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L’amministrazione comunale del sindaco Paliotta informa che sono iniziati nei giorni scorsi i lavori per la realizzazione su via Odescalchi di un collettore per la separazione delle acque meteoriche da quelle scure della rete fognante. Scopo del progetto, alleggerire la rete durante le piogge intense scaricando direttamente le acque bianche nei fiumi e diminuire i rischi di allagamenti durante i nubifragi.
I lavori fanno parte di un progetto più ampio già in parte attuato su via Duca degli Abruzzi e su via Kennedy.
Il finanziamento è della ex Provincia di Roma e il lotto attualmente in cantiere è per circa un milione di euro, comprensivo delle spese per rifare l’asfalto della strada.
“Sul diabete il Lazio è all’avanguardia. Siamo la 1^ Regione che ha recepito il Piano nazionale per la malattia diabetica e che ha decretato il suo Piano regionale. Un fatto importante perché avviene con il Piano di rientro. Non ci siamo leccati le ferite, ma abbiamo lavorato e investito per il cambiamento”. Così Teresa Petrangolini, consigliere regionale del Lazio, componente della Commissione Politiche sociali e salute, nel corso dell’evento svolto nella sede della Regione Lazio dal titolo: “Salute e partecipazione. Il Piano regionale sulla malattia diabetica”.
“Ricordiamo che nel Lazio – continua Petrangolini – sono affette da diabete ben 382mila persone. In pratica parliamo di un problema che riguarda il 6% della popolazione. inoltre che un paziente diabetico costa al SSR il doppio di uno senza diabete, che le spese ospedaliere per questi pazienti rappresentano il 57% del costo complessivo e che quelle per i farmaci ammontano al 29%. L’ambizione è quella di garantire ai cittadini – anche quelli a rischio come chi soffre di obesità – un complesso di servizi attivabili dal momento del rischio alla gestione quotidiana della malattia. In che modo? Con una rete quotidiana di servizi che permette al paziente di entrare in un programma”.
“Al centro del Piano c’è la prevenzione. Quella primaria – spiega – con interventi che riguardano gli stili di vita, l’attività motoria, il regime alimentare. E quella secondaria per scongiurare complicanze gravi come la cecità, la dialisi, il piede diabetico con rischio di amputazione degli arti inferiori. Bisogna ricordare che ancora troppo pochi diabetici svolgono i necessari esami di controllo. Il livello di prevenzione attuale è talmente basso che il fatto di proporla e realizzarla è rivoluzionario”.
“Questo Piano – aggiunge Petrangolini – è rivoluzionario dal punto di vista del modello professionale: il paziente non è più costretto ad una serie di passaggi settoriali giustapposti, ma può contare sulla integrazione tra diversi professionisti con un approccio a 360° e sulla collaborazione tra distretto, Casa della Salute e medico di medicina generale”.
“Il tema della partecipazione – conclude Petrangolini – è stato cruciale: abbiamo puntato al coinvolgimento e al rafforzamento delle associazioni fin dal momento della definizione del piano. Le misure del Piano, poi, diventano l’attività ordinaria dei direttori generali ed entreranno a far parte dei loro obiettivi di performance: insomma, un fatto strategico. Perché non basta un decreto amministrativo, serve la sensibilità e la preparazione degli operatori che devono partecipare e condividere la finalità generale”.
È stata presentata oggi dal Commissario Straordinario della ASL Roma 1 Angelo Tanese, dal Segretario Generale della Fondazione MAXXI Pietro Barrera, dalla Responsabile del Dipartimento Educazione del MAXXI, Stefania Vannini e da Federico Russo e Franco Montini (rispettivamente Direttore Scientifico ed Artistico del Filmfestival) la sesta edizione de “Lo Spiraglio”, manifestazione dedicata al binomio cinema e salute mentale che si svolgerà a Roma dal 31 marzo al 2 aprile presso il MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo. L’iniziativa è organizzata dalla ASL Roma 1 – Dipartimento Salute Mentale, MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo e Roma Capitale – Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute.
