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Una Piccola fra le Grandi, ancora una medaglia d’oro per la società di Cerveteri.
Obbiettivo più importante della stagione sportiva centrato alla prima occasione dal Club Scherma di Cerveteri: presentandosi infatti a Riccione per la 52° prova del campionato Italiano under 14 al cospetto delle grandi realtà sportive, il nostro Club, fondato soltanto a inizio stagione, ha conquistato la medaglia d’Oro con il suo atleta di punta Francesco Sarcinella nella categoria di Sciabola Maschietti.
Un record sotto tutti i punti di vista così come affermato dalle più alte cariche della Federazione Italiana Scherma; nessuno mai infatti era riuscito in tale impresa vista proprio la percentuale dei nostri atleti in gara.
“Ancora non ci credo, è impossibile essere riusciti a raggiungere questo traguardo in così poco tempo. Siamo stati ripagati del lavoro e dei sacrifici fatti, sia da parte mia che da parte di Francesco” Queste le parole a caldo della Maestra Lessova Marcela, artefice di questo successo.
Chiaramente un grazie anche a tutti gli altri ragazzi di Etruria Scherma che hanno partecipato al Campionato, comunque con risultati positivi, e ai genitori che sono una delle componenti principali per il raggiungimento di questi risultati.
Invitiamo chiunque voglia rivivere le emozioni di questi piccoli campioni a visitare la pagina Facebook della “Federazione Italiana Scherma” dove troverete tutte le foto, o la pagina Facebook di Etruria “Scherma Cerveteri” oppure per e-mail etruriascherma@gmail.com
per avere le informazioni sul nostro Club o su questo sport Olimpico per Eccellenza.
Ma soprattutto vi invitiamo presso la nostra sede di Via Dei Montarozzi 27 in Cerveteri presso la Palestra Art Fitness dove effettueremo l’ “OPEN GIUGNO”: un mese di scherma per tutti senza limiti di età. Vieni, provi e ti diverti un mese in nostra compagnia.
Sindaco Sala, lei è stato citato in giudizio dalla Corte dei Conti per danno erariale da oltre un milione di euro alla Bracciano Ambiente. Come giudica questo procedimento?
“Preciso che il danno erariale, eventualmente, sarebbe nei riguardi del Comune. In riferimento al procedimento, a seguito di varie denunce, la Guardia di Finanza ha relazionato la Procura Regionale della Corte dei Conti, ipotizzando un danno erariale riferito alla complessa questione dell’impianto di trattamento del biogas e dell’impianto di trattamento del percolato. Preciso ancora che la realizzazione di entrambi gli impianti era un obbligo previsto dall’Autorizzazione Integrata Ambientale n.46/2007 , rilasciata alla Bracciano Ambiente Spa. Il decreto, al suo interno, prevedeva la messa in funzione e l’affidamento dell’impianto di trattamento del biogas da parte della società privata Entec, che lo ha realizzato nel 2005, quindi, quando gli amministratori della Bracciano Ambiente Spa erano quelli nominati dall’Amministrazione Negri. L’allora amministratore del CdA ha formalmente definito con la società Entec, un contratto di partecipazione del 19% per la BA sul fatturato dell’energia venduta e derivante dallo sfruttamento del gas di discarica. Nel 2007 il nuovo presidente del CdA della BA migliorò l’accordo, ottenendo una royalty del 24%.
L’impianto di biogas, secondo l’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata alla Bracciano Ambiente in data 25 maggio 2007, doveva fornire anche una parte dell’energia prodotta con il gas di discarica per alimentare due generatori funzionali al costruendo impianto di trattamento del percolato di discarica – “riferito e tarato per captare il percolato, riferito alla quantità prodotta dai lotti di discarica autorizzati e gestiti dalla municipalizzata” – con una potenzialità di trattamento giornaliera di 49,31, come risultante dall’autorizzazione rilasciata dal Commissario per l’emergenza rifiuti nel Lazio con decreto 46/2007. L’impianto di trattamento del percolato, ultimato e collaudato nel 2011, ha trattato quantità inferiori a quelle previste, soprattutto perché l’impianto di biogas, realizzato da privati, non trasferiva sufficiente energia all’impianto stesso. Anche qualora l’impianto di biogas avesse funzionato a pieno regime, sarebbe stato comunque necessario trasportare e smaltire la quantità di percolato prodotta dall’invaso di 1.800.000 mc (gestito e abbandonato dal precedente gestore privato S.E.L.).
