25 Aprile, 2024
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Coronavirus, 98.467 malati, 1.513 in meno in 24 ore. Vittime sono 29.315, 236 in un giorno. In 6 regioni non si sono registrati nuovi deceduti

(Ansa)

I dati giornalieri della Protezione civile: sono 85.231 i guariti dal coronavirus in Italia, con un incremento di 2.352 rispetto a ieri.
Sono 98.467 i malati per coronavirus in Italia, con un decremento di 1.513 rispetto a ieri.

Continua il calo dei ricoverati in terapia intensiva: ad oggi sono 1.427, 52 in meno rispetto a ieri. In Lombardia sono 509, 23 meno di ieri. E’ stato reso noto dalla Protezione civile.
Sono salite a 29.315 le vittime per coronavirus in Italia, con un incremento di 236 in un giorno. In sei regioni – Umbria, Sardegna, Valle d’Aosta, Calabria, Basilicata e Molise – non si registrano morti nelle ultime 24 ore.

In Italia i contagiati totali, vale a dire gli attualmente positivi al coronavirus, le vittime e i guariti, sono 213.013 con un incremento rispetto a ieri di 1.075. Era dal 10 marzo che non si registrava un incremento così basso nel totale dei contagiati per coronavirus, vale a dire gli attualmente positivi, le vittime e i guariti. Il 10 marzo, infatti, ci fu un incremento di 977 contagiati in più rispetto al giorno precedente, mentre l’11 si registrò un aumento di 2.313. Oggi l’aumento rispetto a ieri è stato di 1.075. Dai dati emerge inoltre che ogni 51 tamponi è stato individuato un contagiato, un dato molto basso che però non tiene conto del fatto che almeno il 30% dei tamponi sono ripetuti.

“Ci vuole un cambio di passo in fase 2 sui tamponi, bisogna cambiare strategia” aumentando il numero di test: così Gianni Rezza intervenendo su Sky Tg24. Secondo il direttore di infettivologia dell’Iss “il Veneto ha fatto molto bene, ha fatto molti tamponi sul territorio, va fatto così in tutta Italia. Bisogna fare tamponi anche ad asintomatici e contatti stretti”. “Bisogna cambiare strategia e anche la Lombardia dovrebbe adeguarsi – ancora Rezza -. La situazione del Veneto per carità era diversa dalla Lombardia, ma il controllo del territorio è molto importante”.


Il tasso di contagio da coronavirus in Lombardia è inferiore alla media italiana, ha detto il vicepresidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala. “Stiamo incrociando tutti i dati che ci arrivano e con l’aiuto di alcuni ricercatori calcoliamo il tasso di R0 al momento sappiamo che in Italia il tasso è 0,80, il tasso R0 della Lombardia è 0,75, quindi ogni persona contagia 0,75 persone cioè non più di una”. ha detto Sala, a SkyTg24. “E’ importante rimanere sotto l’uno”, ha aggiunto, “e questo è il compito di tutti noi e di tutti i cittadini”.

Contro il Covid, probabilmente “entro fine anno avremo un vaccino efficace”, ma a partire da questo momento, “se abbiamo stabilimenti pronti, ci vorranno almeno altri 6 mesi per avviare una produzione soddisfacente a garantirlo alle fasce di popolazione più fragili, che devono esser protette”. A spiegarlo, Pierluigi Lopalco, responsabile della task force per l’emergenza Covid in Puglia, durante Agorà, su Rai 3. Quanto alla possibile non efficacia del vaccino, ha detto: “è ovvio che il virus muti, ma grazie al cielo non è un virus che muta in modo veloce o sostanziale. Il vaccino si disegna anche tenendo presenti queste mutazioni, ovvero si fanno prendendo di mira parti che non mutano, e se si farà, vuol dire che funzionerà”, ha sottolineato. Comunque, ha concluso Lopalco, “solo quando avremo il vaccino e avremo messo in sicurezza le persone più fragili, potremo ricominciare a fare quello che facevamo prima. Ma mi auguro che la vita che torneremo a fare sia migliore di quella di prima”.

A Cremona lunedì non si sono registrati morti per Covid, non succedeva da 73 giorni. A riportare la notizia è la Provincia di Cremona.
“La necessità di garantire il distanziamento assieme alla difficoltà di svolgere il lavoro utilizzando protezioni (guanti, mascherine, etc.) suggeriscono una riduzione sostanziale dell’orario di lavoro”, con “turni”. Così la task force istituita dal ministero dell’Innovazione nella relazione sull’impatto economico. “Tale riduzione dovrebbe avvenire a salario invariato con un contributo dello Stato (si noti che questo costa meno allo Stato della cig a zero ore)”, viene evidenziato nel documento datato 14 aprile ma pubblicato la scorsa settimana.

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