Il Festival nasce con un duplice obiettivo: raccontare il mondo della salute mentale attraverso le immagini, per avvicinare il vasto pubblico ad un tema così delicato, e allo stesso tempo dare la possibilità a chi produce audiovisivi dedicati o ispirati all’argomento, di mettere in evidenza la propria creatività grazie ad un palcoscenico d’eccezione.
Quest’anno in concorso ci sono 5 lungometraggi e 13 cortometraggi, che saranno proiettati nel corso delle tre giornate del Festival, e una serie di eventi speciali – tra cui uno dedicato agli studenti delle scuole superiori che aprirà l’iniziativa giovedì alle ore 10.30. Spazio anche al rispetto per la natura grazie alla “Magnalonga va al cinema”, pedalata organizzata venerdì alle ore 15 dal circolo di Legambiente. Da non perdere la serata dedicata a David Bowie, che si terrà venerdì primo aprile alle ore 21, con l’attore Carlo Verdone, grande appassionato di musica e il giornalista musicale Ernesto Assante.
Padrino d’eccezione l’attore Sergio Rubini, che sarà premiato sabato sera nel corso della cerimonia conclusiva, quale cineasta particolarmente sensibile e interessato ai temi legati al mondo della salute mentale.
Due i premi previsti del valore di 1.000 € per i lavori in concorso, assegnati da una giuria composta da addetti ai lavori appartenenti all’ambito sociale, psichiatrico e cinematografico, uno intitolato a “Fausto Antonucci” per la categoria cortometraggi e uno a “Jorge Garcia Badaracco – Fondazione Maria Elisa Mitre” per i lungometraggi.
Angelo Tanese, Commissario Straordinario della ASL Roma 1, ha dichiarato: “Lo Spiraglio Filmfestival è il risultato del lavoro di un gruppo di professionisti del Dipartimento di Salute Mentale della ASL e di operatori del settore culturale, che negli anni hanno saputo sperimentare e consolidare insieme nuove frontiere della Sanità Pubblica. Il Festival è parte di un progetto terapeutico in cui i pazienti, i familiari, gli operatori e i volontari sono parte di un sistema integrato e paritario. A tutti loro va il mio ringraziamento per l’impegno e la partecipazione nell’organizzazione dell’iniziativa.”
In occasione della Giornata Mondiale dell’Autismo, in programma il 2 aprile 2016, il territorio del Municipio Roma XV ospiterà due importanti iniziative patrocinate dal Municipio e mirate al sostegno dei bambini affetti da autismo.
Dalle ore 10.00 del 2 aprile fino alle ore 16.00 del 3 aprile è in programma la manifestazione “Ab-bracciata Collettiva”, una maratona natatoria di 30 ore organizzata da TMA Group che si terrà, oltre che nella Capitale, anche nelle città di Milano, Napoli, Foggia e Firenze. TMA Group promuove per i ragazzi autistici la Terapia Multisistemica in Acqua (TMA Metodo Caputo-Ippolito), mirata allo sviluppo di un programma che utilizza le proprietà benefiche dell’acqua, migliorando le capacità cognitive e motorie dei bambini e facilitandone il processo di integrazione sociale.
A Roma l’evento si svolgerà al Cassiantica Sporting Fitness. Ogni partecipante con un piccolo contributo finanziario potrà manifestare il proprio sostegno ai bambini e ai ragazzi affetti da autismo nuotando, galleggiando o anche semplicemente presenziando in corsia per un minimo di 15 minuti insieme ai ragazzi speciali che svolgono la TMA. Il ricavato della maratona sarà devoluto alle famiglie dei bambini autistici.
Il secondo evento, in programma per il 2 aprile dalle ore 15.00 alle ore 18.00 presso il Centro di Attività e Terapie con gli Animali “el Nath” in Via Lonato 62, è promosso dall’ASI Sport Equestri e prevede una giornata di laboratori ludico-didattici nell’ambito dell’ASI Autism Open Day: per l’occasione i ragazzi potranno sperimentare i benefici della terapia con gli animali.
“Si tratta di due eventi molto importanti che coniugano informazione sull’autismo e promozione di terapie che si sono dimostrate valide ed efficaci per i bambini affetti da questa patologia. Sia la terapia in acqua che la pet therapy aiutano i ragazzi a migliorare le proprie funzioni cognitive e a sviluppare quelle emozionali. Invitiamo i cittadini a partecipare numerosi alle iniziative in programma e a sostenere i ragazzi e le loro famiglie”. Così Michela Ottavi, Assessore alle Politiche Sociali del Municipio Roma XV.