La Procura Regionale della Corte dei Conti ritiene che il sottoscritto, unitamente al Dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Bracciano, abbia posto in essere condotte produttive di danno nella seguente misura: parte del costo di realizzazione dell’impianto di trattamento del percolato, realizzato dalla Bracciano Ambiente Spa, sul presupposto che il predetto non avrebbe soddisfatto le esigenze operative dello smaltimento del percolato prodotto in discarica; costi extra sostenuti dalla Bracciano Ambiente spa per lo smaltimento da parte di operatori esterni, delle quantità di percolato eccedenti quelle trattate dall’impianto in questione; maggior costo di personale, dovuto alla presenza di una unità lavorativa presso l’impianto di trattamento del percolato.
La richiesta complessiva di danno prodotto sarebbe di 1.285.000 euro. E’ stata chiaramente presentata a riguardo una memoria difensiva nel giudizio di responsabilità, che si svolgerà verso la metà del mese di maggio, nella quale si contesta punto per punto il contenuto dell’atto di citazione”.
Qual è la situazione amministrativa del Comune di Bracciano? Ci sono altre indagini?
“Bisogna separare la situazione amministrativa dalle indagini. L’Amministrazione procede serenamente nel proprio lavoro istituzionale, cercando di finalizzare in questo ultimo scorcio di legislatura il programma di governo proposto. Certo in un clima di così grande aggressione da parte di qualche professionista della denuncia, che non ho ancora capito bene a cosa miri, non permette di svolgere il ruolo di amministratore con serenità. Quando poi si vuole colpire l’apparato burocratico-amministrativo del Comune, e in particolare qualche dirigente, allora mi faccio una domanda: cui prodest? Per quanto riguarda indagini in corso, la magistratura svolge il proprio lavoro avendo l’obbligo dell’azione penale quando vengono ricevute denunce e comunicazioni quotidiane. Amministratori e dipendenti del Comune hanno il diritto di difendersi e di provare la propria estraneità a tutti i fatti che si contestano: personalmente ho in piedi un giudizio per abuso in atti di ufficio, ad oggi l’unico procedimento giunto alla fase del dibattimento, per aver inviato una lettera ad un cittadino, comunicandogli quale dovesse essere il percorso per risolvere un contenzioso urbanistico relativo ad una pratica presentata nel 2005 (Amministrazione Negri). Attendo la definizione del procedimento stesso, che non so quando si concluderà: sono molto tranquillo e sereno, consapevole della inconsistenza dell’accusa contestata e cioè che con la lettera inviata avrei effettuato “ un atto di gestione anziché di indirizzo, quale compete all’amministratore”. Tengo a precisare che ad oggi, nonostante il numero esorbitante di denunce presentate alla Procura della Repubblica da un consigliere di opposizione, da associazioni o da cittadini singoli, non esiste una sola condanna definitiva che abbia interessato amministratori o dipendenti. Allora ripeto nuovamente la domanda: cui prodest? Posso affermare invero che a Bracciano, per taluni personaggi, la denuncia penale o alla giustizia contabile, sono diventati gli strumenti della battaglia politica. Il nostro Comune è amministrato da persone perbene, così come sono persone perbene i dipendenti: tutti possiamo incorrere in errori di carattere amministrativo, ma parlare di ipotetici reati necessita il dolo e questo elemento, ad oggi, non è mai stato rilevato, tanto è vero che ad oggi tutte le indagini e i successivi procedimenti hanno portato ad archiviazioni, proscioglimenti o assoluzioni”.
Intercettazioni, perquisizioni, indagati. Un clima pesante che rischia di compromettere il governo della città.
