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Settore trainante dell’economia, rappresenta il 10% del PIL nazionale. Un milione gli occupati in Italia, dei quali il 63% giovani: ecco perché il turismo è stato definito “l’industria principale del Paese”. Le opportunità di impiego sono molteplici e spaziano dal lavoro dipendente all’auto-imprenditorialità. Per fare il punto sullo stato dell’arte e sulle nuove tendenze del settore, si è tenuto da lunedì 14 a mercoledì 16 marzo, presso il Salone delle Fontane della Fiera di Roma, “Fare Turismo”, l’evento consacrato, ormai da oltre un decennio, alla formazione, al lavoro e alle più innovative politiche turistiche nazionali e internazionali. Nato nel 2004, “Fare Turismo” si è confermato anche quest’anno come imperdibile luogo di incontro e di confronto fra Organizzazioni di Categoria, Associazioni Professionali, Università, Istituzioni e Aziende del settore. Programma intenso per tre giorni dedicati all’aggiornamento, all’orientamento, ai colloqui di lavoro, alla selezione del personale e a concrete opportunità occupazionali. Per le Scuole Superiori ad Indirizzo Alberghiero-Turistico un’occasione unica per coniugare il presente di una formazione tradizionale “intra moenia” al futuro on the job dei loro studenti.
Fra i visitatori, anche una delegazione di allievi dell’Istituto Alberghiero di Ladispoli. Quattro gli incontri ai quali hanno partecipato gli studenti di via Federici: il forum “Gli I.T.S. incontrano le Organizzazioni di Categoria e le Associazioni Professionali”; il seminario sull’Hotellerie; la conferenza sull’Alternanza Scuola-Lavoro e quella sulle professioni del web, della promozione, della ricerca e dell’analisi strategica legata al settore turistico. Di rilevante interesse, la presentazione delle diverse opportunità di perfezionamento post-diploma: dai Corsi di Laurea e Master in Scienze del Turismo ai meno noti (per i non addetti al settore) I.T.S., gli Istituti Tecnici Superiori, istituiti dal Ministero dell’Istruzione nel 2008, come “Scuole di alta specializzazione tecnologica” sorte per rispondere alle più specifiche esigenze del mondo produttivo e del mercato del lavoro, con un’offerta formativa maggiormente orientata alla didattica laboratoriale, integrata con tirocini e stage aziendali. Nel Lazio sono 7 (2 a Roma, 1 a Pomezia, 1 a Gaeta, 1 a Borgo Piave e 2 a Viterbo).
Quanto all’Hotellerie, si conferma una tendenza ormai consolidata in Italia: è il comparto del turismo che continua a creare più posti di lavoro di ogni altro. A una condizione, però: l’alto profilo professionale degli operatori richiesti, garantito da una formazione accademica e, possibilmente, anche post-lauream. Di risorse umane legate ai nuovi fabbisogni dell’industria ricettiva si è discusso durante il seminario dedicato all’Alternanza Scuola-Lavoro. Per colmare il mismatch esistente fra mondo dell’istruzione e competenze specifiche richieste dalle Imprese del settore, intervengono ormai i sempre più diffusi stage e tirocini aziendali. Il tema – hanno spiegato a Fare Turismo – è cruciale e strategico, per tutti gli attori coinvolti: lo studente acquisisce abilità e competenze specifiche; la scuola ottimizza la qualità e l’efficienza del suo percorso formativo; l’impresa forma una risorsa umana secondo le proprie esigenze; non ultimo, il sistema territoriale, che cresce attraverso un sicuro ritorno in termini di professionalità diffusa.
Il comparto turistico, d’altra parte, quanto ad Alternanza Scuola-Lavoro, la fa da padrone, potendo avvalersi da un lato delle sue circa 176.000 Aziende, dall’altro della collaborazione di Istituti Scolastici Superiori che formano figure specifiche per il settore. Non è un caso che le attività di “Servizi di alloggio e ristorazione” totalizzino da sole circa il 29,4 % delle pratiche di Alternanza attivate sull’intero territorio nazionale.
