27 Aprile, 2024
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Eurogruppo spaccato, in conclusioni spunta proposta Parigi

Complicato sia sulla carta, perché le conclusioni da approvare contengono l’ok al Mes e solo un vago accenno agli Eurobond, che nella realtà, visto che diversi ministri hanno già minacciato di far saltare il tavolo se la soluzione non sarà equilibrata.

E anche la definizione di ‘equilibrio’ non è chiara: l’Italia rifiuta il Mes come soluzione, alla Francia va bene purché ci sia anche la sua proposta di Eurobond, la Germania vuole solo il Mes. Il compromesso appare quanto mai lontano e Centeno, che presiede la riunione, ne è consapevole.

Il ministro portoghese, super partes per ruolo istituzionale, cerca però di aiutare i Paesi del Sud a far atterrare le loro richieste sul tavolo e farle entrare nelle conclusioni. Sfidando i ‘no’ di Germania e Olanda. Il pacchetto all’esame dell’Eurogruppo in formato esteso, cioè con tutti e 27 i ministri dell’Ue, comprende tre punti. Il primo è il sostegno ai Paesi, attraverso l’utilizzo di un Mes alleggerito delle sue condizionalità più rigide e in grado di dare crediti per 240 miliardi di euro. Ogni Paese potrebbe prendere in prestito fino al 2% del proprio Pil, e per l’Italia sarebbero circa 35 miliardi. Il secondo punto è il sostegno ai lavoratori, con un meccanismo da 100 miliardi per aiutare la cassa integrazione dei 27 Paesi Ue. Il terzo è il sostegno alle imprese, con la Bei che entra in campo per far arrivare 200 miliardi alle Pmi. In tutto sono 500 miliardi, appena un terzo dello stimolo necessario a far ripartire l’economia europea secondo i calcoli della Commissione Ue.

No agli Eurobond e Mes ma con condizioni. E’ la posizione del ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra che ha parlato prima dell’inizio dell’Eurogruppo. “Gli Eurobond io non li farei, e neppure il governo”, ha detto in parlamento prima dell’avvio della riunione Ue sull’emergenza coronavirus, aggiungendo che per quanto riguarda l’uso del Mes ci devono sempre essere delle condizioni.

“Che si chiamino eurobond o coronabond, che sia un meccanismo dentro o fuori di quanto già esiste nell’Ue è secondario, l’importante è andare uniti sui mercati finanziari per garantire la ripresa”. Così la ministra dell’Economia spagnola, Nadia Calvino. “La Spagna è nel gruppo di Paesi con Italia e Francia, ma non solo. Sono numerosi gli Stati che lavorano a meccanismi di condivisione del debito. Siamo aperti e lavoriamo con i vari Paesi per una proposta che abbia appoggio, sia efficace, ed operativa al più presto”.

Tutti d’accordo a lanciare un piano Marshall europeo, ma non sugli aiuti da metterci dentro. L’Eurogruppo è chiamato a contrastare la crisi più profonda dalla Seconda guerra mondiale, l’Eurozona resta divisa tra chi, come Italia e Francia, vede nel debito possibilmente comune una risposta e chi invece, come Germania e Olanda, dietro i debiti vede solo nuovi rischi e preferisce aiuti individuali.

“Di fronte alla crisi più grave dopo la guerra, per i Paesi europei è il momento di fare un altro passo avanti nella risposta comune. Responsabilità e ambizione”. Così su twitter il commissario Ue all’economia Paolo Gentiloni poco prima dell’inizio della riunione in videoconferenza dell’Eurogruppo.

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