“E’ esattamente questo il nostro pensiero. Quando quotidianamente in un Comune si presentano rappresentanti delle Fiamme Gialle inviati dalla Procura di Civitavecchia a sequestrare pratiche e faldoni per conto dei Pubblici Ministeri, chiaramente il clima non è sereno e soprattutto viene limitata o addirittura paralizzata la quotidiana attività lavorativa, senza contare la pressione psicologica e il propagarsi di notizie – spesso ingigantite ad arte – che giungono all’opinione pubblica. Fare oggi l’amministratore di una cittadina, con i problemi economici e le scarse risorse disponibili, è già di per sé molto complicato: quando poi il clima diventa pesante a causa di ricorrenti denunce che vengono fatte, bisogna possedere una grande serenità interiore e un grande senso dell’equilibrio per poter continuare l’impegno assunto”.
Bracciano Ambiente e impianto di Cupinoro: come si procede tra autorizzazioni e ricorsi al Tar?
“Altro argomento scottante, che fagocita le cronache giornalistiche di tutte le testate locali, pronte a pubblicare quasi quotidianamente articoli di associazioni salvifiche per Bracciano o di rappresentanti cosiddetti “politici”, che ci vogliono spiegare come si risolvono i problemi senza conoscere peraltro la storia della discarica di Cupinoro, iniziata nel lontano 1991. Sulla discarica di Cupinoro e sulla sua chiusura sono state fatte delle battaglie, sicuramente legittime, da parte di associazioni ambientaliste e di amministratori. Verifico comunque che Cupinoro è , per alcuni, un elemento di esistenza in “vita”, visto che dal 31 gennaio 2014 la discarica non riceve più conferimento di rifiuti!
In merito alla discarica, inoltre, la Bracciano Ambiente ha richiesto l’adeguamento del bacino di Cupinoro al D.Lgs. 36/2003 cioè, in parole più semplici, ha chiesto l’emissione del decreto di definitiva chiusura del sito coltivato, presentando un progetto di conformazione morfologica in discussione nella conferenza dei servizi promossa dalla Regione Lazio. Intanto la municipalizzata, con grandissime difficoltà, continua con la gestione post operativa del sito, anche di quella parte di competenza dei privati, che avevano l’obbligo, a norma di legge, di effettuare la gestione post operativa dei bacini loro autorizzati e di presentare le garanzie finanziarie per tale gestione post operativa. Vedremo come andrà a finire. Comunque l’impegno dell’Amministrazione è pressante e quotidiano, anche nell’incalzare gli organi sovracomunali, che necessariamente sono coinvolti perché titolati al rilascio di qualsivoglia autorizzazione”.
Ospedale “Padre Pio” : dopo la sentenza del Tar si aprono nuove prospettive per la struttura sanitaria?
“Non condividendo le strategie proposte dalla Regione e dalla Asl RmF, abbiamo presentato il ricorso al Tar del Lazio, insieme ad altri quattro Comuni, per l’annullamento del decreto che, nei fatti, cancellava l’ospedale di Bracciano dal circuito dell’emergenza e dell’urgenza, trasformandolo non si comprende bene in cosa. Dopo il risultato positivo del Tar, i Comuni ricorrenti hanno incontrato i rappresentanti regionali della Cabina di Regia sulla Sanità, unitamente alla dirigenza della Asl RmF. L’incontro ritengo sia stato, per la prima volta, costruttivo e soddisfacente in quanto abbiamo raggiunto un’intesa che prevede l’emissione di un nuovo Decreto del Commissario ad acta che modifichi il precedente e riporti, sostanzialmente, il “Padre Pio” di Bracciano nel novero di un ospedale di Pronto Soccorso, reinserito nel circuito dell’emergenza e dell’urgenza. Si è concordato che ci siano 45 posti letto per acuzie, suddivisi in 20 di medicina e 15 di chirurgia e 10 di ortopedia, n.5 posti di osservazione breve, oltre a n.10 posti di week surgery, che consente di effettuare interventi chirurgici e/o procedure invasive con degenza limitata di pochi giorni (massimo quattro notti di degenza). Come sindaci abbiamo dichiarato, nel corso di quell’incontro, che siamo disponibili a ritirare il ricorso al Tar e la discussione di merito che si terrà a luglio, solamente allorquando sarà emesso il nuovo DCA che sancisca quanto concordato. In ultimo, mi sembra doveroso affermare che si poteva arrivare alla stessa conclusione se si fossero recepite in tempo le nostro proposte, ma comunque oggi mi ritengo soddisfatto e sono contento che si torni al confronto in merito ad una materia, come la sanità, che ha e deve avere, come unica finalità, quella di garantire dei livelli essenziali di assistenza a tutti i cittadini, in qualunque territorio vivano”.