Entusiasti gli allievi e i docenti dell’Alberghiero di Ladispoli che hanno partecipato all’iniziativa: “un’occasione imperdibile – hanno commentato – per aprire la scuola al mondo delle professioni e per entrare, già da oggi, nel futuro”.
Riceviamo e pubblichiamo l’articolo di Grazia Rosa Villani in merito alle archiviazioni relative ai procedimenti penali nei confronti dell’ex sindaco di Bracciano Giuliano Sala e dei vertici della Bracciano Ambiente.
Ecotassa e post mortem, non c’è stata malversazione dei fondi, responsabilità riconducibili alla precedente gestione
A seguito di una dettagliata richiesta di archiviazione depositata dal pubblico ministero, il Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Civitavecchia ha disposto l’archiviazione del procedimento penale RGNR 4036/14 nei confronti dell’ex sindaco di Bracciano Giuliano Sala, nonché dei vertici della Bracciano Ambiente, perché il fatto non sussiste. Agli indagati veniva contestato l’utilizzo dei fondi post mortem e dell’ecotassa per la gestione ordinaria della discarica di Cupinoro. L’indagine aveva portato a diverse perquisizioni. Nel decreto di archiviazione si legge che la Bracciano Ambiente, istituita nel 2004, “ha percepito ricavi solo per la parte gestita dal 2004 ad oggi, corrispondente cioè a circa 825.900 mc di rifiuti. Di contro, essa ha dovuto contestualmente provvedere alla messa in sicurezza, manutenzione, smaltimento del percolato, ricopertura con teli, monitoraggio ambientale dell’intera area, compresa quella in cui erano stati precedentemente versati rifiuti durante la gestione del privato prima del 2004 e pari a circa 1.600.000mc (…) in sostanza la società ha garantito la gestione di una discarica già nel 2004 non più in coltivazione sostenendone in luogo del precedente gestore il 100% dei relativi costi di post gestione con ricavi generati da meno di un terzo dell’area” e ancora “in assenza di disponibilità finanziarie e risultando insufficienti le risorse derivanti dalle tariffe di conferimento applicate ai comuni, i costi sono stati sostenuti attingendo le necessarie coperture dai ricavi dell’ecotassa e del fondo post mortem (…). Nel provvedimento viene confermato che la Bracciano Ambiente spa, relativamente agli invasi autorizzati alla stessa, ha regolarmente prestato le garanzie finanziarie a favore della Regione Lazio per la fase operativa e post operativa. “E’ emerso anche che per gli invasi già saturi (1.800.000 metri cubi circa) – non rientrante nelle autorizzazioni concesse alla Bracciano Ambiente – utilizzati dal precedente gestore ed i cui costi manutentivi, di fatto sono stati sostenuti dalla Bracciano Ambiente (…) La situazione di questi invasi già saturi è stata segnalata dagli indagati fin dal 2008. Trattasi di situazione riconducibile alla pregressa gestione della discarica di Cupinoro. Va peraltro evidenziato come- conformemente alla legge- la Bracciano Ambiente avesse stipulato delle polizze fideiussorie per coprire la gestione post mortem e come il vincolo di indisponibilità non riguardi le somme ma le garanzie prestate che, nella fattispecie non sono state intaccate. Quanto agli invasi già saturi è da evidenziare come questi rientrino nella pregressa gestione e, allo stato, la fattispecie appare prescritta, essendo risalente a periodi antecedenti al 2008”. Il provvedimento conferma quanto da sempre sostenuto dall’ex sindaco Giuliano Sala, sia in convegni che in incontri pubblici e, non ultimo, nell’audizione che si è tenuta davanti alla commissione bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, in data 30 settembre 2015. Sempre con riferimento alla Bracciano Ambiente, è stata archiviato un’altra indagine avviata nei confronti di Giuliano Sala, dell’allora segretario comunale Roberto Signore e dei vertici della Bracciano Ambiente, a seguito delle denunce dell’ex consigliere comunale Armando Tondinelli. “Ho sempre creduto nella giustizia, anche nei momenti più difficili” – afferma l’ex sindaco Giuliano Sala – continuerò a farlo, consapevole che il tempo sarà galantuomo e ristabilirà la verità”.