Il Sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci informa le famiglie del territorio che è aperto l’accesso alle agevolazioni tariffarie sul trasporto pubblico locale. Il personale dell’Ufficio URP del Comune è a disposizione per aiutare gli interessati nella compilazione delle domande e fornire tutte le informazioni. È possibile presentare domanda fino ad esaurimento fondi.
L’Ufficio URP si trova al Palazzo del Granarone in Via Francesco Rosati, ed è aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle 12.00 e il martedì e giovedì anche di pomeriggio, dalle 15.30 alle 17.30. Per maggiori informazioni o chiarimenti contattare il numero 06.89.630.220.
“Tutti i cittadini residenti nella Regione Lazio e con un con un Reddito ISEE non superiore ai 25mila Euro – ha spiegato il Sindaco Pascucci – avranno diritto ad una agevolazione tariffaria sui servizi di trasporto pubblico locale pari al 30% del costo dell’abbonamento. Prevista l’agevolazione di un ulteriore 20% per nuclei familiari con un reddito non superiore ai 15mila euro, minori orfani di uno o entrambi i genitori, portatori di handicap e famiglie numerose”.
“Nel caso in cui nello stesso nucleo familiare vengano acquistati più abbonamenti – prosegue Alessio Pascucci – è prevista l’agevolazione di un ulteriore 10% sul secondo abbonamento, del 20% sul terzo e del 30% dal quarto in su. Invito la Cittadinanza a consultare con attenzione l’avviso pubblico e a presentare la domanda”.
Per poter usufruire dell’agevolazione è necessario registrarsi sul sito internet della Regione Lazio www.regione.lazio.it/agevolazionitariffarietpl. Per assistenza alla registrazione, chiamare il numero verde messo a disposizione dalla Regione Lazio 800001133. La domanda compilata utilizzando gli appositi moduli disponibili e scaricabili dal sito www.comune.cerveteri.rm.it dovrà essere consegnata al Protocollo Generale dell’Ente, sito al Parco della Legnara, allegando copia del reddito ISEE, fotocopia di un documento di identità valido, fotocopia del codice fiscale e le autocertificazioni attestanti eventuali invalidità.
È previsto per la mattina di venerdì 1° aprile l’incontro-testimonianza di Claudia Koll a Ladispoli con gli studenti degli Istituti comprensivi “Corrado Melone” e “Ladispoli 1”. Organizzato dall’associazione UCAI – Unione Cattolica Artisti Italiani, di cui l’artista è socia onoraria, l’appuntamento si articolerà in due momenti che avranno l’obiettivo di trasmettere ai giovani ladispolani l’esperienza spirituale e di solidarietà dell’attrice.
Il primo incontro sarà alle ore 10.15 nell’aula consiliare del Comune di Ladispoli, dove ad ascoltare Claudia Koll ci saranno oltre 300 studenti delle scuole primaria e secondaria di primo grado. A seguire, intorno alle 11:30, l’attrice si sposterà all’interno dell’istituto scolastico dove per l’occasione è stata allestita una mostra fotografica sui progetti di solidarietà avviati dall’attrice in diversi Paesi dell’Africa insieme all’associazione “Le opere del Padre”. Ad arricchire l’esposizione ci saranno i disegni che i bimbi hanno realizzato sul tema della misericordia per la partecipazione al concorso “L’UCAI per il Giubileo”.
«L’incontro con Claudia Koll – spiega l’assessore alla cultura e al diritto allo studio Francesca Di Girolamo – rappresenta sicuramente un interessante momento di riflessione per i ragazzi dell’istituto, soprattutto per l’impegno sociale a favore dei bambini in Africa, che sta caratterizzando la vita dell’attrice negli ultimi anni».