“Al netto dei vari referendum consultivi senza alcun valore giuridico, come quello proposto dall’amministrazione di Manziana, credo fermamente che la Città Metropolitana costituisca una grandissima opportunità di sviluppo e rilancio per il nostro territorio.
La nuova struttura amministrativa, infatti, prende atto dei mutamenti demografici, economici e sociali che si sono sviluppati negli anni.
Negare la forte interdipendenza che esiste tra Roma Capitale e i territori della sua provincia credo sia un esercizio di semplice retorica senza alcuna valenza pratica e visione di futuro.
Sanità, trasporti, istruzione, infrastrutture, turismo, ambiente: sono tutte tematiche di cui ha poco senso parlare se non incasellate dentro il quadro più ampio di una discussione di sviluppo dell’intera area metropolitana.
Si tratta di una sfida enorme che chiama in causa prima di tutto la Politica – perché si parla del nostro futuro – e che richiede uno sforzo importante anche ai cittadini e a tutte le istituzioni, perché bisogna uscire da una logica “provinciale” e difensiva e iniziare a ragionare come una vera comunità, facendo realmente sistema in modo da liberare e promuovere tutte le grandissime risorse e potenzialità che il nostro territorio possiede.
Negli scorsi mesi è stato fatto un grande lavoro nella stesura dello Statuto metropolitano e personalmente ritengo un’importante conquista l’aver ottenuto l’elezione diretta del sindaco e dell’amministrazione metropolitana, ponendo fine all’elezione di secondo livello che ne minava gravemente la legittimità.
Il Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco che si terrà il prossimo dicembre, rappresenterà il primo grande banco di prova per la nuova realtà metropolitana.
Un evento importantissimo che potrà e dovrà rappresentare un’opportunità di crescita per l’intero territorio.
Sprecare tempo e risorse pubbliche in inutili referendum consultivi non è la strada da seguire e bene fa il Partito Democratico a boicottarli.
Davanti a noi ci sono molte occasioni di sviluppo e tanto lavoro da fare: bisogna rimboccarsi le maniche e saperle cogliere”.
Anche quest’anno il Comune di Tolfa ha programmato nuovi lanci di torymus, l’antagonista del cinipide, il parassita di provenienza cinese che ha messo in ginocchio i castagneti di mezza Italia e anche quelli dei monti della Tolfa. Nella giornata di domani 7 maggio si effettueranno infatti otto lanci, in collaborazione con esperti del settore e con la cooperativa intercomunale “Il Castagneto” (Tolfa – Allumiere), che si è interfacciata con il Comune per concordare il periodo migliore per effettuare l’operazione.
“Sembra che a seguito dei lanci degli scorsi anni nel 2014 ci sia stato minimo ma progressivo miglioramento delle condizioni dei nostri castagneti e quindi dei raccolti: è per questo motivo che anche quest’anno ci siamo impegnati cercando le risorse idonee a proseguire questo importante rimedio”, ha affermato il Sindaco di Tolfa Luigi Landi.
Dalla nota del Presidente del Municipio Roma XV, Daniele Torquati, si legge: “Esprimiamo un sentito ringraziamento al Prefetto di Roma Franco Gabrielli e alle forze dell’ordine per la disponibilità e la cordialità con la quale hanno partecipato all’incontro con i comitati cittadini del XV Muniicipio che si è tenuto questa mattina nella Sala Consiglio di via Flaminia 872. Siamo soddisfatti di questo nuovo corso che sta portando ad un approccio differente rispetto alle modalità con le quali affrontare i temi della sicurezza”.
