19 Aprile, 2024
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Al Liceo Ignazio Vian una serie di incontri che costituiscono un ponte tra mondo classico e scienza

Euclide, Archimede, Eratostene e Ipparco sono matematici e scienziati dell’antichità, che scrissero in greco e furono autori di una delle più grandi rivoluzioni della storia. È quella che Lucio Russo, fisico, matematico e storico della scienza ha definito, in un suo bestseller, “La rivoluzione dimenticata”, e che portò alcune delle più alte menti del mondo ellenistico ad elaborare i fondamenti del pensiero scientifico in discipline quali fisica, astronomia, geometria e matematica.

Il professor Russo è stato ospite, lo scorso 6 febbraio, del liceo Vian di Bracciano. Gli studenti del Classico, grazie alla conoscenza delle strutture e del lessico della lingua greca, hanno potuto seguirlo nel suo racconto della storia di quattro parole antiche, fondanti della scienza: pianeta, clima, matematica e fisica.
Precedenti incontri, parte del progetto “Lingue classiche ed aree universitarie non umanistiche” avviato da tre anni dal Vian e curato dal professor Fabrizio Polacco, sono stati rivolti agli studenti ‘latinisti’ dei corsi scientifici delle due sedi di Bracciano e di Anguillara.

Nel 2015, l’antropologa Paola Francesca Rossi (collaboratrice della Sezione di Bioarcheologia del Museo Preistorico Etnografico “Pigorini”), ha illustrato i rapporti tra lingue classiche e tassonomia delle specie dei viventi, trattando termini quali Australopithecus, Apis mellifera, Lacerta muralis, ecc.
Nell’aprile 2016 Filippo Graziani, professore di Astrodinamica alla Sapienza e già Preside della Scuola di Ingegneria Aerospaziale (uno dei padri storici del programma satellitare italiano) ha trattato di “Scienze classiche nella conquista dello spazio”.

Nel 2016 un primo incontro con L. Russo era stato anch’esso dedicato a: “I significati perduti: quattro termini tra il greco e la scienza”. Ipotesi, fenomeno, ottica, meccanica.”
Ma sentiamo cosa ne pensano gli studenti di queste prestigiose, ed impegnative, lezioni.

Pablo: “Sono la dimostrazione che lo studio delle lingue morte non è assolutamente inutile e che anzi permette una maggiore comprensione e connessione con altre materie. Personalmente sono affascinato da questi incontri di élite che la scuola ci offre, ma devo ammettere che purtroppo non è così per tutti.”

Lorenzo: “Ritengo sia importante guardare al passato al fine di migliorare il processo verso il futuro. Grazie al prof. Russo abbiamo appreso che dietro alcune parole chiave di uso quotidiano vi è nascosto un mare di conoscenze scientifiche e di varia natura. Questo tipo di preparazione ci sarà certo molto utile durante il nostro percorso scolastico ed universitario. Io e la maggior parte dei miei compagni ci siamo sentiti molto coinvolti in questo progetto.”

Riccardo: “È fondamentale avere una chiara idea del nostro patrimonio scientifico-culturale. Per far questo dobbiamo conoscere le nostre origini. Le informazioni forniteci dal prof. Russo ci saranno sicuramente utili durante i nostri studi universitari. Io e i miei compagni abbiamo seguito con interesse le due ore di lezione, anche se ho notato che solo meno della metà era realmente coinvolta.”

Un nuovo appuntamento con un altro illustre ospite è in programma entro la fine dell’anno scolastico.
Eminenti studiosi, la cui collaborazione con il Vian è un onore per l’istituto e un’ottima opportunità di crescita per i suoi studenti.

Monia Guredda

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