Un appuntamento fortemente voluto anche dal dirigente scolastico Riccardo Agresti, da tempo aperto a iniziative all’insegna del dialogo e della condivisione: «consci della ricaduta didattico-culturale che questi incontri possono avere sui ragazzi, siamo lieti di accogliere personalità che offrono due ore del loro prezioso tempo per parlare liberamente del loro lavoro e dei loro ideali ai ragazzi, divenendo insegnanti per una mattina, nel senso etimologico del termine di “segnare dentro” indelebilmente il cuore dei ragazzi».
Abbiamo cercato di delineare come Associazione Culturale “L”Agone Nuovo”, per sommi capi, alcuni aspetti qualificanti dello sviluppo sostenibile, come noi lo intendiamo. Ci auguriamo di poter avviare una riflessione più larga, e anche approfondita, nella certezza che occorre “conoscere per deliberare”.
Stiamo vivendo una fase storica estremamente complessa e piena di contraddizioni che mette a rischio la qualità della vita, la salute e la stessa sopravvivenza di un numero enorme di donne e uomini. Si presentano contemporaneamente tre tipi di emergenze globali:
gli sconvolgimenti climatici dovuti alle emissioni di gas, principalmente anidride carbonica, generati dalle attività antropiche;
la crisi economica, figlia dell’esplosione delle grandi speculazioni finanziarie a scapito degli investimenti produttivi;
le disuguaglianze sempre più acute fra le nazioni più ricche e quelle più povere. Tutto questo sta generando guerre, terrorismo, e un flusso migratorio di dimensioni bibliche.
Anche il nostro Paese è attraversato da una crisi senza precedenti, insieme economica ma anche di valori e di credibilità della “politica”, ed è sempre più attuale l’esigenza di creare nuove condizioni per lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione. E’ una questione che riguarda le politiche del governo nazionale, ma anche le scelte delle amministrazioni locali.
Ma quale sviluppo? Su questo intendiamo suscitare la riflessione dei lettori, avvicinandoci ad una fase di consultazioni referendarie (il primo sulle trivellazioni) e di elezioni amministrative, partendo dalla consapevolezza che occorre superare una idea dello sviluppo che ripropone gli stessi schemi ormai fallimentari e una concezione personalistica e arretrata dell’esercizio del mandato politico-amministrativo, che “se si fanno sempre le stesse cose, le cose non cambieranno mai”.
Vogliamo parlare di “sviluppo sostenibile” – termine ormai usato da tutti seppure con significati anche molto diversi – che per noi guarda ad un’altra società e un’altra economia fondate sul rispetto dell’ambiente, l’equità sociale, i diritti fondamentali dei cittadini presenti e futuri, sottraendoci alla logica pervasiva del mercato che ha ridotto tutto a merce, natura e persone comprese.
I Comuni possono molto, anche in una fase di gravi difficoltà economiche, come dimostra l’associazione nazionale dei Comuni Virtuosi: una rete di Enti locali “che opera a favore di una armoniosa e sostenibile gestione dei propri Territori, diffondendo verso i cittadini nuove consapevolezze e stili di vita all’insegna della sostenibilità, sperimentando buone pratiche attraverso l’attuazione di progetti concreti, ed economicamente vantaggiosi, legati alla gestione del territorio, all’efficienza e al risparmio energetico, a nuovi stili di vita e alla partecipazione attiva dei cittadini”.
Proponiamo alcuni spunti su aspetti che qualificano i concetti di sviluppo sostenibile.
Acqua. E’ la “risorsa primaria” per eccellenza, che deve rimanere pubblico e al di fuori delle logiche di mercato, come sancito dalla maggioranza assoluta degli elettori italiani nel referendum del 2011. In Parlamento si sta discutendo la legge di iniziativa popolare, sottoscritta da moltissimi parlamentari, e in commissione ambiente della camera sono stati approvati emendamenti che stravolgono l’esito referendario, per di più in presenza di nuove disposizioni in merito alla gestione dei servizi pubblici (decreto Madìa) che di fatto tendono ad una privatizzazione generalizzata. E’ possibile che voto popolare democratico e difesa del bene comune si pieghino alle esigenze della “economia”? secondo noi no, ma apriamo la discussione. Anche nel Lazio c’è una partita aperta, dovendo il Consiglio Regionale a dare attuazione, da moltissimo tempo, alla legge regionale 5/2014, nata su iniziativa popolare per accogliere i principi referendari, contro la privatizzazione e lo strapotere di ACEA: ci auguriamo che ciò accada subito, anche se i segnali vanno in direzione contraria, coerente con la politica nazionale. Sarebbe stata auspicabile una azione molto più incisiva anche delle amministrazioni comunali, seguendo la strada dei “comuni virtuosi” laziali.
