19 Aprile, 2024
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“I FUORICLASSE” ha preso vita in una serie d’incontri sul nostro territorio per sostenere famiglie di ragazzi con D.S.A.

Grazie ad A.I.S.I. Bio (Associazione Internazionale per lo Studio e lo Sviluppo delle Scienze Integrate Bionaturali) oggi “I FUORICLASSE” ha preso vita in una serie d’incontri sul nostro territorio coinvolgendo esperti che si sono resi disponibili per sostenere me e le altre famiglie di ragazzi con D.S.A.

Sognavo di poter realizzare un progetto dedicato ai ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento (D.S.A.). per dare loro aiuto e risposte. Per tendere la mano a chi per motivi didattici, psicologici e sociali, con grande sofferenza, si trova di fatto “fuori” dalla classe e dal giusto processo educativo e formativo, e che invece grazie alle sue enormi capacità e peculiarità può trasformarsi, attraverso il corretto percorso, in un vero e proprio “FUORICLASSE”!

L’incontro “Individualità: il Linguaggio delle Emozioni” condotto dal Dott. Enrico Pasquini, specializzato in Osteopatia, Medicina Naturale e Ipnosi Dinamica Regressiva, docente Universitario di Kinesiologia Biotipologica e Psicosomatica, è stato concentrato sulla lettura e la comprensione del linguaggio non verbale. Finalmente la scienza ha ampiamente dimostrato quanto l’apprendimento cammini di pari passo con le emozioni e quanto queste siano protagoniste indiscusse del nostro crescere, soprattutto nei nostri splendidi ragazzi con D.S.A. che viaggiano nel mondo con una enorme intelligenza emotiva.

Lo scopo dell’incontro è stato quindi impostare un vero e proprio “dialogo” attraverso una precisa (quanto sorprendente!) decodifica del linguaggio delle emozioni grazie al quale il nostro io più profondo comunica costantemente il suo reale stato e le sue reali esigenze sfuggendo al controllo del condizionamento logico.

Mi ha sbalordito quanto eccezionale sia questo mezzo! E che importante risorsa sia per poter comunicare realmente con i ragazzi e comprendere i loro veri bisogni! La comprensione della persona e degli eventi del suo vissuto non rimane ad uno stato superficiale, che spesso è mascherato, allontanato, manipolato, ma riesce a raggiungere la radice del proprio sentire.

Dagli ultimi studi di neurofisiologia e comunicazione delle emozioni” afferma il Dott. Pasquini “è stato dimostrato che la comunicazione verbale, ovvero le nostre parole e quanto esprimiamo in maniera logica e razionale, rappresenta soltanto il 7% del messaggio che può essere recepito da chi ci ascolta. Il veicolare la comunicazione è affidato invece al paraverbale, per il 55% dal linguaggio del corpo e per il restante 38% dal tono della voce, dai suoni, dai segnali, dai rumori. Imparare a decodificare il non verbale significa dunque avere, nel nostro quotidiano, la possibilità di comprendere a fondo se stessi e gli altri raggiungendo il centro della comunicazione, quella parte che normalmente resta confusa, nascosta ma che rappresenta invece il 93% del nostro comunicare e comprendere”.

Il mio interesse è stato immediatamente captato dal “non verbale”. Non è quanto tutti gli esperti ci indicano come risorsa nella gestione dei disturbi dell’apprendimento? Questi ragazzi hanno sapientemente colto il centro! Il non verbale! In una società fatta spesso di vuote chiacchiere ci chiedono di andare all’essenza.

Tutti gli individui nel comunicare con l’ambiente utilizzano due sistemi espressivi: quello della parola, dato dall’istanza logica ed espressa consapevolmente, e quello delle emozioni rappresentato dalla comunicazione non verbale, espresse quindi inconsapevolmente.

Abbiamo due istanze intelligenti” continua il Dott. Pasquini, “sempre in guerra tra loro. Intelligenza logica e intelligenza analogica, che devono lavorare in armonia senza che nessuna prevarichi sull’altra. Il riuscire a comprendere questo e insegnarlo ai nostri ragazzi vuol dire avere una chiave di accesso alla comunicazione, al benessere, alla possibilità di avviare un percorso verso la comprensione, l’autostima, la felicità. La potenza del coinvolgimento emotivo è il veicolo di assenso e consenso nella comunicazione.”

Questi due sistemi di comunicazione uniti tra loro vengono definiti Comunicazione Integrale e rappresentano il raggiungimento del punto più alto dell’esprimerci e del comprendere

L’atto del comunicare è vitale per appagare i nostri bisogni” spiega il Dott. Pasquini, “ma ora viviamo nella cultura logica dove tutto è strutturato per avere più potere e velocità lasciando sempre più spesso escluso il mondo delle emozioni”.

La decodifica del linguaggio non verbale apre le porte a una nuova e affascinante conoscenza di sé e degli altri consentendo quindi un inedito livello di significativa comunicazione.

Il segreto, cara Alice, è circondarsi di persone che ti facciano sorridere il cuore. E’ allora, solo allora, che troverai il Paese delle Meraviglie”. Il Cappellaio Matto.

Il mio sogno è che ognuno di voi sia quella persona speciale capace di far sorridere il cuore di chi la circonda.

Una mamma.

Emanuela Capri

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