19 Aprile, 2024
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Due voragini portano alla luce un cunicolo antico a Bracciano

Due-voragini-portano-alla-ldi Luca PAGNI  –  In Via del fossato, il cedimento del piano stradale dei giorni scorsi, ha comportato l’apertura di due voragini che hanno portato alla luce un cunicolo antico. Si tratta di una galleria sotterranea realizzata in un momento attualmente non precisabile e di cui non si conosce il reale sviluppo. Il fatto che corra parallela alle mura di cinta del borgo antico di Bracciano, costruite tra la fine del XV e la prima metà del XVI secolo, fa supporre che possa trattarsi di un’opera coeva. Altrettanto oscura rimane la sua funzione originaria e, tra le varie ipotesi, non è da escludere che possa trattarsi di un camminamento a scopo difensivo.

Attualmente parte di questo cunicolo viene utilizzato per lo scorrere delle acque di fognatura mista: in un angolo di una delle due voragini è stata notata una grossa tubatura moderna che immette nel cunicolo antico acqua che scorre a forte velocità presumibilmente proveniente dalla zona “alta” di Bracciano nei pressi del Convento dei Cappuccini.

A quanto sembra, l’antichità del manufatto non era nota prima del crollo del manto stradale agli amministratori comunali e l’attuale funzione potrebbe essere contraria alla sua natura.

La velocità e le modalità con le quali le due voragini sono state tappate fa sorgere le questioni riguardanti la tutela del Bene storico prevista dalle leggi attualmente vigenti in Italia in materia di Beni Culturali.

In una conversazione pubblica su un social network, uno degli assessori ha dichiarato che quanto dovuto è stato trasmesso alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici e alla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale in base all’articolo 27 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”  relativo alle situazioni di urgenza: “1. Nel caso di assoluta urgenza possono essere effettuati gli interventi provvisori indispensabili per evitare danni al bene tutelato, purche’ ne sia data immediata comunicazione alla soprintendenza, alla quale sono tempestivamente inviati i progetti degli interventi definitivi per la necessaria autorizzazione”. Ci chiediamo se il suddetto articolo è compatibile al caso. Inoltre, l’opera pubblica di chiusura è stata eseguita, come da prassi, sotto la direzione scientifica degli ispettori delle soprintendenze di zona?

Il manufatto antico è una sorta di tunnel cavo del quale non conosciamo la staticità e la tecnica costruttiva,
non sappiamo nemmeno se è idoneo allo scorrere dell’acqua al suo interno.

Ci chiediamo se sarebbe stato il caso di studiare la sua architettura e di ricostruirla e magari all’esterno rafforzare con un’opera idonea per evitare la pressione del terreno e le infiltrazioni di acqua.

La Dott.ssa Elena Felluca del Gruppo Speleo Archeologico Vespertillo di Salisano ha proposto l’intervento volontario per mezzo di unispezione diretta da parte di personale qualificato (speleologi) e la relativa compilazione di una documentazione scientifica comprensiva di foto e rilievi, piante e sezioni in dettaglio che nessun strumento “endoscopico” potrebbe svolgere. L’obiettivo era anche quello di verificare le condizioni del sottosuolo e di produrre una documentazione che permettesse di avere chiara la situazione al fine di tentare un’identificazione delle cause dei crolli e per ideare opportuni interventi prima di richiudere il tutto.
Ma la proposta, al momento, non è stata accolta.

A quanto sembra solo dopo aver riparato e ripristinato la condotta fognaria e il sovrastante manto stradale è prevista una campagna di indagini strumentali per l’ acquisizione di tutte le informazioni inerenti lo stato di fatto del sottosuolo e delle fognature nella via in questione e in quelle limitrofe, nello specifico si parla di una videoispezione e dell’utilizzo di una georadar al fine di acquisire informazioni utili per poter programmare eventuali interventi più idonei.

E il Bene storico da tutelare ?

Sulla sua pagina Facebook, il Neo Assessore Remo Eufemi ha segnalato il tempestivo intervento comunale:

“E’ stata riparata e ripristinata la condotta fognaria in via del Fossato. Il 13 ed il 14 c.m. si erano aperte 2 grosse voragini per il cedimento delle volte della fognatura mista le cui acque, con il ruscellamento, specialmente durante le ondate di piena, avevano eroso le pareti laterali sotto il manto stradale creando delle vere e proprie camere/caverne che hanno poi ceduto. La tempestività degli interventi, viste le copiose piogge, è stata fondamentale per scongiurare rischi di crolli ed indispensabile al fine di preservare l’incolumità di cose o persone. La prossima settimana verrà consolidato e ripristinato il sovrastante manto stradale. Sempre nella prossima settimana inizierà una campagna di indagini strumentali per l’ acquisizione di tutte le informazioni inerenti lo stato di fatto del sottosuolo e delle fognature in via del Fossato, in via G. Tamburri e in via delle Cantine. Nello specifico verrà effettuata una “videoispezione” della rete fognaria tramite il metodo endoscopico per la rilevazione di eventuali rotture delle condotte; inoltre verrà utilizzato il “georadar” strumento non invasivo utilizzata in geofisica, nello studio del primo sottosuolo, che si basa sull’analisi delle riflessioni di onde elettromagnetiche trasmesse nel terreno e che serve per individuare cavità sotto il manto stradale. L’insieme dei dati raccolti servirà per realizzare una accurata mappatura del sottosuolo, della rete fognaria e del relativo stato di salute attuale in modo tale da poter consentire di programmare eventualmente il tipo di intervento più idoneo.”

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