Il nuovo film con Jennifer Mischiati racconta l’Alzheimer tra dolore, umanità e speranza
Discesa Libera, diretto e interpretato da Sandro Torella e uscito nelle sale nel 2025, affronta una delle fragilità più complesse dei nostri tempi: l’Alzheimer. Una malattia che non colpisce solo chi ne soffre, ma sconvolge famiglie, identità e quotidianità. Il film sceglie la via della responsabilità sociale, portando sullo schermo ciò che spesso resta invisibile.
La storia segue Manuel Falco, attore in crisi che trova lavoro in una struttura dedicata ai malati di Alzheimer. Qui incontra Vittorio, un tempo grande maestro di teatro, e la dottoressa Elisa De Blasi, interpretata da Jennifer Mischiati, originaria di Anguillara Sabazia e presenza ormai riconosciuta nel panorama internazionale. Il regista evita il pietismo per raccontare, con delicatezza, come la perdita della memoria sia anche perdita di linguaggi e relazioni. Il teatro diventa metafora di ciò che l’Alzheimer cancella ma, allo stesso tempo, tenta di salvare: una “commedia seria” che invita a riflettere su un fenomeno in crescita in un Paese che ancora fatica a sostenere chi vive la malattia.
Il film nasce in collaborazione con la Fondazione Melchiorri e con “Rete Prevenzione Alzheimer”, con l’obiettivo di sensibilizzare e promuovere iniziative territoriali dedicate alla cura. Per la comunità lacustre, la presenza di Mischiati assume un significato speciale: un talento cresciuto sulle rive del lago di Bracciano che sceglie un ruolo capace di unire arte e responsabilità.
Nella nostra intervista l’attrice racconta come la preparazione al ruolo sia stata profondamente personale: «Le mie due nonne sono morte per Alzheimer. Ho portato quel bagaglio nel film. Quando Sandro mi ha proposto il progetto, ho accettato subito». Per lei il cuore della malattia è la memoria: «Quando si sgretola, perdiamo frammenti di noi stessi. Da fuori le persone restano loro, ma dentro è come se si spegnessero».
Trovare l’equilibrio tra leggerezza e profondità è stato un lavoro di armonia: «Un film è una musica fatta di tanti momenti. L’equilibrio nasce dal montaggio». Se dovesse descrivere l’Alzheimer con un’immagine, sarebbe «un’ombra in una stanza vuota», tratta da una sua poesia dedicata alla nonna.
Il cinema, secondo l’attrice, ha un ruolo fondamentale: «Può avvicinare, far riflettere, rompere i pregiudizi. Spero che questo film faccia rallentare e ispiri ad essere più gentili». La scena più intensa è quella della signora al pianoforte, girata in una vera casa di cura: «Non ricordava quasi nulla, ma suonava ancora. Era un’ex concertista. Ogni volta che la rivedo ho i brividi».
Dopo molte esperienze internazionali, Discesa Libera rappresenta un ritorno alle radici: «Anguillara è parte di me. Questa culla resterà sempre casa». Agli spettatori augura che rimanga «il tempo: per rallentare, per un sorriso in più, soprattutto verso chi è fragile». Un messaggio semplice ma prezioso anche per le famiglie che vivono la malattia ogni giorno: «Non siete soli. Spero di farvi sentire almeno un po’ meno soli».
Federica D’Accolti


