25 Aprile, 2024
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Ladispoli: una settimana d’azione contro il razzismo

La delegata all’integrazione, Silvia Marongiu e il Delegato alle Comunità religiose, Mario Buonocore, convocheranno a breve un tavolo di lavoro per coinvolgere amministratori, istituzioni, scuole, associazioni, sindacati, forze dell’ordine e singoli cittadini.

L’obiettivo è quello di costruire insieme un’iniziativa – a partire da un flash mob a laboratori tematici – da inserire nella settimana d’azione contro il razzismo (16 – 22 marzo 2015).

Le pagine Facebook o i giornali on line testimoniano oggi non solo una forte incapacità di convivenza civile ma di disagio diffuso che va oltre la paura dell’altro. In questo periodo d’incertezza e paura, tra insicurezza globale e vulnerabilità dei sistemi, viviamo una crisi “vera” paragonabile alla crisi economica del 1929.

“Mesi fa la mia bacheca è stata invasa da commenti razzisti – ha detto Marongiu – e infangata da pesanti affermazioni e quello che leggiamo da alcune settimane, da una parte mette in evidenza cattiveria e strumentalizzazione, dall’altra inadeguata capacità di contrasto ad affrontare tale fenomeno.

Internet oggi è molto più di un mezzo di comunicazione, non è solo un mondo virtuale dove si possono consolidare dei legami sociali preesistenti o crearne di nuovi ma è il luogo nel quale le persone devono imparare ad assumersi le responsabilità morali e giuridiche di certe affermazioni.

Conoscenza e corretta comunicazione sono fondamentali per superare le resistenze e i toni accesi che spesso pregiudicano la riflessione. E’ necessario l’impegno di tutti per una società coesa, sicura e dinamica, dove ognuno usufruisca di pari diritti, doveri e opportunità.”

A partire dall’art. 3 della Costituzione:  Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti la legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali  – si deve mettere in evidenza il valore della persona, prima ancora che del cittadino.

“La disperazione  – ha detto Buonocore –  ha raggiunto il culmine, valori e buon senso sono stati messi da parte rispetto alle necessità primarie. Manca la capacità di vedere un futuro e questo determina squilibrio, ribellione.

In questi due anni ho lavorato in sinergia e in contatto costante con le comunità religiose, la Caritas. Ho partecipato a diversi incontri, ad esempio tra la comunità senegalese del Lazio e il loro capo spirituale nazionale, e momenti di dialogo interreligioso.”

Dopo i fatti di Parigi c’è stata una ricaduta di stampo razzista sui mussulmani in generale ed alcune notizie apparse a mezzo stampa hanno peggiorato la situazione.

“Nessuna cellula attiva terroristica risulta presente nel nostro territorio – dichiara il sindaco Crescenzo Paliotta – e la notizia diffusa dalle agenzie stampa si riferiva ad un cittadino residente a Ladispoli 5 anni fa, partito e mai più rientrato a Ladispoli (fonte Ministero degli Interni)”.

Oggi è indispensabile il rispetto delle regole, della legalità ma bisogna far capire che non si risponde alla violenza con la violenza. In un mondo che cambia è fondamentale conoscere l’altro e le altre culture senza nascondersi dietro l’etichetta della distanza per questioni di tutela della sicurezza personale.

L’Italia oggi è un’“altra cosa”: 5 milioni di nuovi cittadini rappresentano parte fondamentale della società. La nostra città è aperta e solidale e rappresenta il punto di approdo di flussi migratori internazionali e nazionali e lo scenario di processi d’inserimento  socio-culturale di un certo rilievo.

E’ necessario anche un rapporto costante e sinergico con le forze dell’ordine che da sole non possono monitorare il territorio. L’integrazione è un cammino fatto non solo insieme alle relazioni e alla solidarietà; è la sperimentazione di nuove forme di rapporti e comportamenti.

“Solo così – affermano Marongiu e Buonocore – radici diverse potranno rappresentare una ricchezza e non l’ostacolo per lo sviluppo di una società civile e moderna. Bisogna offrire ai nostri cittadini prospettive concrete. Una società è più forte se tutti insieme proviamo ad imprimere il cambiamento.”

 

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