La ricostruzione dei fatti sulla Bracciano Ambiente S.p.a. – tratto dall’intervento dell’allora sindaco Giuliano Sala in sede di audizione alla “Commissione Bicamerale di Inchiesta sui Rifiuti” il 30 settembre 2015
Nella primavera del 2004, a causa dei reiterati inadempimenti del gestore privato S.E.L. s.c.a.r.l., che sarà dichiarato fallito nel giugno 2006 dal Tribunale di Roma, l’allora Sindaco del Comune di Bracciano, in presenza di una emergenza ambientale derivante dalla fuoriuscita del percolato di discarica nelle aree adiacenti alla stessa e di significative anomalie riscontrate nei valori dei prelievi effettuati, emetteva le ordinanze sindacali nn. 22 e 23 del 2004 – inviate anche agli enti territoriali sovracomunali che tali autorizzazioni avevano rilasciato – per mezzo delle quali l’ente locale contestava l’emergenza ambientale verificatasi, la mancata prestazione di fidejussioni a garanzia della gestione e disponeva l’immediata esecuzione di opere provvisionali per tamponare il rischio ambientale. Successivamente, in data 20 giugno 2004, l’ente locale costituiva la Bracciano Ambiente S.p.A., a capitale interamente pubblico, alla quale, a mezzo della delibera del consiglio comunale di Bracciano n. 39 del 9 giugno 2004, veniva “affidata” la gestione degli impianti, tra cui l’intera area su cui insisteva la discarica di Cupinoro, con il compito di risanarla, metterla in sicurezza, monitorarla e gestirla provvisoriamente, utilizzando le risorse derivanti dalla parte produttiva residua dello stesso invaso, in attesa delle determinazioni regionali o commissariali da assumere sugli invasi esauriti. Tali compiti venivano dispiegati dalla società pubblica fin dalla data della sua costituzione e, oltre al capitale sociale versato, pari a 120.000 euro, la società pubblica non ricevette alcuna dotazione finanziaria o stanziamento destinato alla gestione, già nel 2004, di fatto post operativa degli invasi esauriti, ivi esistenti fin dal 1991 e gestiti da soggetti privati. Successivamente la stessa otteneva, per mezzo del Decreto Commissariale 46/07 (Autorizzazione Integrata Ambientale), a firma del Commissario delegato per l’emergenza ai rifiuti, l’autorizzazione a realizzare un ulteriore lotto transitorio e, infine, un lotto di completamento, con la successiva determinazione regionale A3918/2008. A decorrere dal giugno 2004, a seguito dell’affidamento alla neo costituita Società pubblica Bracciano Ambiente SpA., e fino al 31 gennaio 2014, hanno smaltito RSU nella discarica in loc. Cupinoro i seguenti comuni: Anguillara S., Bracciano, Campagnano, Canale Monterano, Cerveteri, Castelnuovo di Porto, Capena, Magliano Romano, Fiano Romano, Filacciano, Formello, Civitella S. Paolo, Ladispoli, Manziana, Mazzano, Nazzano, Morlupo, Ponzano Romano, Riano, Rignano Flaminio, Sacrofano, Santa Marinella, Sant’Oreste, Torrita Tiberina e Trevignano Romano. Dal I luglio 2004, nell’interesse collettivo e nel silenzio degli organi sovracomunali, la Bracciano Ambiente in regime di autosufficienza ha utilizzato i proventi derivanti dalla gestione delle proprie autorizzazioni non solo per la gestione operativa degli invasi di cui era titolare, che hanno soddisfatto le esigenze di conferimento RSU dei 25 comuni di bacino per circa 10 anni, ma anche per risanare, bonificare, monitore costantemente e mantenere il sito nella sua interezza, assicurando la gestione – di fatto post operativa, anche in assenza di decreto di chiusura, capping e ripristino ambientale – di tutti gli invasi a lei “affidati” e ricadenti nell’area denominata discarica di Cupinoro. Al soddisfacimento di tale interesse pubblico la società si è adeguata, pur non essendovi giuridicamente in alcun modo obbligata, poiché è espressa previsione di legge – ex art. 13 d.lgs. 36/03, titolato “gestione operativa e post operativa” – che la responsabilità della chiusura e della gestione post operativa ricada sul gestore in quanto titolare della relativa autorizzazione e non su terzi estranei titolari di autorizzazioni diverse e gestori di invasi diversi, della cui gestione esclusivamente rispondono e per i quali hanno prestato le richieste garanzie finanziarie. Al riguardo va osservato che le autorizzazioni rilasciate in favore di Bracciano Ambiente