Daniele Leodori: βAbbiamo fatto molto in questi primi 18 mesi ma non ci fermiamoβ.
Si Γ¨ svolta oggi nella sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio la prima βGiornata della trasparenzaβ organizzata dallβente presieduto da Daniele Leodori. Si sono confrontati esponenti delle Istituzioni β lβAutoritΓ nazionale anticorruzione, il Garante della Privacy, le magistrature amministrative e contabili β con i rappresentanti delle associazioni impegnate sul versante della trasparenza e del mondo dellβinformazione.
Il risultato Γ¨ stato un ampio e ricco dibattito su temi attuali e pregnanti quali il rapporto di fiducia tra istituzioni e cittadini, il giusto bilanciamento tra la trasparenza e lβaccessibilitΓ dei dati da un lato e il diritto alla riservatezza dallβaltro.
Ad aprire i lavori β e a coordinarli β la consigliera regionale Teresa Petrangolini, dellβUfficio di presidenza del Consiglio, la quale ha sottolineato βgli enormi passi in avanti compiuti in questi 18 mesi dal Consiglio regionale nellβambito della trasparenza, che rappresenta una scelta, un processo. Tuttavia β ha precisato la consigliera del gruppo Per il Lazio β siamo ancora in fase di attuazione e molte cose vanno ancora realizzateβ.
Il presidente del Consiglio regionale, Daniele Leodori, ha ricordato ai presenti come il tema della trasparenza sia stato un punto fermo sin dallβinizio di questa legislatura. βNel giorno del mio insediamento β ha detto Leodori β ormai 547 giorni fa, dissi nel mio intervento dβapertura che c’era bisogno assoluto di una nuova ripartenza, di una politica low cost, di amministratori normali. Dissi che avremmo fatto della trasparenza un elemento irrinunciabile per noi e per i cittadini e oggi, dopo 18 mesi, posso affermare che abbiamo fatto molto, ma possiamo fare di piΓΉβ. Con riferimento allβappuntamento odierno, il presidente del Consiglio ha spiegato che βquesta, forse con un eccesso di entusiasmo, viene definita la Giornata della Trasparenza, ma resto convinto che la trasparenza si debba praticare ogni giorno, non perchΓ© va di moda, nΓ© per avere una critica positiva, ma perchΓ© Γ¨ un dovere per la pubblica amministrazione e per chi ha responsabilitΓ di governoβ.
Al termine del saluto di Leodori, il segretario generale del Consiglio, Antonio Calicchia, ha brevemente ringraziato tutti i dipendenti βper lβimportante contributo dato per lβattuazione di una normativa nuova e complessaβ e ha poi lasciato la parola a Luigi Lupo, direttore della Struttura Prevenzione della corruzione e Trasparenza del Consiglio regionale, per lβillustrazione del rendiconto sullβattuazione degli obblighi di pubblicazione previsti dal Decreto βTrasparenzaβ (D. Lgs 33/2013).
Augusta Iannini, vice presidente dellβAutoritΓ Garante dei dati personali, ha inaugurato gli interventi dei sette relatori ospiti del Consiglio, incentrando la sua relazione sul difficile rapporto tra trasparenza e rispetto della privacy, che spesso genera, un βequivocoβ. βLβAutoritΓ β ha spiegato β interviene per bilanciare esigenze diverse ed esercita compiti a volte non graditi, non funzionali alla trasparenza, ma che sono imposti dalle leggi vigentiβ.
Salvatore Giacchetti, presidente di sezione del Consiglio di Stato, ha focalizzato il suo intervento sul problema del cosiddetto segreto dβufficio in relazione allβesigenza della trasparenza e dellβaccessibilitΓ ai dati delle pubbliche amministrazioni, non mancando di sottolineare come in realtΓ a volte ne sia fatto un uso sbagliato.
Accesso civico e corruzione sono stati invece gli argomenti sui quali si Γ¨ soffermato Stefano Toschei, giudice del Tar del Lazio, il quale, con riferimento al primo, ha messo in evidenza un errore molto diffuso, secondo il quale solo il cittadino ne puΓ² far uso: βEsiste una normativa molto dettagliata β ha spiegato Toschei β che usa il termine βchiunqueβ quando si parla di soggetti che possono fare lβaccesso civico, non solo i cittadiniβ.
Anna Maria Carbone Prosperetti, presidente della sezione regionale della Corte dei conti del Lazio, nel corso della sua relazione, ha sottolineato come piΓΉ che la trasparenza, siano βil buon andamento e la celeritΓ delle decisioniβ che rendono virtuosa unβamministrazione pubblica.
Vittorio Alvino, presidente Open Polis β Foia, ha invece affermato che βla trasparenza Γ¨ una delle condizioni per poter modificare i rapporti di potere, introducendo un principio di responsabilitΓ nei confronti dei cittadini, degli utenti: rendere valutabile lβoperato, il lavoro del singolo β ha spiegato Alvino β sia del rappresentante politico che del dirigente pubblico, introduce il principio di credibilitΓ della Pubblica amministrazioneβ.
Il modello italiano in rapporto a quanto avviene negli altri Stati Γ¨ stato lβoggetto dellβintervento di Francesco Merloni, componente AutoritΓ nazionale anticorruzione, secondo il quale nel nostro Paese si Γ¨ preferito optare per βlβobbligo di pubblicitΓ degli atti, invece che per il modello del Freedom of information act β Foia β tipico di paesi come la Svezia e gli Stati Uniti dβAmerica, incentrato sul diritto di accessibilitΓ totale da parte dei cittadiniβ. Merloni ha poi sottolineato come la proposta di legge del Lazio sulla trasparenza presentata da Teresa Petrangolini e sottoscritta da molti consiglieri, tra cui Leodori β attualmente depositata in prima commissione ma non ancora discussa β sia una βvera e propria rivoluzione, che diventerebbe benemerita nel panorama nazionale, perchΓ© va nella direzione dellβaccesso generalizzatoβ.
Infine, Sergio Rizzo, editorialista del Corriere della sera, ha concluso gli interventi con una serie di esempi su come in Italia ci sia ancora molto da fare in tema di trasparenza, da lui definita βcondizionataβ, in opposizione al termine anglosassone βtotal disclosureβ. βIl problema del nostro Paese β ha detto Rizzo β Γ¨ una certa burocrazia, paragonabile ai mandarini cinesi, che complica anzichΓ© semplificare il processo legislativo. La trasparenza delle leggi β ha concluso il giornalista β Γ¨ molto piΓΉ importante della trasparenza dei dati, perchΓ© in Italia ci sono troppe norme inutili o scritte male, che non aiutano il cittadinoβ.


