14 Dicembre, 2025
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Cinema da Camera – 4- L’angelo Sterminatore di L. Bunuel

4. L’ANGELO STERMINATOREΒ del 1962

Luis Bunuel

Β di MarcoΒ Feole

Β Chi ama il Cinema in ogni sua forma, soprattutto quella surrealista, non puΓ² non conoscere e ricordareΒ Luis Bunuel. Regista spagnolo naturalizzato messicano, uno dei massimi esponenti del surrealismo e dell’irrazionalitΓ  nel mondo del Cinema. Ha spesso raccontato a suo modo nella sua carriera, la natura dell’inconscio, la critica anti-borghese e la sessualitΓ  umana.

Parlando diΒ Bunuel, non potevamo non parlare di quello che viene considerato da molti e dal sottoscritto, il suo miglior lavoro.Β L’angelo sterminatore.

Dopo una serata teatrale, un gruppo di persone dell’alta borghesia si ritrova in un palazzo per cena, ma nonostante l’elevato numero di invitati la servitΓΉ se ne va, a differenza del maggiordomo. Nel corso della serata inizieranno ad accadere fatti insoliti e inspiegabili, tra orsi e gregge di pecore che passeggiano indisturbati nel palazzo, zampe di gallina che spuntano dalla borsetta di una signora, fino al maggiordomo che inciampa con la prima portata, portano tutti a pensare si tratti di uno scherzo. Quando poi alla fine della cena, gli invitati si ritrovano in salotto per conversare sembrano quasi non rendersi conto del tempo che passa, e senza alcun riferimento alla cosa si ritrovano a passare la notte lΓ¬. Il mattino seguente perΓ² quando finalmente tutti si decidono ad andare, si accorgono che non riescono ad attraversare la porta, come ci fosse una barriera invisibile. Il nervosismo cresce, iniziano i primi litigi e bisogni primari come mangiare e bere non aiutano a stemperare l’atmosfera. I dialoghi si faranno sempre meno borghesi, e tutte le convenzioni della buona societΓ  lasceranno spazio agli istinti animaleschi piΓΉ brutali.

Surreale e controverso,Β BunuelΒ mette in scena una dimensione psicologica dalla potenza incredibile. Una critica alla condizione umana generale forse. Una pellicola ricca di simbolismi e messaggi velati. Il regista spagnolo usa questa rappresentazione cosi forte per spiegare come nel momento del bisogno prevalgono gli aspetti piΓΉ orribili dell’animo umano.

Film ispirato ad un soggetto teatrale di Jose Bergamin,Β BunuelΒ scrive la sceneggiatura insieme a Luis Alcoriza, e secondo l’idea iniziale la pellicola doveva descrivere e rappresentare in maniera surreale il deterioramento psicologico di un’intera classe sociale. Con uno stile onirico e surreale mirava ad indicare le assurditΓ  della classe borghese aristocratica e reazionaria, ponendo l’accento sulla perdizione del genere umano, bloccato nell’anima. In questo la metafora del film, o almeno una di esse, quell’uomo imprigionato a vagare in una stanza, impenetrabile dall’esterno, senza via d’uscita.

La potenza dell’opera ambigua, elegante e profonda diΒ BunuelΒ a distanza di anni, Γ¨ proprio lasciare ancora irrisolti i tanti punti interrogativi e le diverse chiavi di lettura che lo spettatore ha davanti a se. Un’opera quasi apparentemente incompleta, ma volutamente lasciata cosi da un regista che sembra quasi voler affidare a noi, alla nostra sensibilitΓ  individuale, quell’ultimo tassello per renderlo compiuto. Semplicemente imperdibile!

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