di cui al Decreto Commissariale 46/07 (AIA), determinavano l’obbligo in capo alla stessa di provvedere alla gestione operativa, chiusura, ripristino ambientale e gestione post operativa esclusivamente per gli invasi in esercizio e in corso di autorizzazione. Il decennale “affidamento” provvisorio in capo a Bracciano Ambiente della parte di discarica gestita da terzi, successivamente falliti, utilizzando le risorse della attività produttiva, perdura ancora oggi, senza che, in relazione all’intera volumetria già esaurita nel 2004, pari almeno a 1.800.000 di metri cubi nominali di RSU e gestita dai soggetti privati inadempienti, sia mai stata trasferita alla Bracciano Ambiente, né al Comune di Bracciano, alcuna somma utile a chiudere gli invasi esauriti, a procedere al ripristino ambientale e ad assicurare la gestione post operativa. Né, tanto meno, risulta dagli enti territoriali e/o dalle strutture commissariali succedutesi nel tempo, che hanno rilasciato le autorizzazioni, essere mai stata pretesa o escussa alcuna fidejussione o diversa garanzia finanziaria, pur essendo le stesse espressamente previste – dalla lettura della lettera d) dell’art. 9, comma 1. e dall’art. 14 del D.Lgs. 36/2003 e, nel vigore della precedente disciplina, dalla lettera h) dell’art. 28 del d.lgs. 22/1997 – quale obbligo da porsi, da parte della Regione competente, a carico del titolare della autorizzazione. Al riguardo in data 29 settembre 2003, l’ultimo gestore privato, la Servizi Ecologici Laziali s.c.a.r.l., che sarà dichiarata fallita tre anni dopo, avanzava istanza di adeguamento, ex comma III dell’art. 17 D.Lgs 36/03, degli invasi della cui autorizzazione era titolare, definendoli “esauriti”. Il comma III dell’art. 17 del d.lgs. 36/03 prevede espressamente che anche all’istanza di adeguamento siano allegate le garanzie finanziarie “prestate a favore dell’autorità competente” utili ad assicurare la gestione post operativa. Tuttavia, non solo al momento del rilascio delle autorizzazioni originarie, ma anche al momento della richiesta di adeguamento della discarica inoltrata nel settembre 2003 dal gestore privato SEL, determinata dall’entrata in vigore del citato “decreto discariche”, non risulta che la Regione Lazio, destinataria dell’istanza di adeguamento, abbia dato risposta o abbia adottato alcun provvedimento al fine di ottenere le garanzie finanziarie previste dalla legge, da destinare al ripristino ambientale ed alla trentennale gestione post-operativa degli invasi di discarica esauriti, e ,ripeto, gestiti da privati fino al 2004. Come detto, le garanzie non risultano essere state prestate dal gestore privato, né al momento del rilascio della autorizzazione, né al momento della presentazione della istanza di adeguamento degli invasi esauriti e di cui alla premessa A fronte di tale inerzia degli enti deputati ad assumere i provvedimenti in materia, al fine di garantire la sicurezza dei luoghi ed il costante monitoraggio degli invasi gestiti da terzi, la Bracciano Ambiente è stata costretta, per ragioni di tutela ambientale e di salute pubblica, a seguito dell’affidamento da parte del Comune e a seguito delle reiterate autorizzazioni regionali, ad utilizzare, per la gestione degli invasi di discarica già esauriti alla data di costituzione della società: – parte della quota di post mortem incassata dal 2004 sulle volumetrie successivamente autorizzate; – parte del tributo speciale regionale (c.d. ecotassa) escusso dai Comuni per conto della Regione Lazio; – parte dei ricavi derivanti dall’attività di smaltimento relativa alle medesime volumetrie. In altre parole, la società pubblica e quindi il Comune di Bracciano, hanno assicurato, per un decennio, sia la gestione operativa degli invasi in coltivazione ed in capo alla stessa autorizzati con AIA n. 46 del 2007, sia, di fatto, la gestione post operativa del vecchio invaso gestito dai vari privati ed esaurito a far tempo dal 2004, pari a oltre 1.800.000 m.c., utilizzando i proventi derivanti dalle gestione del nuovo invaso. Le suddette attività sono state espletate senza ricevere alcun contributo statale, regionale o provinciale, nonostante le richieste avanzate e la espressa previsione normativa (cfr. art. 3, comma 27, l. 549/1995) dettata al fine di