In riferimento alla costituzione di un Comitato locale sulla sicurezza prosegue: “Segnale che va in questa direzione è la futura costituzione di un Comitato per l’ordine e la sicurezza del XV Municipio con le forze dell’ordine territoriali, comitato che, così come il Comitato per l’ordine e la sicurezza della provincia di Roma, avrà l’obiettivo di analizzare problemi a medio e lungo termine, partendo naturalmente dalla relazione illustrativa che ho consegnato questa mattina al Prefetto, costituita dai seguenti 10 punti: movida Ponte milvio; abusivismo nei pressi del cimitero di Prima Porta; sicurezza in piazza Saxa Rubra; sicurezza via Tenuta Piccirilli; questione rifugiati politici; insediamenti abusivi; fenomeni illegali a via Gradoli, via Stasi e via Bruno Bruni; sicurezza privata e furti negli appartamenti; degrado ambientale; dissesto idrogeologico”.
Il presidente conclude affermando: “Ci teniamo inoltre a sottolineare la disponibilità del Prefetto per aver ricevuto, a margine dell’incontro, una delegazione del comitato spontaneo del XIV Municipio in merito alla questione dei rifugiati politici a Casale San Nicola. Esprimo infine la mia personale gratitudine al Prefetto Gabrielli perché ritengo che la giornata di oggi possa rappresentare un nuovo punto di partenza ed un nuovo metodo per garantire la sicurezza dei cittadini del nostro territorio”.
Mercoledì 6 maggio il PD di Manziana ha organizzato un incontro pubblico sulla città metropolitana aperto ai cittadini, alle Associazioni e ai Movimenti del territorio, in vista del referendum consultivo indetto dall’Amministrazione comunale domenica 10 maggio.
Sono intervenuti l’onorevole Emiliano Minnucci, il vice sindaco della città metropolitana Mauro Alessandri ed il segretario del PD provinciale Rocco Maugliani. Si è parlato di come la città metropolitana sia il naturale sviluppo della provincia e di come i nostri comuni continueranno ad esistere, con la differenza che avranno una sede per confrontarsi con Roma su problemi di area vasta. Ciò che è sicuro è che la città metropolitana ci porterà sicuramente al cambiamento.
Emiliano Minnucci: «Il PD sta approfondendo dagli inizi degli anni ’90 questo provvedimento. Dobbiamo renderci conto di come sia mutata la realtà locale: i nostri paesi sono diventati molto più grandi. Ciò ha prodotto una mutazione anche culturale e la città metropolitana nascerebbe naturalmente da questo spostamento. L’Istituzione di fronte al cambiamento deve essere in grado di rispondere alle esigenze. Prossimamente dovremo fronteggiare una prova importantissima che è quella del Giubileo: la città metropolitana dovrà essere l’interlocutore del governo per intervenire su tutto ciò che si trova intorno a Roma. Non saremo fagocitati dalla città ma con la città metropolitana avremo lo strumento per dialogare con Roma, tenendo conto delle specificità. Affinché le città metropolitane decollino è necessario che non vengano uccise in fasci e le località devono fare la loro parte. A chi parteciperà al referendum consultivo di domenica prossima mi sento di dire che in ogni caso la procedura per uscire da questo provvedimento è complessa e faticosa e probabilmente non produrrà alcun effetto, perché al di fuori dell’area metropolitana non è chiaro cosa saremo».
Mauro Alessandri: «All’interno della città metropolitana, Roma è obbligata per ottenere il consenso al dialogo con i comuni. Sull’urbanistica, sarà necessario organizzarsi in aree omogenee che saranno stabilite dalla conferenza metropolitana, insieme di tutti i sindaci della provincia che decideranno come riarticolare questo territorio. Sarà creata un’area omogenea con un piano regolatore, attraverso una serie di servizi a caduta sui territori. Crediamo sia però necessario che il Consiglio metropolitano e il sindaco vengano eletti tramite elezioni dirette dai cittadini di tutta l’area metropolitana. Da una parte c’è una visione chiara, dall’altra confusione. È un processo di riforma in cui dobbiamo restare uniti, serve un grande contributo della regione, del governo e del parlamento».
