29 Marzo, 2024
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Reinventare il concetto di “progresso”: capire la sconfitta e riaffermare i valori della sinistra

La Lega e il M5S sono le forze politiche premiate dalle urne e la mappa politica italiana appare profondamente cambiata. In una situazione tripolare, il terzo polo a traino quasi esclusivo del PD segna il passo e rende ineluttabile l’avvio di una stagione politica, che deve trovare una sua soluzione analizzando la sconfitta e ritrovando i valori e le ragioni da cui ripartire. Quando si parla di stagione politica non si deve pensare solo a Renzi come segretario e capo del governo, ma anche a Veltroni, D’Alema e Bersani, che di questo partito sono stati i fondatori. Eppure, gli ideali legati alla Resistenza, l’uguaglianza e le pari opportunità, il diritto a vivere una vita dignitosa attraverso un lavoro che completi la persona e non la umili, il diritto ad avere un ambiente (ecosistema) salubre e compatibile con le nostre attività produttive, la consapevolezza che il clima stia cambiando e che dobbiamo comprendere e limitare al massimo il contributo antropico sul clima, l’accoglienza e la comprensione dei diversi che stanno fuggendo da luoghi di guerra o di povertà, sono questioni ancora drammaticamente attuali a cui siamo chiamati a rispondere. La disfatta elettorale delle forze del centrosinistra può essere un’occasione importante.

Un’analisi del voto di Ilvo Diamanti, presidente dell’istituto Demos, spinge a studiare la motivazione delle responso elettorale rispetto a tre questioni che la sinistra ritiene o dovrebbe ritenere fondamentali, ma che hanno probabilmente determinato lo spostamento del voto verso quei movimenti che hanno saputo innestare nella “pancia della gente” la paura del diverso, la sfiducia nel futuro e la sfiducia nello Stato e nelle istituzioni europee.

La coincidenza tra l’essere premiati dalle urne e il predicare la mancanza di speranza per il futuro, l’intensificarsi del processo di invasione da parte degli immigrati e la dannosità delle istituzioni nazionali ed europee è impressionante. D’altronde, il centrosinistra di governo e la sinistra nel suo complesso hanno speso gran parte della campagna elettorale ad insultarsi a vicenda, mentre fuori dai Palazzi il Paese andava in una direzione che ci riportava indietro di anni rispetto alle conquiste sociali e più generalmente “valoriali”, in cui il contatto con i cittadini era diretto e le proposte politiche avvenivano mediando gli umori di una platea sicuramente più ampia di quella attuale.

Lo sforzo che ci si chiede, quindi, è di reinventare il concetto di “progresso” e cercare nuovi strumenti per riaffermare i valori sociali della sinistra che restano validi e fondamentali per l’avanzamento delle nostre società.

CdA L’agone nuovo

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