Partecipazione dei cittadini. E’ un elemento qualificante delle politiche di sviluppo sostenibile; vuol dire consapevolezza, coinvolgimento, e in ultima analisi aiuta chi amministra un Comune a decidere meglio e più rapidamente: i cittadini acquistino maggiore protagonismo nelle fasi di definizione delle decisioni – specialmente quelle locali – e in quelle successive di loro attuazione. Perché non coinvolgerli realmente quando si discutono il bilancio preventivo di un Comune, oppure la realizzazione di infrastrutture e opere importanti, oppure le scelte urbanistiche della città? Perche’ questi temi devono essere destinati a “pochi” ?
Rifiuti. la logica di “rifiuti zero” è parte integrante dello Sviluppo sostenibile: consiste nell’attuare politiche volte a limitare la produzione di rifiuti, e dare priorità al riciclo e riuso, attuando la raccolta differenziata porta a porta spinta; i rifiuti non riciclabili vanno poi trattati in impianti che non producano materiale da bruciare – in inceneritori o impianti industriali – ma privilegino il recupero di materia ed il compostaggio dell’umido. Bruciare rifiuti è un delitto verso l’ambiente (si producono inquinanti perdendo contemporaneamente sostanza organica) e uno spreco di energia (l’energia prodotta è minore di quella impiegata per produrre i materiali che si vanno a bruciare. Nel nostro territorio abbiamo lo scempio della discarica di Cupinoro, che va monitorata e messa in sicurezza, mentre c’è chi vorrebbe realizzare in quell’area un polo industriale dei rifiuti. E la gestione a livello regionale? Si confrontano due linee: la prima prevede di concentrarla nelle mani di una unico grande soggetto industriale, la seconda prevede che si individuino bacini di utenza di dimensioni ragionevoli – tipicamente 200.000 abitanti – all’interno dei quali “chiudere il ciclo dei rifiuti”, garantendo in questo modo una maggiore trasparenza e il coinvolgimento dei cittadini attraverso organismi di partecipazione, in perfetta armonia con i principi dello sviluppo sostenibile. Perché il governo regionale ha sposato la logica governativa di realizzare nuovi inceneritori nel Lazio?
Cambiamenti climatici ed emissione di anidride carbonica. E’ un tema tornato d’attualità con la recente conferenza COP21 sul clima a Parigi che ha riaffermato quanto si sa già da almeno un decennio: se non si riducono nel giro di pochi anni in maniera veramente drastica queste emissioni (generate dall’uso di combustibili fossili: carbone, petrolio e gas naturale) andremo incontro a enormi devastazioni, dovendo sostenere costi per affrontare i danni prodotti molto maggiori di quelli necessari per attuare misure preventive.
Occorre – come si diceva all’inizio – cambiare radicalmente strada, in vari settori: nella produzione di energia elettrica e di calore per il riscaldamento incentivando veramente il risparmio energetico e le fonti rinnovabili, così come nei processi produttivi e nel terziario; nei trasporti, puntando sulle autovetture elettriche e ibride ma ancor più incentivando il trasporto collettivo privilegiando quello ferroviario: ma non sono questioni attualissime per questo nostro territorio?
Territorio, lavoro ed economia locale. Sono questioni con cui ci scontriamo da decenni, specialmente nei nostri Comuni che basano sull’edilizia una parte consistente della produzione di posti di lavoro e reddito. Occorre cambiare direzione, difendere gli “spazi demaniali” dalla privatizzazione incombente, valorizzare e difendere le risorse agricole e ambientali favorendo e stimolando una moderna imprenditoria che guardi alla qualità di prodotti e servizi, e alla sostenibilità ambientale come la nostra vera grande opportunità. Abbiamo, inoltre, una grandissima potenzialità costituita da sistemi di economia solidale, gruppi di acquisto (gas) strumento formidabile per valorizzare i prodotti locali.