Domenica 10 maggio, Festa della Mamma, 20 mila volontari dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, affiancati da numerosi ricercatori, distribuiscono in 3.600 piazze italiane l’Azalea della Ricerca, fiore che da oltre tre decenni è il simbolo della battaglia contro i tumori femminili.
Anche a Cerveteri in Piazza Aldo Moro, i volontari dell’AS.SO.VO.CE. allestiranno un banchetto dove poter acquistare una di queste azalee, far del bene alla ricerca e collaborare alle attività dell’ AIRC.
“Con una donazione minima di 15 euro – ha dichiarato Francesca Cennerilli, Assessora alle Politiche alla Persona del Comune di Cerveteri – sarà possibile scegliere una bellissima e colorata azalea per festeggiare la mamma e contribuire concretamente a rendere il cancro sempre più curabile. Tutta la cittadinanza è invitata ad aderire e ad offrire il proprio contributo a questa iniziativa”.
Negli ultimi 50 anni la ricerca oncologica ha fatto notevoli progressi nell’ambito della prevenzione, della diagnosi e della cura. Nonostante gli ottimi passi avanti, i dati purtroppo sono ancora preoccupanti: una donna su otto nell’arco della vita viene colpita da tumore alla mammella, mentre a circa 15.300 donne, ogni anno, viene diagnosticato un tumore ginecologico.
Domenica 10 maggio, quindi, non mancate all’appuntamento con l’Azalea della Ricerca per dire tutti insieme “Contro il cancro, io ci sono”.
Il presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia-Fiumicino-Gaeta, Pasqualino Monti, dichiara: “Raccogliamo i frutti del lavoro svolto nel momento più difficile per l’economia del Paese. Ora le nuove infrastrutture realizzate e gli accordi commerciali per i traffici iniziano a tradursi in nuovi posti di lavoro. E all’orizzonte abbiamo già altre novità positive”
La ripresa, nel porto di Civitavecchia e nel Network laziale gestito dall’Autorità Portuale di Civitavecchia Fiumicino Gaeta, è ora evidente anche nei numeri. Crescono traffici e occupazione. Ad inizio 2015, soltanto le 35 imprese autorizzate ad operare nei porti del Network (ex art. 16 e 16 bis della legge 84/94) hanno dichiarato complessivamente 1272 dipendenti, a fronte dei 1086 dell’anno precedente e degli 816 del 2013, con un aumento del 18% dell’occupazione (il 55% nell’ultimo anno e mezzo), escludendo da tale computo le società di servizi di interesse generale, gli enti, le compagnie di navigazione e tutte le altre aziende che operano nel porto e quelle dell’indotto.
Il traffico complessivo del Network nel 1° trimestre 2015 cresce di oltre il 17% rispetto allo stesso periodo del 2014: si sono registrate oltre 4 milioni di tonnellate di merci movimentate contro i 3,4 milioni del 2014.
“Raccogliamo i frutti – dichiara il presidente dell’Autorità Portuale Pasqualino Monti – del lavoro svolto nel momento più difficile per l’economia del Paese. Ora le nuove infrastrutture realizzate e gli accordi commerciali per i traffici iniziano a tradursi in nuovi posti di lavoro. Questi sono solo i primi segnali derivanti dall’aver fatto di Civitavecchia il polo dell’automotive e dell’agroalimentare. Presto, per quanto riguarda le auto, dopo il traffico FCA da Melfi verso gli Usa, avremo altre novità positive sia per l’import che per l’export. Per quanto concerne le crociere, i veri numeri del 2015 cominceremo a vederli da fine mese, soprattutto con il turn-around, che lascia maggiore reddito nello scalo e sul territorio e che è destinato a crescere ancora grazie agli accordi fatti per i rifornimenti delle provviste di bordo con alcune delle maggiori compagnie, che hanno scelto Civitavecchia come base italiana per la logistica delle provviste. Inoltre, stanno partendo traffici industriali nuovi per il nostro porto: si tratta di merci general cargo, special cargo e di macchinari assemblati nel porto e spediti via mare in tutto il mondo. Sul fronte del lavoro, nonostante le emergenze occupazionali ereditate dal passato in alcuni ambiti ben definiti, ed a cui si sta cercando comunque di dare una risposta concreta, i numeri sono eccellenti. E la Compagnia Portuale ha presentato formale istanza per un aumento dell’organico immediato con 42 assunzioni a tempo indeterminato e 40 a tempo determinato. Ora abbiamo il dovere di dare seguito alle azioni intraprese finora, completando le infrastrutture previste dal piano regolatore portuale, e dando così ulteriore impulso alla ripresa già innescata, facendoci trovare pronti con spazi, banchine e terminal adeguati”.
