28 Marzo, 2024
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Il centrosinistra vince nettamente in Emilia Romagna, la destra a valanga in Calabria

In Calabria, come già in Umbria, il centrosinistra si trovava a dover ricostruire sulle macerie di un governatore indagato, il resto lo ha fatto la capacità del centrodestra (oggi secondo i sondaggi in netto vantaggio a livello nazionale sul centrosinistra) di fare sintesi intorno alla candidata Jole Santelli, che stravince contro il suo principale competitor Pippo Callipo: 55 a 30, non c’è partita dunque . Per volontà soprattutto di Matteo Salvini invece la sfida che doveva diventare viatico per la spallata al governo era quella in Emilia Romagna dove il leader del Carroccio si è speso in una campagna elettorale palmo a palmo ed ha incrociato la lama con la novità di questa tornata elettorale: il movimento delle sardine. La paura per Bonaccini è durata il tempo del secondo exit poll, al primo infatti con la sfidante Borgonzoni le forbici si sovrapponevano (44-48 contro 47-51), già al secondo invece la vittoria del governatore uscente è sembrata non in pericolo finisce, con poche sezioni ancora da scrutinare, 52 a 43.

Cosa resta di queste elezioni regionali di Gennaio ? Oggi il centrodestra unito (ma i sondaggi lo confermano da masi) viaggia intorno al 47%, il centrosinistra si ferma al 27% e le forze di governo sommate al 41%, se si votasse oggi dunque, la coalizione a guida leghista vincerebbe, diverso sarebbe capire  se avrebbe o meno la maggioranza parlamentare col sistema elettorale in cantiere ora (il Germanicum: un proporzionale con lo sbarramento al 5%). L’altro dato è che dopo il suicidio politico del Papeete per la prima volta Salvini perde anche nelle urne: aveva puntato tutto sull’Emilia Romagna, compreso far votare i componenti leghisti della Giunta per il via libera al processo sul caso Gregoretti per renderlo tema di campagna elettorale; la chiusura del tour elettorale a Bibbiano come summa della strategia politica della “bestia” (la macchina della propaganda leghista). A niente è servito, ora ci troviamo di fronte a due “paradossi”: a Bibbiano il PD ha preso il 41% e Bonaccini il 57% e in Senato si alzerà un relatore della Lega ad introdurre la discussione sul voto per mandare a processo Salvini.

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