28 Marzo, 2024
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Inaugurazione il 5 luglio nell’ambito di Urban Vision Festival. L’opera sarà esposta fino al 10 settembre

“AFFUOCO”, AD ACQUAPENDENTE L’INSTALLAZIONE DELL’ARTISTA VALENTINA PALAZZARI
Inaugurazione il 5 luglio nell’ambito di Urban Vision Festival. L’opera sarà esposta fino al 10 settembre
Venerdì 5 luglio 2019 alle ore 19 sarà inaugurata la quinta edizione di Urban Vision Festival ad Acquapendente con la presentazione dell’installazione site-specific che Valentina Palazzari, artista nata a Terni nel 1975, ha realizzato all’interno dell’ampio spazio centrale dell’antico Chiostro di San Francesco in Piazza Santa Maria, per la sezione “UV Contemporary Art Projects“, dedicata all’esplorazione dei linguaggi dell’arte contemporanea e curata da Davide Sarchioni. A differenza dei precedenti interventi di Matteo Nasini (2016) e di Marco Milia (2018), in questa occasione Palazzari rilegge l’architettura del chiostro riqualificando la sua antica funzione di luogo di spiritualità e di meditazione e interpretando gli ideali di povertà, semplicità e rigore della dottrina francescana. L’installazione rimarrà esposta fino al 10 settembre.
Affuoco” è il titolo del progetto che esprime uno stato di allerta e si riferisce all’idea di un incendio o, in senso più ampio, a una “messa a fuoco” sull’attuale situazione socio-culturale italiana. L’artista ha pensato di creare un unico lavoro in cui è possibile individuare tre aree, distinte dall’utilizzo di materiali diversi, dove forme e oggetti riconoscibili risultano apparentemente incongrui rispetto al contesto e sono disposti immobili in uno spazio scenico dal sapore metafisico che ingloba l’architettura circostante, come immersi in un clima trascendente e di desolante sospensione  in cui sono enfatizzati prospettive stranianti e giochi di luci e ombre.
Lo spazio è dominato da un vecchio capanno costituito da lamiere arrugginite e consunte dal tempo che prende a modello quelli solitamente utilizzati nelle campagne come riparo per gli attrezzi o la sorveglianza nei campi. Una grande catena che ne impedisce l’accesso diventa paradigma della chiusura verso l’altro e il mondo esterno. La struttura povera ed essenziale, a forma di parallelepipedo e realizzata con materiali di recupero, contrasta con le arcate ampie ed eleganti che delineano la pianta a quadrilatero del chiostro e risponde al preesistente volume ottagonale della vera da pozzo di recente fattura. Dalla parte opposta, una catasta di legni morti e combusti si ispira al catastrofico collasso del tetto della Cattedrale di Notre Dame a Parigi, dovuto a un incendio colposo, quale metafora “epocale” del crollo delle certezze e dei valori nella società contemporanea. Lungo uno dei lati maggiori corre un’infilata di comuni vasi in cotto disposti in maniera caotica e non funzionale, come una deriva di oggetti inutilizzabili. Palazzari ha ideato una formula di paesaggio la cui lettura complessiva necessita di un movimento continuo dello spettatore che, passeggiando per i corridoi coperti e quasi recitando un cammino rituale, può scorgere nuove situazioni e inaspettati punti di vista.
La ricerca di Valentina Palazzari, nella varietà dei suoi pronunciamenti, è afferente alle formule della scultura, della pittura e dell’installazione e muove da un’indagine sulle proprietà fisiche e le qualità estetiche di diversi materiali  (reti elettrosaldate, plastiche da cantiere e materiali organici come legni e foglie) e si focalizza sui processi naturali di ossidazione, di decomposizione e di trasformazione per approfondire i concetti di memoria, spazio e tempo.  Le sue installazioni site-specific sono interventi di grandi dimensioni all’interno di specifici e inusuali contesti con i quali tenta di stabilire un efficace approccio dialogico. Vive e lavora a Roma. Tra i progetti recenti si ricordano: “#percezioni 2”, Fondazione Volume!, Roma (2019); “Si sta come d’autunno”, SMMAVE Centro per l’Arte Contemporanea, Chiesa di Santa Maria della Misericordia ai Vergini, Napoli (2018-19); “OPUS”, M.A.R.S., Milano (2018); “Passaggi di Stato”, con Lorenza Boisi e Regina Josè Galindo, Reggia di Caserta (2018); “Made in Forte”, Forte dei Marmi (2017); “Pirouette”, Chiesa di Santa Rita in Campitelli, Roma (2017)
Organizzazione: Dark Camera. In collaborazione con Comune di Acquapendente, La Di-Art, TerraMedia®. Orari di visita: lunedì venerdì, 9–18;  sabato e domenica su appuntamento. Ingresso libero. Per info e prenotazioni: urbanvisionfestival.chiara@gmail.com – 3382519762.
In allegato: foto dell’opera e dell’artista Valentina Palazzari (Credits: Isaco Praxolu)
UFFICIO STAMPA
COOPERATIVA SOCIALE ALICENOVA

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