in Calabria, Sicilia, Puglia, Campania. E poi i figli devono crescerli i genitori che progrediscono personalmente anche in questo. Che immagine ha questo Governo delle famiglie di oggi? Un’immagine di inizio 900, retrograda, da provincia arretrata, incapace. E che immagine ha degli adulti di oggi? Perché è il presupposto a essere totalmente sbagliato e offensivo. Padre e madre sono un’altra entità (e identità) rispetto ai “nonni”. Va bene il legame affettivo, ma le interferenze nelle famiglie dei figli sono un qualcosa che rimanda al secolo scorso e che ogni nonno cosciente e coscienzioso sa di dover assolutamente evitare: anche perché se non si lasciano andare i figli quando diventano a loro volta genitori si condannano a problemi spesso irreparabili. E poi diciamocelo: i nonni sani hanno una vita (della quale sono giustamente gelosi), non hanno bisogno di vivere quella dei figli. Il Governo invece cosa fa? Addirittura riconosce a nonni (già pensionati) un superbonus per crescere i nipoti. Ma mettere in condizione i genitori di fare i genitori è troppo facile da pensare? 1200 euro (magari pagandoli in tempo e non chissà quando) sono perfetti per la baby sitter, non per i nonni sitter. Ma poi non ci è stato detto che i nipoti erano il pericolo principale per gli anziani? E ora vogliamo ficcarglieli in casa?


Se a questo si aggiunge lo spettro (facilmente prevedibile) della non riapertura delle scuole a settembre, facile immaginare quanti genitori si ritroveranno in autunno a dover rinunciare al lavoro per tenere i propri figli.

La cifra poi, 1200 euro. A fronte della miseria di 600 euro riconosciuta alle partite Iva o a chi è stato costretto alla cassa integrazione, fondi questi ancora neppure versati a tutti. Ancora una volta i cittadini si trovano a far da soli, abbandonati di fronte ai problemi creati per lo più da decisioni adottate dall’esecutivo e totalmente sbagliate. Che ci spingono a grandi passi a inizio 900. Le mancette elettorali – nelle quali rientra anche questo bonusnonni – non basteranno.

(Corriere dell’Umbria)

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