finanziare “la bonifica dei suoli inquinati e (…) il recupero delle aree degradate”. La situazione sopra enunciata, era già stata denunciata nel 2008, allorquando il Presidente del CdA della Bracciano Ambiente Spa e il Sindaco di Bracciano, quale istituzione locale e socio unico della partecipata, sottoscrivevano le comunicazioni del 23/04/2008 prot.434 e del 04/07/2008 prot. n. 700 con le quali: – informavano il Presidente e l’Assessore al Bilancio della Regione Lazio, il Prefetto di Roma e il Commissario delegato per l’emergenza ambientale, della complessa situazione ambientale di cui si era fatta carico nell’interesse collettivo; – davano conto delle somme spese dalla Bracciano Ambiente (allora) per la gestione dell’invaso gestito dai privati dal 1991 al 2004, a lei affidato ma da lei operativamente non gestito e delle cui autorizzazioni non era titolare; – chiedevano di poter utilizzare, ai fini della bonifica e monitoraggio della discarica dismessa, le somme incassate per mezzo della gestione del nuovo invaso, per ecotassa e post mortem. Anche tali richieste, pur reiterate negli anni successivi, sono rimaste prive di riscontro, sicché la società pubblica, per conto del Comune di Bracciano, al fine di evitare il verificarsi di una ulteriore emergenza ambientale, ha fino ad oggi provveduto, per proprio conto ed a proprie spese, a mantenere il sito nel suo complesso in sicurezza, utilizzando, secondo necessità, le somme incassate a titolo di ecotassa e post mortem, nonché una consistente parte dei ricavi derivanti dalla gestione caratteristica del ramo d’azienda. A differenza di quanto sostenuto da qualche cittadino, tali somme non sono sparite, ma sono state spese per garantire, per oltre un decennio, la cura, salvaguardia e manutenzione del sito. Tutte le spese effettuate dalla società pubblica sono documentate fattura per fattura e anno per anno. La Regione Lazio, a seguito della istanza avanzata dalla società pubblica e dal Comune di Bracciano, con delibera di Giunta Regionale del 30/05/2014 n. 317 ha riconosciuto che la attività posta in essere dalla stessa per il recupero ambientale e l’attività di gestione, di fatto, post operativa degli invasi di discarica precedentemente coltivati da altri soggetti, è stata spiegata, dal I.07.2004 al 31.12.2013, “nell’interesse collettivo della cittadinanza al fine di favorire il rispetto degli standard ambientali ed igienico sanitari stabiliti dalla normativa vigente” e, di conseguenza, ha disposto abbattimento in favore della partecipata Bracciano Ambiente del debito tributario regionale maturato al 31.12.2013, per la c.d. Ecotassa, istituita dall’art. 3, commi 24-40, della L. 549-1995 e disciplinata dalla L.R. n. 42 del 1998, “fino a concorrenza di una somma pari a Euro 10.453.107,68, oltre alle sanzioni e agli interessi previsti dalla normativa vigente”. Tale generico provvedimento, è stato modificato con l’emissione della D.G.R. n. 217 del 12/05/2015, con il quale la Giunta regionale ha modificato la delibera n. 317, confermandone i contenuti, ma dichiarando di voler individuare“in luogo della compensazione tributaria, altra iniziativa che sarà definita, ai sensi di legge, per l’assolvimento delle finalità di cui alla predetta deliberazione”. La Giunta Regionale, in ultimo, ha approvato la deliberazione n. 370 del 21/07/2015 con la quale: – Prende atto della relazione di verifica della Direzione regionale Territorio, Urbanistica, Mobilità e Rifiuti – Area Ciclo Integrato dei Rifiuti, di cui al prot. 215574/2015 del 20 aprile 2015, nella quale, sulla base della documentazione prodotta dal Comune di Bracciano direttamente o tramite la sua società in house Bracciano Ambiente, è stato stimato congruo, a titolo prudenziale, quale costo ambientale sostenuto per il vecchio invaso, già gestito dalla Società SEL fino alla data del fallimento avvenuto il 30 giugno 2004, l’importo complessivo di €. 10.373.619,40; – riconosce al Comune di Bracciano, a titolo di risarcimento per la gestione della discarica della società privata SEL, l’importo di €. 10.373.619,40, in qualità di socio unico della società partecipata denominata “Bracciano Ambiente”, avendo operato una gestione di affare altrui, come regolato dagli artt. 2028 e ss. del codice civile.