Occorre puntare veramente al turismo, sfatando il mito che per questo occorre accrescere l’offerta alberghiere. Se vogliamo passare da un turismo “mordi e fuggi di tipo prettamente giornaliero”, se vogliamo che questo territorio sia fruito da turisti per otto mesi all’anno occorre qualificare l’offerta, curare la qualità ed il decoro di centri abitati e campagne, valorizzare le enormi opportunità – oggi totalmente negate – offerte dal parco dei due laghi, organizzare e offrire opportunità e percorsi a quei tantissimi turisti che amano la natura e le escursioni a piedi e in bicicletta, considerare assolutamente prioritario realizzare una rete di sentieri e piste ciclabili, valorizzare gli sport d’acqua non a motore per i quali il nostro lago è particolarmente adatto.
Insomma, lo sviluppo sostenibile è materia dei governi nazionali, e transnazionali, ma anche degli amministratori locali. Ma come possono agire i Comuni senza risorse economiche? Limitando gli sprechi, aumentando efficienza ed organizzazione, e puntando sulle idee.
Le idee non costano, così come la capacità di ideare nuovi progetti per i quali accedere ai fondi europei: ad esempio sono a disposizione somme enormi per progetti di riorganizzazione delle città, la cosiddetta “città intelligente” (smart city), o per innovazioni in agricoltura e nel rapporto città-campagna.
Una risorsa fenomenale è poi offerta dalla opportunità per i Comuni di “mettersi in rete”: pensiamo a quanto si può risparmiare, e quanto potrebbe aumentare la qualità dei servizi offerti ai cittadini, se i Comuni del comprensorio del Lago andando anche verso Civitavecchia e Viterbo si coordinassero per i servizi sociali e della sanità, per il trasporto, per la valorizzazione turistica (esistono in Italia molti esempi più che collaudati, specialmente nelle zone alpine e prealpine), per non parlare della gestione dei rifiuti.
Infine, la città metropolitana. E’ nata con un processo tortuoso e contestato da alcuna; oggi esiste, può essere una grande opportunità oppure tramutarsi in boomerang per i territori della provincia, troppo spesso vista come luogo dove esportare le criticità della capitale: di esempi ne abbiamo tanti, vecchi e nuovi.
L’integrazione fra la grande capitale e la sua variegata area metropolitana – caratterizzata da piccole città paesi e borghi, e da una campagna meravigliosa (è una delle aree più agricole d’Europa) – è un aspetto qualificante dello sviluppo sostenibile. Si tratta di valorizzare e armonizzare le diverse e complementari caratteristiche: Roma, città d’arte e di storia, ma ricca di contraddizioni e criticità non può che giovarsi di una cintura verde a vocazione agricola e turistica di qualità, per i propri cittadini e per una offerta turistica più ampia e articolata; i nostri territori, ricchi di risorse naturali da preservare e valorizzare, potranno offrire ai cittadini, che in moltissimi si rivolgono a Roma per le proprie attività lavorative, un sistema di servizi – a cominciare dal trasporto, istruzione, sanità – di più elevata qualità. E’ una sfida grandissima per gli amministratori dei nostri “piccoli” Comuni, da giocare non in “difensiva” rispetto alla grande metropoli ma alla ricerca della condivisione, coordinamento e, soprattutto, coinvolgimento e partecipazione dei cittadini.
Venerdì 8 aprile alle ore 18.00, a Cerveteri presso il Palazzo del Granarone, si terrà un incontro pubblico aperto ad aziende e associazioni del territorio riguardante l’accesso ad opportunità di finanziamento imprenditoriale.
“Il Comune di Cerveteri ha aderito al Gruppo di Azione Locale “Tuscia Romana” – ha spiegato Lorenzo Croci, Assessore allo Sviluppo Sostenibile del Territorio – un’associazione tra Comuni e partners pubblici e privati che si dedica all’attuazione del Piano di Sviluppo Locale della Tuscia Romana, creando nuove opportunità di accesso ai mercati da parte delle imprese locali e occasioni di sviluppo imprenditoriale. Lo scopo della nostra adesione al GAL è la valorizzazione dei prodotti del territorio e l’accrescimento della competitività delle realtà locali nei settori dell’agricoltura, dell’artigianato, nel sociale, nelle politiche culturali e ambientali”.