In particolare, il traffico si incrementa in tutti e tre gli scali: Civitavecchia +5%, Gaeta +33%, Fiumicino +64%.
Il traffico di merci liquide cresce del 46% (+410 mila tonnellate), quello delle merci solide del 6% (+160 mila tonnellate). Le rinfuse liquide crescono su Fiumicino (+64%; +300 mila tonnellate) e su Gaeta (+107%; +210 mila tonnellate), mentre si contraggono su Civitavecchia (-44%; -98 mila tonnellate). Il traffico di merci invece cresce soprattutto su Civitavecchia (+10%; +236 mila tonnellate).
Il traffico merci complessivo nel porto di Civitavecchia si incrementa del 5% e, a fronte della ormai endemica contrazione delle rinfuse liquide (i rifornimenti per l’aeroporto Leonardo da Vinci ormai arriveranno quasi esclusivamente direttamente a Fiumicino) si ha un incremento del 9% delle rinfuse solide e dell’11% delle merci varie in colli.
Tra le merci in colli si registra, in particolare, un incremento del 12% delle merci in contenitori e del numero di TEU movimentati, cosi come cresce del 10% il traffico di merci movimentate in modalità RO-RO.
Tornano a crescere anche le autostrade del mare. Il numero complessivo di automezzi imbarcati e sbarcati (tra traffico di linea e commerciale) si incrementa del 25%: autopasseggeri +8%, mezzi pesanti +6%, altri automezzi +158%.
Il vero boom è legato alla ripartenza dell’automotive: le autovetture nuove fanno registrare +126%.
In crescita del 4% anche il numero di passeggeri di linea, mentre il traffico di crocieristi fa registrare una flessione del 5%, anche se, a fronte di una contrazione del 20% del traffico di crocieristi in transito, si ha un incremento del 24% dei crocieristi imbarcati sbarcati, e quindi del traffico di turn-around. Permane comune positiva la previsione delle crociere per il 2015, dove la crescita complessiva a fine anno è stimata essere a doppia cifra rispetto alla flessione del 2014, che riguardò tutto il Mediterraneo per la scelta dei big-player di mercato di delocalizzare in Asia le maggiori unità, oggi tornate nel “mare nostrum”.
Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’ unanimità le “Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua dei segni italiana e per la piena accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva. Disciplina dello screening uditivo neonatale”. Istituito un fondo di 100 mila euro per l’anno 2015, più altri 500 mila euro per il 2016 e il per 2017 (250 mila per annualità). Il Lazio con questa legge regionale dà attuazione all’articolo 21 della convenzione Onu del 2006 sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dall’Italia nel 2009, e alle risoluzioni del parlamento europeo adottate a partire dal 1998.
Le nuova normativa – frutto di un’iniziativa consiliare che ha raccolto adesioni bipartisan – prevede l’attivazione per legge (oggi lo è per disposizione commissariale) in ogni punto nascita regionale dello screening uditivo neonatale per la diagnosi precoce delle disabilità uditive. Incentivata, anche attraverso appositi sportelli all’interno delle Asl, la formazione di équipe di sostegno alle famiglie con figli sordi e alle persone sorde, composte da medici ed esperti con specifiche competenze sul deficit uditivo in ambito psicologico, educativo e giuridico.
