16 Aprile, 2024
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Migranti, M5s frena sull’accordo: ‘Intesa non sia sanatoria’

Nella notte si era raggiunto un compromesso nella maggioranza, ma poi è arrivato un nuovo stop dei pentastellati

Le istanze di regolarizzazione per avere il permesso di soggiorno per lavoro vengono rigettate se il datore di lavoro negli ultimi 5 anni è stato condannato anche in via non definitiva per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o per sfruttamento della prostituzione o di minori, per il reato di caporalato o reati legati alla legge sull’immigrazione. Lo si legge in una bozza della misura sulla regolarizzazione di migranti, visionata dall’ANSA.

Sono due gli scogli su cui il M5s fa infrangere l’accordo di massima raggiunto la scorsa notte, anche con il via libera dei pentastellati, sulla regolarizzazione dei migranti e dei braccianti agricoli, colf e badanti anche italiani. Si tratta della possibile sanatoria penale per i datori di lavoro che regolarizzino chi è in nero e della durata di sei mesi dei permessi di soggiorno temporanei che i migranti possono chiedere per cercare lavoro in Italia. Misure che dovrebbero essere inserite nel decreto rilancio.

“Sul tema dei lavoratori stagionali, rimaniamo fortemente contraririspetto a qualunque intervento che si configuri come una regolarizzazione indiscriminata – scrive in una nota il Movimento 5 Stelle -. Non riteniamo questa una soluzione che possa rispondere alle reali esigenze

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