Il predetto riconoscimento veniva revocato con delibera Regionale n. 727 del 14 dicembre 2015 e avverso tale atto il Commissario prefettizio proponeva Ricorso al Tar, “considerato che è interesse del Comune di Bracciano procedere al recupero delle somme ad esso riconosciute a titolo di risarcimento per la gestione di affare altrui e di chiedere alla Regione Lazio di farsi carico della gestione della porzione di discarica di Cupinoro, già gestita dalla SEL Scarl fino al 30 giugno 2004, in quanto soggetto cui fa capo il dovere di provvedere a bonificare e mettere in sicurezza le aree degradate (…)”.
Avrà inizio dalla prossima domenica, 27 marzo, fino al 1 maggio l’edizione di “Campagnano delle meraviglie”, rassegna di eventi sportivi, musicali e d’intrattenimento che animerà il Santuario della Madonna del Sorbo con l’arrivo della bella stagione e della primavera.
E’ primavera al Santuario del Sorbo, luogo che, di giorno in giorno, soprattutto durante l’anno Giubilare in cui si trova, saluta i tanti pellegrini giunti alla sua Porta Santa. La festa solenne, che ricorda il miracolo dell’apparizione della Madonna su d’un albero di sorbo, è il primo di una serie di appuntamenti preparati all’insegna del semplice stare insieme, il tutto incorniciato in un patrimonio naturale e tradizionale ereditato dai nostri padri e da custodire e trasmettere ai nostri figli.
Un’occasione per vivere Campagnano e le sue semplici “meraviglie”; per respirare la natura, incantati dalla creatività dei bambini, avvolti dal ballo popolare, coinvolti dal canto antico, immersi nei versi silenzi di un luogo di pace, in famiglia, con gli amici, lontani da tutto e con tutto quello che ci fa stare bene: l’amicizia, la gioia dello sport, l’emozione del coltivare la terra e raccoglierne i frutti; la musica e il cibo buono, sano e semplice.
Il calendario degli appuntamenti che, per l’occasione, avranno luogo a partire dalla domenica di Pasqua, è ricco d’iniziative di ogni genere: si parte alle ore 11 del 27 marzo con i “Cartoni animati”, laboratorio per bambini a cui si aggiungeranno tante altre iniziative fino alle ore 17; e poi, nelle giornate successive, la processione solenne del giorno di Pasquetta e diretta al Santuario, presentazioni di libri, stage di danza popolare, concerti, maratone, tornei sportivi e molto, molto altro.
Di seguito il programma dell’iniziativa divulgato dal Comune di Campagnano Romano.
Il Comando della Polizia locale rende noto che il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso l’avviso di condizioni meteorologiche avverse, con indicazione che da oggi e per le successive 24-36 ore sono previste sul Lazio venti dai quadranti settentrionali con raffiche di burrasca forte nelle zone centro-settentrionali della regione. Forti mareggiate lungo le coste esposte.