La Regione vuole favorire e sostenere in particolare il ricorso alla lingua italiana dei segni (Lis), alla lingua parlata e scritta o ad altre forme di comunicazione – “nel rispetto dei principi di libertà di scelta e di non discriminazione” – nei servizi educativi di prima infanzia. Previsti, inoltre il supporto agli studenti sordi con servizi specialistici, programmi di riconoscimento vocale e scrittura veloce, impiego di ausili tecnici e altre misure. Sarà sostenuto l’uso della Lis e delle nuove tecnologie nei percorsi formativi professionali, nei servizi pubblici e nella comunicazione istituzionale. La Regione, inoltre, intende favorire la realizzazione di telegiornali regionali e programmi televisivi con sottotitoli e traduzione simultanea.
Nel pacchetto degli interventi figurano manifestazioni culturali ed eventi di pubblico interesse con l’uso della Lis o attraverso altri supporti tecnologici per rendere fruibile la cultura alle persone sorde. E ancora: la promozione di servizi di informazione e sensibilizzazione sulle differenti modalità di comunicazione, sulla Lis e sulle problematiche legate alla sordità, nonché forme di collaborazione con associazioni di tutela delle persone sorde, con le associazioni delle figure professionali qualificate in materia di disabilità uditive o con organismi ed enti e soggetti del terzo settore che operano nella ricerca, formazione progettazione ed erogazione di servizi nell’ambito della sordità.
Ieri pomeriggio in commissione Cultura, sempre alla Pisana, si è tenuta un’audizione suppletiva di oltre quattro ore sulla proposta di legge con gli esponenti delle organizzazioni e delle associazioni delle persone sorde. In quella sede si è parlato, tra gli altri argomenti, degli approcci alla comunicazione che coesistono con la lingua dei segni. Da quanto emerso sono scaturite delle proposte di modifica del testo originario. Alcune di esse sono state tradotte in emendamenti di Giunta – approvati dall’Assemblea legislativa – in materia di libertà di scelta, in particolare nei servizi educativi per la prima infanzia.
La proposta di legge approvata oggi dal Consiglio regionale è la n. 98 dell’11 novembre 2013 “Disposizioni per la promozione del riconoscimento della lingua italiana dei segni e per la piena accessibilità dello screening auditivo neonatale” (Patanè, Lena, Giancola, Bianchi, Petrassi, Bonafoni, Barillari). Il 4 agosto scorso il testo ha ricevuto il parere favorevole all’unanimità della V commissione, competente per la Cultura, mentre quella per il Bilancio si è espressa il 27 aprile sulla disposizione finanziaria che ha aumentato le risorse da 500 a 600 mila euro.
Nel corso della seduta è stato richiesto all’Aula dal presidente del Consiglio regionale, Daniele Leodori, un minuto di silenzio in memoria di Riccardo Della Rocca, ex consigliere e assessore regionale scomparso di recente.
Il gruppo PD al Consiglio Regionale del Lazio il 15 Maggio alle 16,30, presso la sala del consiglio del IX Municipio, invita all’incontro-dibattito sulla “Mobilità nuova nel piano regionale della mobilità nel Lazio”.
Saluti
Andrea Santoro, Presidente del Municipio IX Roma Capitale
Andrea Gargano, Presidente del Consiglio Municipio IX Roma Capitale
Introduce
Cristiana Avenali, Consigliera regionale PD , Coordinatrice commissione ambiente e agricoltura Pd Lazio. Proponente proposta di legge regionale n.190/2014 sulla mobilità nuova
Intervengono
Massimiliano Valeriani, Vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio
Michele Civita, Assessore Politiche del territorio, Mobilità, Rifiuti Regione Lazio
Marco Vincenzi, Capogruppo PD al Consiglio regionale del Lazio
Paolo Gandolfi, Deputato PD, Componente X Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni
Francesco De Noia, Consigliere PD, Municipio IX Roma Capitale
Modera
Alberto Fiorillo, Giornalista, Rete Mobilità Nuova
Sono invitati a partecipare al dibattito associazioni, cittadini, aziende, istituzioni