24 Aprile, 2024
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Voglia matta di vacanze, file e assembramenti. Ma in Italia il coronavirus colpisce ancora

IL PRIMO weekend di gran caldo sembra far traballare alcune certezze acquisite nel rapporto tra gli italiani e la pandemia.

Paura? Ma certo, di sicuro qualche settimana fa perché adesso – nonostante gli appelli ripetuti degli scienziati alla prudenza – la sensazione è che la maggioranza dei nostri connazionali abbia una voglia matta di dare per passata, risolta, l’emergenza sanitaria che ci ha costretto a lungo al lockdown.

E così mascherine o non mascherine, gli assembramenti agli imbarchi per le isole del golfo di Napoli fanno davvero impressione e danno l’idea di una consapevolezza perduta per strada dopo mesi di comportamenti virtuosi finalmente nell’interesse di tutti. Anche perché la pandemia non sembra affatto finita nel nostro paese, dove gli individui continuano a contagiarsi e a morire negli ospedali, giorno dopo giorno.

Dalle città per Milano e la Lombardia oggi è stata vera fuga: treni al completo verso la Liguria e per il Garda, traffico intenso e code sulle autostrade che portano verso i laghi. E lo stesso dicasi delle arterie autostradali tra la Liguria e il Piemonte, anche se qui con la complicità dei numerosi cantieri che hanno rallentato il traffico.

Insomma, tanta voglia di vacanza in un paese dove i focolai – per quanto prontamente circoscritti – si ripetono con inquietante regolarità.

A Fiumicino il cluster parla di 8 contagiati e due locali chiusi. E adesso tutti i clienti che sono passati da quelle parti dovranno sottoporsi a tamponi.

Ci sono stati altri 27 casi di positività al Covid a Bologna, relativi al magazzino logistico della Bartolini (di cui si valuta la chiusura), casi che si sommano ai 64 precedenti. Due degli operati contagiati, per altro, vivevano nel centro di accoglienza per migranti di via Mattei. Per questo sedici ospiti della struttura, che hanno avuto contatti con i positivi, sono stati isolati e hanno fatto il tampone. Non si esclude che presto i controlli si estendano a tutti e duecento gli stranieri che vivono all’interno della struttura.

Sempre in Emilia Romagna, nel Bolognese, si sono registrati otto positivi al Coronavirus in una casa di riposo: sono cinque ospiti e tre lavoratori della “Virginia Grandì” di San Pietro in Casale. Tutti sono asintomatici, ma sono in corso i test anche sugli altri ospiti, dipendenti e contatti per capire l’entità del focolaio. La casa di riposo è stata nuovamente chiusa alle visite dei parenti, dopo la riapertura del 19 giugno.

A Mondragone, in provincia di Caserta è stata istituita una zona rossa per un focolaio di contagi nella comunità – tra palazzine di ex-Cirio – di braccianti bulgari di etnia Rom e, nella notte, è stato dato alle fiamme il furgoncino di un abitante dei palazzi. In un clima di tensione molto alta, comunque, sono stati effettuati 730 tamponi.

(La Repubblica)

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