Pasquetta alla scoperta del Sito UNESCO di Cerveteri, con percorsi multimediali nella necropoli etrusca della Banditaccia, itinerari alla scoperta della suggestiva via degli Inferi e nel pomeriggio la mostra dei Capolavori di Eufronio presso il Museo Archeologico Cerite. L’iniziativa è proposta dal Comune di Cerveteri insieme alla Soprintendenza Archeologica del Lazio, In Terra Etrusca, e Artemide Guide.
Il programma della giornata prevede alle 11:00 la visita guidata con itinerario multimediale nell’area esterna della Necropoli della Banditaccia, la scoperta della Tomba dei Rilievi e della suggestiva Via degli Inferi. Un viaggio emozionante immerso nella natura dei Colli Ceriti. Nel pomeriggio invece, alle 16.00 visita del Museo Nazionale Caerite in Piazza Santa Maria dove sono ospitati i due capolavori di Eufronio: la Kylix e il Cratere.
Per informazioni e prenotazioni, contattare il numero 06.99552637 o recarsi presso il Punto di Informazione Turistica in Piazza Aldo Moro.
“Auguro una felice Pasqua a tutti e ne approfitto per invitare chi non l’avesse ancora fatto a visitare Cerveteri e il suo Sito Unesco – ha detto l’Assessore al Turismo Lorenzo Croci – Da mesi i volontari delle associazioni di Cerveteri stanno lavorando per bonificare e rendere fruibili nuovi itinerari archeologici, che speriamo possano essere presto aperti a nuove iniziative. A tutti loro, a nome mio e dell’Amministrazione comunale, va il più sentito ringraziamento”.
Si è concluso nella giornata di ieri, mercoledì 23 marzo, presso la Scuola di Fanteria di Cesano (RM) l’ottava edizione del seminario sull’evoluzione della dottrina dell’Arma di Fanteria.
A tal evento formativo hanno preso parte Ufficiali dello Stato Maggiore Esercito, delle Scuole e Istituti di Formazione e della componente operativa e logistica di Forza Armata.
Il Generale di Corpo d’Armata Giorgio Battisti, Comandante per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito, ha dato formalmente inizio ai lavori della conferenza con un discorso di apertura nel pomeriggio di lunedì 21 marzo. Nel primo giorno di lavori sono stati presentati gli argomenti principali del simposio. Nello specifico, si è discusso sull’aderenza della dottrina e dei procedimenti d’impiego delle unità di fanteria nei nuovi scenari operativi. Inoltre, si sono esaminati tutti gli aspetti concernenti le future dotazioni individuali dei soldati on the ground: ergonomia, peso, ingombro e innovazione tecnologica.
Nel secondo giorno di lavori, tutte le aziende del settore della difesa presenti all’evento hanno allestito degli stand dove hanno esposto mezzi, materiali e armi in sperimentazione. Inoltre, tutto il personale ha assistito ad un’attività tattica realizzata con l’ausilio dei sistemi di simulazione in dotazione alla Forza Armata.
Nella giornata conclusiva il consesso ha esposto i risultati emersi dallo studio degli argomenti presentati durante la prima giornata. In particolare, è stata confermata l’aderenza della dottrina ai nuovi scenari operativi, ma allo stesso tempo è emersa la necessità di continuare lo sviluppo dei principi che regolano l’impiego dello strumento militare affinché la Forza Armata possa essere sempre in grado di contrastare ogni tipo di minaccia in particolar modo nel caso d’impiego in conflitti asimmetrici caratterizzati dalla presenza di una minaccia ibrida.
La presenza internazionale è stata assicurata da 22 addetti militari provenienti da Paesi della Nato, mediorientali e asiatici.
I risultati del seminario saranno presi in considerazione nella pianificazione e svolgimento dei circa 32 corsi che vengo effettuati annualmente presso l’Istituto, per citarne alcuni: corso tiratore scelto (sniper), corso controllo della folla, corso pattugliatore scelto e così via.
In particolare, presso la caserma M.O.V.M. S.Ten. Ugo Bartolomei, sede della Scuola vengono formati annualmente circa 4000 militari provenienti sia dai ventiquattro Reggimenti di fanteria dell’Esercito che dai reparti di altre Forze Armate. Inoltre, per particolari esigenze la Scuola può organizzare e condurre corsi per personale straniero.