L’Amministrazione comunale di Cerveteri ha organizzato insieme agli organi direttivi del GAL e ai tecnici delle società SL&A e Agriplan, un incontro pubblico destinato a chi vuole saperne di più sull’accesso ai fondi pubblici e le opportunità di finanziamento.
L’incontro è aperto ad associazioni e organizzazioni di ogni sorta, consorzi, imprese, professionisti e operatori dei settori socio-economici della città e a tutti i cittadini. Lo scopo è quello di illustrare alla comunità locale le risorse e le potenzialità di sviluppo offerte nell’ambito del GAL:
· investimenti nelle infrastrutture, nelle aziende agricole, nella trasformazioni dei prodotti, nel risparmio energetico, e di riduzione degli impatti ambientali;
· reti e servizi locali nei villaggi rurali, energie rinnovabili, servizi per il turismo, recupero del patrimonio culturale, qualità della vita per i cittadini;
· sostegno alle attività di impianto, imboschimento e manutenzione delle risorse forestali, ripristini, crescita del pregio ambientale.
“Nel corso dell’incontro raccoglieremo gli spunti e le esigenze degli operatori locali – ha spiegato l’Assessore Lorenzo Croci – che saranno poi utili in fase di elaborazione del Piano di Sviluppo Locale, vale a dire la programmazione degli investimenti a cui sarà possibile accedere attraverso il GAL Tuscia Romana”.
Dopo il via libera in Commissione Bilancio per la norma finanziaria, la proposta di legge dal titolo “Norme in materia di tutela dei consumatori e degli utenti” è tornata oggi in Commissione Affari comunitari e internazionali, cooperazione tra i popoli e tutela dei consumatori, presieduta dal Presidente Piero PETRASSI, dove è stata approvata all’unanimità.
Sono soddisfatto del voto di oggi – ha affermato PETRASSI al termine della seduta – perché questa è una legge molto importante, scaturita dalla fattiva collaborazione dei Consiglieri della Commissione e da numerose audizioni in cui abbiamo raccolto il prezioso contributo di esperti in materia di tutela del consumo e di molte Associazioni di categoria.
Una legge che risponde appieno alle finalità dell’articolo 169 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea e del Codice del consumo (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206), promuovendo e riconoscendo la più ampia tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini in qualità di consumatori ed utenti di beni e servizi, svolgendo attività di informazione, formazione, educazione ed assistenza in materia di tutela dei diritti e degli interessi economici e giuridici dei consumatori e degli utenti.
Adesso confidiamo – ha concluso PETRASSI – che l’Aula calendarizzi quanto prima questo testo e proceda alla sua veloce e definitiva approvazione.
L’Amministrazione comunale rende noto che in occasione della Sagra del carciofo romanesco che si terrà a Ladispoli dall’otto al 10 aprile per motivi di ordine e sicurezza pubblica è fatto divieto ai banchi di somministrazione posti in Piazza Rossellini, Vittoria e Marescotti di installare più di 2 tavolini. Per gli altri esercizi posti in collocazioni diverse sono ammessi fino al massimo di 5 tavoli ed in ogni caso questi non dovranno creare pregiudizio ad eventuali vie di fuga laterali. Ai trasgressori sarà immediatamente sospesa l’autorizzazione per l’occupazione di suolo pubblico.
Gli operatori che somministrano generi alimentari fritti, dovranno aver cura di non imbrattare il suolo pubblico con scolature d’olio, assicurando in terra un adeguata copertura del manto stradale o del marciapiede. L’inottemperanza comporterà una valutazione negativa per le prossime assegnazioni di posteggio.
In forza dell’ordinanza sindacale 78/2010 è fatto divieto dalle ore 21 di vendere da asporto bottiglie o lattine di alcoolici e super alcoolici, è ammessa la somministrazione in bicchiere da consumarsi al banco. Ai trasgressori sarà applicata la sanzione di € 300,00 nonché la valutazione negativa per future autorizzazioni da rilasciarsi in occasione di eventi organizzati dal Comune di Ladispoli o da esso patrocinati.