La Scuola di Fanteria, comandata dal Generale di Brigata Massimo Mingiardi è l’Istituto responsabile della preparazione di base dei militari della Forza Armata, della specializzazione per gli incarichi dell’Arma di fanteria e dello svolgimento di corsi per Istruttori ad alta valenza operativa. Per tale motivo, la Scuola ha ospitato il seminario sulla Fanteria, concepito e sviluppato dal Comando per la Formazione, Specializzazione e Dottrina dell’Esercito.
L’Amministrazione comunale rende noto che questa mattina è stato formalmente consegnato al Comune di Ladispoli un immobile di Marina di San Nicola, sequestrato e confiscato alla criminalità organizzata.
Il verbale di consegna è stato stipulato alla presenza del vice sindaco Giorgio Lauria e dei funzionari dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
“Il bene – ha commentato Giorgio Lauria – entra a far parte del nostro patrimonio e l’Amministrazione è intenzionata a farne un uso corretto con l’ubicazione dell’immobile per politiche di natura sociale e culturale”.
A seguito della comunicazione ricevuta da Acea Ato 2, si informa la Cittadinanza che domani, mercoledì 23 marzo, dalle 21:30 fino a cessata esigenza, sarà temporaneamente sospeso il flusso idrico per permettere di eseguire più riparazioni sulla rete idrica comunale.
Siete indecisi su come impiegare il lunedì di Pasquetta e vi scoraggiano le previsioni metereologiche? Il Comune di Trevignano ha pensato, per la giornata di Pasquetta, ad un’apertura straordinaria del museo comunale.
Il 28.03.2016 , infatti, il museo civico di Trevignano effettuerà il seguente orario di apertura: mattina dalle ore 10 alle ore 13, pomeriggio dalle ore 15 alle ore 19.
Si ricorda in ogni caso che, per la giornata di Pasqua, il museo rimarrà chiuso.
Venerdì Santo, 25 marzo 2016, dalle ore 21,00 alle ore 23,00 le strade del centro storico di Bracciano saranno animate dalla XLI edizione de “La Passione di Cristo” come sempre organizzata dal Rione Monti, che vede protagonisti circa 150 personaggi tra protagonisti e figuranti, coadiuvati da una squadra tecnica di 50 persone.
La rievocazione storico-religiosa ha luogo in tre diversi siti:
La parte teatrale avrà luogo nel piazzale di Via S.Antonio, concesso dall’Università Agraria di Bracciano. In questa location si avvicendano le scene che vanno dalla Predicazione di Giovanni Battista fino alla cattura di Gesù e alla flagellazione davanti a Ponzio Pilato. Le scenografie di questa prima parte sono realizzate con dei videoproiettori professionali ad alta intensità luminosa, su uno schermo da retroproiezione, con conseguente animazione delle immagini. Completano le scene elementi tridimensionali quali troni, triclini, piante, statue romane, colonne ed altro.
Terminato il Processo a Gesù, la Via Crucis si snoda per le vie del paese. 60 soldati Romani a piedi ed a cavallo, circa 60 popolani, sacerdoti del Sinedrio, soldati di Erode, e personaggi principali, salgono al Castello seguendo questo percorso: via C.Cattaneo, via G. Palazzi, via A.Fausti, via Trento, Via Garibaldi, Piazza Dante e Via Principe di Napoli illuminata da fiaccole romane, a rappresentare la Salita al Monte Calvario.
La Crocifissione, sul primo bastione del Castello, a circa 15 mt di altezza permette agli spettatori di trovare posto nella sottostante Piazza Mazzini. Questa ultima parte, sicuramente la più suggestiva, è supportata tecnicamente da un notevole impianto audio, video e luci. Gli apparati consentono una molteplicità di effetti audiovisivi altamente spettacolari, che culminano nella “Resurrezione”, una proiezione dell’immagine di Gesù Cristo alta come la facciata del castello.
Partecipano circa 150 fra personaggi principali e figuranti e una squadra tecnica di 50 persone. Le tre parti della “PASSIONE DI CRISTO” hanno una durata complessiva di circa 2 ore e in caso di pioggia l’evento è rimandato al primo giorno utile successivo.